Introduzione a 2 Tessalonicesi
Scrittore: Paolo
Luogo in cui fu scritto: Corinto
Completato: ca. 51 E.V.
Aspetti salienti
I cristiani di Tessalonica meritavano di essere lodati. La loro fede cresceva straordinariamente e l’amore che avevano gli uni per gli altri aumentava. Stavano perseverando con fedeltà nonostante la persecuzione e le difficoltà. Come ha fatto nella sua prima lettera ispirata, Paolo li loda e li incoraggia a rimanere saldi (2Ts 1:3-12; 2:13-17).
Sembra che Paolo abbia scritto questa seconda lettera ai Tessalonicesi poco dopo la prima. Uno dei suoi obiettivi era correggere un punto di vista errato circa la presenza di Cristo. Alcuni nella congregazione sostenevano infatti che la presenza di Gesù Cristo era imminente (2Ts 2:1, 2). Paolo non voleva che i fratelli si facessero sviare, e per questo spiega loro che la venuta del giorno di Geova doveva essere preceduta da altri avvenimenti (2Ts 2:3-10).
Questa lettera contiene gli unici riferimenti biblici all’“uomo dell’illegalità” (2Ts 2:3, 8, 9).
Nella lettera vengono date istruzioni importanti su come trattare chi si comporta in maniera disordinata. Nonostante i consigli ricevuti nella prima lettera (1Ts 4:10-12), alcuni nella congregazione continuavano a intromettersi in affari che non li riguardavano e a rifiutarsi di lavorare. Paolo ordina a queste persone “di lavorare quietamente e di mangiare il cibo che si [guadagnavano]”, e aggiunge che, se qualcuno di loro non avesse accettato l’ammonimento ispirato ricevuto tramite lettere come questa, i compagni di fede avrebbero dovuto fare attenzione a quell’individuo e tenerlo “segnato”, limitando i rapporti sociali con lui (2Ts 3:10-15).
Più volte questa breve lettera ribadisce l’importanza della preghiera (2Ts 1:3, 11; 2:13; 3:1).
L’autenticità di 2 Tessalonicesi è ben attestata, proprio come nel caso di 1 Tessalonicesi. La lettera è citata da Ireneo (II secolo), Clemente Alessandrino e Tertulliano (entrambi del II-III secolo), come pure Giustino Martire (II secolo), che a quanto pare si riferisce a 2Ts 2:3 quando scrive dell’“uomo dell’illegalità [o “del peccato”]”. Sia 1 che 2 Tessalonicesi compaiono negli stessi cataloghi antichi delle Scritture ispirate.