“Beviamo una horchata de chufas!”
CON tutta probabilità questo invito non vi è familiare. Lo sarà invece se vivete in Spagna, e in particolare sulla costa orientale, dove durante l’anno, ma soprattutto nelle calde giornate estive, tantissimi bevono volentieri questa bevanda analcolica dolce e rinfrescante, un tipo di orzata unico nel suo genere che chiamano horchata de chufas.
Perfino molti spagnoli saranno sorpresi apprendendo che l’horchata si può ottenere dalle mandorle o dai semi di zucca o di melone, come pure da riso, albicocche, mele, ciliegie, uva passa, agresto, more di gelso, prugne e liquirizia. Tuttavia per gli spagnoli l’orzata è di solito una bevanda a base di chufas.
Ma cosa sono le chufas? Sono i dolcichini, mandorle o nocciole di terra, in italiano chiamati pure babbagigi: tuberi ovoidali del cipero dolce (Cyperus esculentus). Crescono a circa cinque-otto centimetri sotto terra. Il cipero dolce viene coltivato da luglio a ottobre non solamente in Spagna, ma anche in Medio Oriente e nell’Africa settentrionale. Di lì gli arabi lo portarono in Spagna. Dapprima fu piantato nel Sud del paese, ma non c’è luogo più adatto per la sua coltivazione che i campi ben irrigati di Valencia, sulla costa mediterranea spagnola, dove è prodotto in abbondanza.
Come si prepara l’horchata? I dolcichini sono tenuti a bagno per diverse ore, quante esattamente è un’opinione che varia da persona a persona. Stando in molle i dolcichini si gonfiano, in quanto assorbono molta acqua. Quindi li si frantuma col pestello, stemperandoli in altra acqua. Compiuta questa operazione, la poltiglia viene messa in un recipiente e mescolata bene e, dopo averla lasciata riposare per 15 minuti, viene passata o messa sotto pressa per separare il succo dalla polpa. Il succo viene quindi filtrato e vi si aggiunge lo zucchero (un chilo circa per ogni chilo di dolcichini secchi).
Alcuni vi aggiungono anche cannella, buccia di limone grattugiata o forse anche un po’ di essenza di fiori d’arancio. Una volta pronta, la bevanda deve essere immediatamente conservata in frigorifero, ma mai più a lungo di 48 ore, altrimenti gli enzimi dei dolcichini entreranno in azione alterando il gusto. Se desiderate berla come semplice bevanda, dovrebbe essere tenuta in fresco a 3 o 4 gradi centigradi, mentre se la preferite ghiacciata dovrebbe essere tenuta a circa 1 grado sotto zero.
La horchata de chufas è una bevanda rinfrescante, dolce e nutriente. Perciò, se mai doveste visitare la costa orientale della Spagna e qualcuno vi dicesse: “Beviamo una horchata de chufas!”, accettate l’invito! — Da un collaboratore.