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Svegliatevi! 1974
g74 8/4 pp. 24-27

Appagano il bisogno di operai

L’ALBA del 10 settembre 1973 sorse luminosa e limpida nella città di New York. Era un giorno atteso con ansia da un gruppo di cinquanta giovani uomini e donne che si diplomavano dalla Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad. Avevano completato il loro addestramento di venti settimane, per prepararsi a fare servizio come missionari in paesi lontani.

Che cosa li aveva spinti a fare la domanda per frequentare la Scuola di Galaad? L’amore per l’avventura? No. Già prima di andare alla scuola, gli studenti della cinquantacinquesima classe avevano compreso il significato delle parole di Gesù: “La messe è grande, ma gli operai sono pochi”. — Matt. 9:37.

Spiegando perché si era prefisso l’obiettivo del servizio missionario, uno studente ventinovenne della Svezia osservò: ‘Ciò che avevo appreso della Bibbia mi aveva dato una veduta diversa della vita e l’aveva resa significativa. Per cui volevo aiutare altri. In Svezia i testimoni di Geova possono avere buona cura degli interessati locali. Ma poiché ero in grado di andare in un altro paese dove ci sono pochi Testimoni, volevo prestare servizio lì’.

Una coppia di Danesi sulla trentina era alquanto preoccupata riguardo al servizio missionario in un paese straniero. La moglie osservò: ‘Ma quando leggemmo che c’era grande bisogno di più operai in altri paesi, la coscienza ci disse che era giusto andarvi. Alcuni affrontano avversità per trovare l’oro. Certi medici sono andati in paesi in via di sviluppo e ne hanno fatto la loro dimora. Perché un servitore di Geova non dovrebbe essere disposto a fare la stessa cosa quando può aiutare altri a trovare la via che conduce alla vita eterna?’

Questa coppia dovette fare sforzi anticipati per andare alla Scuola di Galaad in vista del servizio missionario. Circa ventidue anni prima il marito aveva studiato l’inglese a scuola per circa un anno ma non conosceva realmente la lingua. La moglie non conosceva affatto l’inglese. Perciò intrapresero entrambi un corso per corrispondenza di undici mesi e poterono imparare abbastanza l’inglese da essere qualificati per essere addestrati come missionari a Galaad.

Questi e altri diplomati della cinquantacinquesima classe non erano certo novizi. Si erano già impegnati strenuamente nell’opera di insegnare le verità della Bibbia alle persone nei propri paesi. In media, i componenti della classe compivano quest’opera da oltre undici anni. Ma tutti credevano che l’addestramento di Galaad li aveva preparati a rendere un servizio anche migliore.

Ecco alcune loro osservazioni: ‘L’istruzione toccò il cuore. Rafforzò la nostra decisione di servire in un’assegnazione all’estero’. ‘L’associazione con persone di molti paesi alla sede centrale della Società Torre di Guardia ci ha dato una veduta più larga della famiglia umana. Un’assegnazione straniera non sembra più remota. L’associazione ha approfondito la nostra sincera considerazione per altri’. ‘È stato molto utile considerare l’intera Bibbia in venti settimane. Ci ha fatto capire gli sforzi compiuti da altri, come l’apostolo Paolo, spronandoci a volerli imitare’.

Come il corso era stato istruttivo, così i discorsi pronunciati dagli oratori durante la cerimonia del conferimento dei diplomi, iniziata alle 14,00, contennero consigli pratici.

U. V. Glass, uno degli istruttori, fece l’esempio dell’antico Israele per incoraggiare i diplomati a non stancarsi e a non divenire lamentatori.

Il preside della scuola, E. A. Dunlap, spiegò che la loro assegnazione missionaria era un ministero speciale, che non dovevano abbandonare senza una valida ragione. Se lo avessero fatto, potevano contristare lo spirito di Dio.

M. G. Henschel, sorvegliante della filiale degli Stati Uniti, parlò realisticamente delle nuove e talvolta difficili condizioni che potevano incontrare nelle loro assegnazioni missionarie. Li ammonì a mantenere il senso dell’umorismo e li esortò a rispettare le usanze delle persone nella loro assegnazione, lasciando che quanto potevano vedere li spingesse a predicare.

Il sorvegliante degli stabilimenti tipografici della Società Torre di Guardia a Brooklyn, Max Larson, mise in risalto che dovevano guadagnarsi la fiducia delle persone che avrebbero servite, essendo gentili e teneri come una madre che alleva il suo bambino. — 1 Tess. 2:7, 8.

