Ammaestrate vostro figlio col gioco
LA MIA piccola Barbara, ventuno mesi, era seduta per terra con le sue costruzioni. Alla fine mi disse che aveva fatto l’arca di Noè. Quella sera, prima di andare a letto, mi spiegò di nuovo allegramente come aveva fatto a costruire l’arca di Noè.
Il giorno dopo ci sedemmo insieme e prendemmo le costruzioni e vari suoi animali e pupazzi. Costruimmo di nuovo l’arca e ci mettemmo dentro gli animali, insieme a Noè e ai suoi tre figli, Sem, Cam e Iafet.
Imparavamo insieme col gioco. I bambini imparano giocando. Imparano con i movimenti, con la conversazione e con l’esperienza personale.
Insegnando ai nostri figli l’amore di Dio, dobbiamo ricordare le capacità che hanno i bambini di imparare. Si possono insegnare loro gli scritti sacri dall’infanzia, come indica il caso di Timoteo, uno dei primi cristiani. (II Tim. 3:15) I nostri piccoli hanno una grande capacità di apprendimento, ma, come gli adulti, imparano e ricordano molto più facilmente le cose che trovano interessanti.
I migliori insegnanti del bambino sono i suoi genitori. Conoscono le inclinazioni del loro figlio, il suo temperamento, il suo grado di sviluppo e capacità. I genitori sanno meglio come educarlo tenendo conto dei suoi limiti e delle sue possibilità. Geova ha dato ai genitori la responsabilità di insegnare ai figli le sue vie. — Prov. 22:6.
Ci sono molti modi per insegnare la Bibbia. Insegnando la Bibbia in modo divertente, con qualche bel gioco e facendo le cose insieme, ci valiamo di un tipo positivo di disciplina. La disciplina include non solo punizione e rimproveri, ma tutto ciò che comporta il fare un discepolo. Può essere di grande beneficio imparare la Bibbia con l’ausilio di puzzles, figure, giochi e recitazione.
Leggere insieme quando si è distesi e tranquilli è emozionante per il bambino se il libro è ricco di illustrazioni interessanti. Il mio libro di racconti biblicia è ottimo a questo scopo. Si possono spiegare le figure in modo semplice mentre il bambino sfoglia a caso il libro. In seguito si fermerà davanti alla sua figura preferita per spiegarvi il racconto. Man mano che cresce e aumenta la sua capacità di stare seduto e attento, forse vorrete leggergli il racconto parola per parola. Se vi fermate prima che perda l’interesse, la volta successiva sarà pronto e disposto di nuovo a sedersi e leggere con voi.
Anche i puzzles sono mezzi educativi. Si possono fare puzzles in fretta e senza spesa ritagliando figure di avvenimenti o di personaggi biblici da vecchie riviste che altrimenti si ammucchierebbero nel ripostiglio. Le figure si possono incollare su cartone e tagliare poi in pezzi irregolari da ricomporre.
Potete fare spettacoli di burattini usando vecchi calzini o qualche giocattolo dei vostri figli, e sarà molto divertente. Non vi perdete d’animo se in principio i piccoli non sembrano interessati. Provate un’altra volta. Inizialmente rimarranno seduti solo un attimo prima di tentar di portarvi via il pupazzo. Presto però impareranno che se stanno seduti abbastanza a lungo a guardare, si svolgerà davanti ai loro occhi una storia meravigliosa.
Ecco alcuni suggerimenti per quelli a cui piace giocare coi figli. Provate a portare alcuni giocattoli nella vasca da bagno o in una vasca all’aperto per giocare a Mosè che attraversa il Mar Rosso o il naufragio di Paolo.
Il piccolo buon samaritano può fasciare le ferite della povera mammina; oppure la mamma può fasciare le ferite del povero piccolo viaggiatore e metterlo sulla schiena di papà per portarlo alla locanda.
Una di quelle volte in cui le coperte sono trascinate in soggiorno per fare tende, potete giocare a Paolo che fabbrica tende o fare la parte di un israelita durante la festa delle capanne.
I giochi all’aperto possono essere più movimentati. Ad esempio, esplorare la Terra Promessa, scappare dalla finestra di Raab nella città di Gerico, Davide che si finge pazzo nel paese dei filistei o Paolo che è calato giù in un cesto oltre le mura di Damasco.
Con la sabbia si possono fare le mura di Gerico, portare in processione attorno alle mura alcuni giocattoli, strombettare e lanciare un alto grido, e poi far cadere le mura.
In Efesini 6:4, però, c’è un avvertimento. Non vogliamo irritare i nostri figli. Sarebbe triste se per colpa nostra lo studio della Bibbia diventasse qualcosa di irritante. Perciò dobbiamo fare un onesto esame di coscienza. Chiediamoci: “Mi sentirei frustrato e fuori posto facendo questi giochi e mi irriterei con i miei figli? Finirei per opprimerli anziché farli divertire?” In tal caso, potreste trovare qualche alternativa. Anziché giocare voi stessi, suggerite allegramente ai vostri figli di fare loro il gioco. Per esempio, quando fanno tende con le coperte, dite: “Paolo fabbricava tende proprio come voi”. Inoltre, sarà più difficile che perdiate la pazienza se, prima di cominciare il gioco coi vostri bambini, pensate bene cosa volete fare e come farlo.
Se vi piace fare qualche lavoretto e i vostri figli sono abbastanza grandi da parteciparvi, avete un’altra possibilità di insegnare la Bibbia. Potete fare bambole di cartapesta, di lana o di panno, e poi vestirle adeguatamente. Si possono fare sette trecce a Sansone, un Saul piuttosto alto, Absalom con tanti capelli, Aaronne vestito da sacerdote. Si può fare un pesce di pezza con Giona in bocca o una casetta per gli uccelli della forma dell’arca di Noè. Tutte queste cose possono essere lo spunto per spiegare importanti verità bibliche.
Cose di tutti i giorni si possono vedere in funzione della Bibbia. Ad esempio, gli animali che vediamo in un podere o allo zoo. Se vediamo un asino, possiamo fare qualche commento sull’ingresso di Gesù in Gerusalemme montato sopra un asino, o sull’asina di Balaam che parlò. Se il vostro bambino vede un serpente o delle rane, rammentate che anch’essi sono menzionati nei racconti biblici. Dopo avere spento la luce la sera potete dire: “Che ne diresti se fosse così buio tutto il giorno? Durante una delle dieci piaghe Geova fece scendere questa oscurità sull’Egitto”. Se i vostri figli conoscono già il racconto, avranno di che pensare prima di addormentarsi. Se no, leggetelo insieme qualche volta.
Se da una tasca dei pantaloni salta fuori una fionda, potete raccontare come 700 beniaminiti erano capaci di colpire un capello con la fionda senza mancare il bersaglio. (Giud. 20:16) Tuttavia, possiamo anche menzionare che la fionda era un’arma e che i cristiani non fanno più la guerra.
In un negozio potete prendere spunto da un’oliva, una melagrana o un cetriolo, specie se vi piace narrare pittoreschi racconti biblici.
In tutti questi modi e in molti altri che vorrete escogitare, potete seguire l’esortazione delle Scritture data in Deuteronomio 6:6, 7: “Queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore; e le devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi”.
[Nota in calce]
a Edito dalla Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc.