La crisi della famiglia: “Una tragedia mondiale”
“LA NOSTRA civiltà va verso il completo disastro a meno che non poniamo fine alla disgregazione della famiglia come unità funzionale”.
Questo dice il dott. Lee Salk (del New York Hospital-Cornell Medical Center) in un articolo intitolato “Una tragedia mondiale”, pubblicato dalla rivista Leaders. Il dott. Salk ha pure osservato: “Esponenti del governo e dell’industria hanno offerto ben poco per riparare i danni arrecati all’integrità della famiglia” dei quali questi organi sono in parte responsabili.
La famiglia è il basilare nucleo sociale. È lì che gli individui, in particolare i bambini che sono impressionabili, acquistano capacità che permetteranno loro di essere utili membri della società. Maggiore è il danno subito dal nucleo familiare, più disastrose sono le conseguenze per gli individui e per la società nel complesso. La storia mostra che il declino della famiglia contribuì anche fortemente alla disgregazione di grandi imperi.
A questo riguardo il professore di storia Albert Hyma ha scritto in un suo libro (An Outline of Ancient History): “La relazione tra padre e figli e tra marito e moglie, quando andava bene, costituiva il massimo pilastro della prosperità e del buon governo. Quando la vita domestica è sana, la nazione si mantiene prospera e salda. Quando la vita domestica è minata da insegnamenti immorali, da perenni liti e dall’egoismo, i disordini nella famiglia si estendono ai gruppi più grandi che formano la società”.
Nei tempi moderni, specie negli ultimi decenni, la vita familiare è stata gravemente danneggiata in molti modi, e un numero senza precedenti di matrimoni è fallito. Sono sorte varie filosofie che hanno indebolito l’integrità della famiglia. Divorziare ora è facile. Una cosa sempre più comune è quella di convivere senza essere sposati. La disponibilità della droga ha spinto molti figli (e genitori) a un comportamento antisociale. L’amore libero dilaga: spettacoli televisivi, cinema, riviste e altra letteratura presentano l’immoralità sessuale, incluse le relazioni adulterine, come qualcosa di accettabile, addirittura di desiderabile. A tutto ciò si aggiungano le difficoltà di guadagnare da vivere in tempi di grande instabilità economica.
Queste e altre cose hanno sottoposto la famiglia a grande sforzo. Ciò rende le cose particolarmente difficili per i giovani, uomini e donne, che si sposano e hanno appena intrapreso la vita coniugale. Essendo il matrimonio investito dai venti del cambiamento, ed essendoci tanti diversi punti di vista sulla vita, molte coppie vanno alla deriva sin dall’inizio. Non sanno perché il matrimonio non dà loro la felicità che si aspettavano; né sanno cosa fare in proposito.
In ogni matrimonio, anche se dura da parecchio tempo, ci vuole un vero sforzo per ottenere la felicità che può derivare da tale unione. Ma per molti è il primo anno di matrimonio che suscita alcune delle difficoltà maggiori. Quello è il tempo in cui due diverse personalità con gusti e preferenze diversi devono adattarsi.
Come possono dunque le coppie non solo “sopravvivere” al primo anno di matrimonio ma trovarvi vera felicità? Come possono avviare il loro matrimonio in una direzione tale che rechi contentezza non solo ora ma anche in seguito?