G. M. Couch, sorvegliante della casa Betel della Società Torre di Guardia, notò che come missionari potevano un giorno soffrire per penuria di cibo fisico ma avrebbero sempre avuto cibo spirituale in abbondanza. Li incoraggiò a imitare Gesù quando disse: “Il mio cibo è che io faccia la volontà di colui che mi ha mandato e finisca la sua opera”. — Giov. 4:34.

Nei commenti che rivolse alla classe dei diplomandi, F. W. Franz, vicepresidente della Società Torre di Guardia, parlò di un uomo menzionato solo brevemente nella Bibbia, Iabez, mostrando che nel breve racconto che lo riguarda ci sono utili princìpi da comprendere. (1 Cron. 4:9, 10) Iabez pregò per il pacifico allargamento del suo territorio, evidentemente per poter ospitare un maggior numero di persone timorate di Dio. Riconobbe di non poter far questo con la propria forza, ma pregò Dio fervidamente di aiutarlo. Applicando l’esempio, F. W. Franz esortò i diplomati a lavorare per l’allargamento del loro territorio in senso individuale, impegnandosi con zelo nell’opera di fare discepoli.

N. H. Knorr, presidente della Società Torre di Guardia, diede risalto all’importanza dell’apprezzamento. Incoraggiò i diplomati ad apprezzare la conoscenza della Bibbia, tenendola in alta considerazione. Tale conoscenza costituisce una solida base per la fede e perciò egli consigliò loro appropriatamente di mantenere forte la fede.

Dopo un intervallo l’uditorio ascoltò con vivissimo piacere la restante parte del programma presentato dalla classe dei diplomandi. Includeva musica e un emozionante dramma biblico che rappresentava le efficaci attività dell’apostolo Paolo.

Al termine del programma, i diplomati sapevano che ben presto sarebbero stati in viaggio per andare a servire in ventiquattro diversi paesi. Migliaia vi erano andati prima di loro, dando un eccellente esempio da imitare. Un caso pertinente è quello dei missionari che prestano servizio nel Vietnam del Sud. Benché fosse loro data l’opportunità di andarsene quando la situazione era difficile, essi rimasero. Uno dei missionari assegnati a Saigon narrò quanto segue:

“Fu una permanenza interessante. Dalla terrazza della casa missionaria, potevamo vedere le battaglie. Potevamo vedere i bombardieri in picchiata sganciare le bombe. Potevamo vedere i fuochi in tutta la città. E proprio di fronte alla casa missionaria, migliaia di persone fuggivano per mettersi in salvo, mentre i comunisti avanzavano in varie parti della città. Un giorno camminavamo in sette per la strada, quando sopraggiunse un terrorista che lanciò una bomba al plastico. Scoppiò a circa sei metri da noi. Sentimmo lo spostamento d’aria e cademmo tutti a terra”.

Continuando a imitare la fede dei missionari che sono rimasti nelle loro assegnazioni nonostante i problemi, i diplomati della cinquantacinquesima classe dimostreranno che hanno davvero appagato il bisogno di un maggior numero di ‘operai nella messe’.

[Riquadro/Immagine a pagina 25]

Diplomati della cinquantacinquesima classe della Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad

Nel seguente elenco, le file sono numerate da quella anteriore a quella posteriore e i nomi sono elencati per ciascuna fila da sinistra a destra.

(1) McFarland, K.; Weiss, B.; Hepworth, B.; Sorrels, D.; Taylor, B.; Hernandez, A.; Jung, I.; Labatzki, C.; Padgett, C. (2) Archibald, R.; Sekomoto, D.; Mølck, A.; Chapa, M.; Patterson, I.; Müller, M.; Shinsato, M.; Padgett, T. (3) Patterson, T.; Fook, G.; Hepworth, D.; Frandsen, E.; Rieman, A.; Nako, G.; Hernandez, R.; Melinder, A. (4) Müller, W.; Ellmark, L.; McFarland, T.; Glinka, U.; Hunter, T.; Labatzki, W.; Jensen, H.; Tabor, G. (5) Mølck, E.; Andrews, W.; Glinka, U.; Weiss, R.; Kutschke, C.; Makaike, E.; Frandsen, V.; Martensen, S. (6) Kutschke, H.; Fourcault, H.; Jung, A.; Tabor, M.; Taylor, B.; Sorrels, A.; Harrison, R.; Hunter, D.; Ray, S.

[Immagine]

55th Class September 1973

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