Attività dei Testimoni di Geova in Isvizzera
LE PAROLE dette ai giorni di Nehemia si applicano al popolo di Dio in questi ultimi giorni, anche: ‘La gioia di Geova è la tua forza’. La grande allegrezza che provano i testimoni di Geova servendo l’Altissimo Iddio dell’universo è certo la loro forza, e questa è stata mostrata dai proclamatori del Regno in Isvizzera. Essi hanno avuto molte prove e difficoltà durante l’anno, ma hanno combattuto intrepidamente per la libertà di parola e per la libertà di adorazione dell’Altissimo. Oltre ad aver cura del servizio nel campo, l’ufficio di Berna ha il secondo dei più grandi stabilimenti tipografici usati dalla Società. Durante l’anno di servizio 1949 l’impianto tipografico di Berna ha prodotto 2.714.428 libri, opuscoli e riviste. Questo è stato un aumento di 270.696 pezzi di letteratura stampati in più sul numero dell’anno precedente. Inoltre, 3.062.563 pezzi di pubblicazioni pubblicitarie e varie provvisioni sono stati prodotti nell’impianto. Tutto questo ha aiutato molto nella predicazione dell’evangelo in Isvizzera e in altre nazioni vicine. Il rapporto del servizio nel campo, come viene comunicato dal servitore di Filiale, è interessantissimo, e tutti i lettori avranno piacere di leggerlo.
L’espansione è stato il tema dei veri adoratori di Geova in questa nazione da che determinarono di ‘lodarlo più che mai’. A Geova e al suo presente, dominante Re sono dovuti i nostri sentiti ringraziamenti. Mediante il suo spirito operante per mezzo della Sua organizzazione, i proclamatori hanno ricevuto stimolo e istruzione così essenziali per il benessere eterno. Dobbiamo esprimere apprezzamento per il buon provvedimento dei Consigli sull’organizzazione teocratica per i testimoni di Geova, che risulta di tanto aiuto pratico nel servizio giornaliero. L’opuscolo distribuito in tedesco in aprile, lo avremo presto in francese. Tutta, questa efficace assistenza ha prodotto risultati incoraggianti nel campo di servizio e nell’organizzazione interna dell’opera.
I pionieri provano molta gioia nel servizio del Regno, come mostra questa lettera di una coppia di sposi: “Non vi è vita più intensa di quella del pioniere; nessuno è più ricco di chi può dispensare le verità divine; e nessun lavoro è più soddisfacente del ministero. Il nostro grande desiderio è che tutti quelli che si sono consacrati al Signore possano affidarsi alla sua parola, e possano provare la sua bontà. Come sarebbero veramente felici tutti!”
L’accresciuta attività dei proclamatori ha portato sempre maggiore opposizione e ha tenuto occupato il nostro dipartimento legale. Abbiamo cominciato l’anno con 14 fratelli con processi in sospeso per vendita ambulante, collette di denaro, disturbo della pace domenicale. Durante l’anno rapporti contro 81 fratelli sono stati presentati per offese di questo genere e per ‘propaganda comunista’, ‘attacco contro la religione cattolica’, azione di turbe e specialmente in quanto alla predicazione dell’evangelo per le strade. Durante l’anno ci siamo liberati di processi contro 74 fratelli o mediante il nostro intervento presso ufficiali pubblici di polizia o per mezzo di decisioni delle corti.
Le questioni più grandi sono state la predicazione per le vie e la ‘vendita ambulante senza licenza’. Abbiamo avuto tre casi nelle corti su quattro fratelli, due dei quali erano accusati di vendita ambulante e due di lavoro con le riviste per le vie. E primo caso concerneva un pioniere multato per vendita ambulante. In questa nazione quando un poliziotto denunzia un proclamatore, i suoi superiori possono infliggergli sommariamente una multa. Ci fu il caso alla corte del Canton St. Gall il 23 marzo 1949, in cui il giudice assolse il fratello della spesa processuale di $25 (L. 16.000), dicendo:” . . . Ad ogni modo l’intenzione di far profitto, la quale è caratteristica della vendita ambulante, manca. . . . Considerati tutti i fatti si può vedere che l’accusato, senza l’intenzione di far profitto, ma anzi con sacrificio personale e pecuniario, si è sforzato di proclamare l’evangelo, e che il collocamento di libri e opuscoli serve solo a questo scopo ideale”. Questa decisione è stata un precedente opportuno.
La più grande opposizione all’opera da parte della polizia si è avuta nel Canton Vaud nella Svizzera francese, dove l’anno scorso la Corte Superiore cantonale sostenne la precedente condanna di un pioniere per ‘vendita ambulante senza licenza’. Nel settembre 1948, fu emanata dalla direzione della polizia cantonale una circolare indirizzata a tutte le autorità di polizia circa questa decisione sfavorevole contro i testimoni di Geova.
L’ultimo giorno dell’anno, 31 agosto 1949, la corte prese in esame la questione per decidere se avrebbe avuto il coraggio di rifiutarsi o no di seguire il precedente della sua corte superiore che lo scorso anno inflisse una condanna sotto la stessa legge e sotto la stessa accusa. L’avvocato della Società, specialmente impegnato per questo caso, fece una poderosa e ardente difesa sollecitando la corte a non tener conto della precedente, avversa decisione e di giudicare in difesa della libertà di adorazione e dei diritti costituzionali. Pronunziando l’assoluzione il giudizio della corte diceva in coraggiosi termini: “. . . L’attività dell’accusato non sembra di cadere nella provvisione della legge (per vendita ambulante). La legge sull’attività commerciale tende, infatti, com’è indicato dal suo nome, ad attività aventi una forma commerciale, cioè, che hanno lo scopo di recar guadagno a chi le compie. Il vero proposito dell’accusato non era quello di ottener denaro, ma solo di diffondere le sue convinzioni religiose per mezzo di letteratura appropriata. Per queste ragioni non si può paragonare la sua attività con la vendita ambulante senza violare la libertà della fede e dei culti. L’accusato dev’essere prosciolto dell’accusa penale”.