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  • Caiafa
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Ausiliario per capire la Bibbia
ad pp. 188-189

Caiafa

(Caiàfa) [depressione].

Giuseppe Caiafa, sommo sacerdote durante il ministero di Gesù (Luca 3:2), era genero del sommo sacerdote Anna. (Giov. 18:13; vedi ANNA, I). Ricevette l’incarico da Valerio Grato, predecessore di Ponzio Pilato, verso il 18 E.V., anche se alcuni dicono che questo avvenne solo nel 26. Conservò l’incarico fino al 36 o 37, più a lungo di tutti gli immediati predecessori, e questo per la sua abile diplomazia e cooperazione col governo romano. Si dice che lui e Pilato fossero buoni amici. Caiafa era sadduceo. — Atti 5:17.

Promotore del complotto per eliminare Gesù, Caiafa profetizzò, ma non di sua spontanea volontà, che Gesù sarebbe morto entro breve tempo per la nazione, e a tal fine s’impegnò di tutto cuore. (Giov. 11:49-53; 18:12-14) Durante il processo di Gesù davanti al sinedrio Caiafa si strappò gli abiti esclamando: “Ha bestemmiato!” (Matt. 26:65) Mentre Gesù era davanti a Pilato, anche Caiafa senza dubbio gridava “Al palo! Al palo!” (Giov. 19:6, 11); ed era fra coloro che chiesero la liberazione di Barabba invece di Gesù (Matt. 27:20, 21; Mar. 15:11); fra coloro che gridavano “Non abbiamo nessun re eccetto Cesare” (Giov. 19:15) e fra coloro che protestavano per la scritta “Il Re dei Giudei” messa sopra la testa di Gesù. — Giov. 19:21.

La morte di Gesù non segnò la fine del ruolo di Caiafa quale principale persecutore del cristianesimo nascente. Anche gli apostoli furono trascinati davanti a questo capo religioso fu comandato loro severamente di smettere di predicare, furono minacciati e persino flagellati, ma invano. A dispetto di Caiafa “ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa” a predicare. (Atti 4:5-7; 5:17, 18, 21, 27, 28, 40, 42) Oltre che del sangue di Gesù, Caiafa si macchiò ben presto anche del sangue del giusto Stefano, e diede a Saulo di Tarso lettere di presentazione per estendere la campagna omicida fino a Damasco. (Atti 7:1, 54-60; 9:1, 2) Ma poco dopo Vitellio, legato romano, esonerò Caiafa dall’incarico, al che questi, umiliato e incapace di sopportarne il biasimo, pare si sia suicidato.

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