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  • Donne che lavorano nel Terzo Mondo
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Svegliatevi! 1986
g86 22/5 pp. 9-11

Donne che lavorano nel Terzo Mondo

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Nigeria

Dal 1950, il numero delle donne che fanno parte della forza lavorativa rimunerata è praticamente raddoppiato in tutto il mondo. È stato scritto molto sugli effetti che questa tendenza rivoluzionaria ha nel matrimonio e nella vita familiare. Nel cosiddetto Terzo Mondo, però, non è nulla di nuovo. In molti di questi paesi gli uomini e le donne da lungo tempo contribuiscono entrambi all’economia familiare. Ma i problemi delle donne che lavorano nel Terzo Mondo si possono paragonare a quelli delle loro colleghe nelle nazioni industrializzate? Cosa le spinge ad assumere un ruolo così gravoso? Per capire a fondo alcuni di questi affascinanti problemi, Svegliatevi! pubblica un’intervista con tre nigeriane che lavorano: Elizabeth, Ulrike e Lola, e ‘Shola, il marito di Lola.

Svegliatevi!: Perché le donne africane lavorano?a

Elizabeth: Nelle regioni centroccidentali della Nigeria le donne non lavorano solo per far quadrare il bilancio familiare o per permettersi il superfluo. In molte famiglie ci si aspetta che la moglie guadagni. Lei, non il marito, deve spesso provvedere a tutti i suoi parenti, cioè nipoti, cugini, ecc.

Ulrike: Sono oriunda della Germania ma sono naturalizzata nigeriana. Noto che per le donne di qui il lavoro fa parte della cultura. Il marito considera la moglie un vantaggio solo se rende, e spesso questo significa più che avere figli e preparare i pasti. In molti casi, la responsabilità di provvedere al mantenimento dei figli grava ancora in gran parte sulla madre.

Lola: Fra gli yoruba,b i mariti riconoscono da molto tempo che le loro mogli hanno il bernoccolo degli affari. Così i mariti producono la merce e le mogli la vendono. Questa divisione del lavoro si è dimostrata piuttosto efficace. Ritenendo che il suo ruolo sia quello di sostenere il marito, la donna porta a felice conclusione ciò che lui ha cominciato nel podere. Inoltre, è considerato indice di operosità unire i lavori domestici con qualche traffico o attività commerciale. Come la moglie capace descritta nella Bibbia in Proverbi capitolo 31, si alza presto, pulisce la casa e nutre la sua famiglia. Questo le permette di impiegare il resto della giornata per altre cose, come piantare un campo, cucire cose da vendere o gestire una piccola attività.

Elizabeth: Molte donne inoltre sentono il bisogno di avere contatti al di fuori della famiglia. Spesso il loro unico modo di farsi un’istruzione è attraverso il commercio o altre forme di lavoro.

Svegliatevi!: In che senso?

Elizabeth: Vendendo imparano meglio a far di conto e a esprimersi. Gli affari insegnano loro a organizzarsi, e questo a sua volta le aiuta a governare meglio la casa e la famiglia. Per di più, lavorando le donne acquistano più sicurezza e rispetto di sé.

‘Shola: La poligamia è un’altra importante ragione per cui le donne lavorano. Nelle famiglie poligame poche mogli possono aspettarsi che il marito soddisfi tutti i loro bisogni. La moglie ragiona pertanto che se non pensa a se stessa si troverà in difficoltà. In effetti, l’incertezza delle relazioni poligame ha spinto molte giovani mogli a diventare economicamente indipendenti dai mariti. Molte donne inoltre desiderano poter dare ai figli la migliore istruzione. Dato che le risorse del marito possono dover essere usate per mantenere anche i figli di altre donne, la moglie lavora — e lavora sodo — per dare ai propri figli un’istruzione e forse lasciare loro un’eredità.

Svegliatevi!: Che tipo di lavoro fanno le donne?

Elizabeth: Per lo più vendono.

‘Shola: Il lavoro varia da un gruppo etnico all’altro. Alcune donne lavorano nei campi, altre vendono.

Ulrike: Spesso le donne sono disposte a fare quei lavori che gli uomini rifiutano, come ad esempio sedersi sul ciglio della strada ad arrostire patate dolci o pannocchie di granturco, vendere acqua ghiacciata, o anche dirigere laboratori di cucito. Eppure queste possono essere piccole industrie molto redditizie!

Lola: È interessante che quando le famiglie abbandonano i centri rurali, spesso le mogli diventano inquiete. Trovano difficile starsene sedute a casa senza far nulla. Questo mostra che il motivo iniziale per cui lavoravano non era di natura puramente economica. In passato, infatti, c’erano meno esigenze e meno desideri.

Svegliatevi!: Fino a che punto il guadagno della moglie è veramente importante per il marito?

Ulrike: Data l’instabilità della situazione economica in Africa, il guadagno della moglie è importantissimo. Le ditte licenziano regolarmente dipendenti. Perfino i dipendenti dello stato devono spesso aspettare mesi prima di prendere la paga. E ci sono parecchi casi di uomini cristiani che hanno perso il lavoro perché si sono rifiutati di cedere alle pressioni del mondo e di venir meno ai princìpi biblici. Ma la donna che ha un’attività commerciale non perde facilmente il suo lavoro se ci sa fare. Molte volte è l’unica in famiglia — almeno temporaneamente — a guadagnare il pane!

‘Shola: Poiché la società è cambiata, le esigenze sono diventate più complesse, ci si aspetta di più e le difficoltà economiche sono aumentate. Quindi il contributo della moglie al bilancio familiare è sempre più significativo. Un marito può decidere di pagare l’affitto, la luce e di dare una somma stabilita per il vitto. La moglie, a sua volta, può comprare cibi extra, il vestiario, e pagare le tasse scolastiche.

Svegliatevi!: Quali sono alcuni problemi cui vanno incontro le mogli che lavorano?

Elizabeth: È ovvio che il lavoro stanca fisicamente e spesso la moglie che lavora è tesa e irritabile quando torna a casa. Possono anche nascere tensioni fra marito e moglie. Agli uomini non importa che la moglie abbia un ragionevole successo, ma se ha troppo successo, il marito può diventare geloso e sentirsi minacciato.

Lola: La moglie può finire per trascurare i figli e dimenticarsi del marito, il che lo rende geloso e risentito.

‘Shola: Per una moglie cristiana, però, il pericolo più grande è che la sua spiritualità può soffrirne.

Lola: In molti casi si dedica così tanto tempo per avere successo nel lavoro che le attività spirituali, come la predicazione della buona notizia del Regno, possono passare in secondo piano. La partecipazione alle adunanze cristiane può soffrirne e forse resta poco tempo per lo studio personale della Bibbia. I figli che la vedono lottare per avere successo negli affari potrebbero decidere di seguire il suo esempio e prefiggersi questo obiettivo come loro meta.

Svegliatevi!: La moglie cristiana che lavora come può impedire che questo accada?

Lola: Deve mantenere l’equilibrio in tutte le cose affinché la sua famiglia e la sua vita spirituale non ne soffrano.

‘Shola: È possibile farlo. Ci sono molte donne cristiane che danno un ottimo esempio sotto questo aspetto.

Sebbene le forze economiche e culturali in atto in Africa siano diverse da quelle esistenti nelle nazioni industrializzate, le donne citate sopra esprimono necessità e aspirazioni che sono universali.

È vero che seguendo i princìpi biblici queste donne possono sentire di meno il peso del lavoro secolare. Molte coppie cristiane, però, hanno bisogno di due stipendi. Tali coppie devono calcolare i rischi che il lavoro secolare comporta. (Vedi Luca 14:28). Se per ragioni economiche deve lavorare, la “moglie capace” sarà fiera di poter contribuire materialmente al benessere della sua famiglia. — Confronta Proverbi 31:10, 13, 16, 24.

D’altro lato, le famiglie del Terzo Mondo, come le altre, devono ricordare che l’armonia coniugale e le attività spirituali sono più preziose delle comodità materiali. (Proverbi 15:17; Matteo 6:19-21) E se una moglie sente il bisogno di svolgere un lavoro che l’appaghi di più che le faccende domestiche, fa bene a ricordare l’incoraggiamento della Bibbia di ‘avere sempre molto da fare nell’opera del Signore’. (I Corinti 15:58) Alcune, come Lola, possono disporre di impegnarsi nell’opera di predicazione a tempo pieno compiuta dai testimoni di Geova. Per la maggior parte, però, le mogli cristiane delle nazioni africane del Terzo Mondo devono affrontare la sfida che comporta l’essere massaie e guadagnare il pane. Il segreto sta nell’avere equilibrio. E come ci rammenta ‘Shola, il marito di Lola, “è possibile farlo!”

[Note in calce]

a Per “lavoro” intendiamo un’occupazione rimunerata. Con questo non si vuol dire che le casalinghe non lavorino.

b Un gruppo etnico nigeriano.

[Immagine a pagina 9]

Elizabeth

[Immagine a pagina 10]

Ulrike

[Immagine a pagina 11]

Lola

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