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  • Domande dai lettori (3)
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
w53 1/2 pp. 46-47

Domande dai lettori

◆ Fu il fianco di Gesù trafitto con la lancia prima oppure dopo la sua morte sul palo di tortura? Le narrazioni di Matteo e Giovanni sembrano contraddirsi su questo punto. — D. L., Washington.

La forza dell’evidenza denota che fu dopo la morte che il suo fianco venne trafitto. Matteo 27:49, 50 (NW) dice: “Ma il resto di loro disse: ’Lasciatelo stare! Vediamo se Elia viene a salvarlo.’ Un altro uomo prese una lancia e trafisse il suo fianco, e ne uscirono sangue e acqua. Ancora Gesù gridò con gran voce, e cessò di respirare”. La New World Translation ha una nota in calce che dichiara che la frase relativa all’uomo che trafisse il suo fianco e al sangue e all’acqua che ne sarebbero usciti si trova in alcuni importanti manoscritti ma non è in altri. Molti credono che questa dichiarazione fosse inserita dall’evangelo di Giovanni, ma venisse mal collocata da chi la inserì. Alcune traduzioni la omettono interamente, altre la pongono fra parentesi, ed alcune ce la mettono con un’annotazione esplicativa in calce, come fece la New World Translation.

Ad ogni modo, non c’è nulla di discutibile sulla narrazione di Giovanni al riguardo: Essa dice: “I soldati vennero, dunque, e ruppero le gambe del primo uomo e dell’altro che erano stati messi al palo con lui. Ma venendo a Gesù, come videro che egli era già morto, non gli ruppero le gambe. Nondimeno uno dei soldati forò il suo fianco con una lancia, e immediatamente ne uscì sangue e acqua”. (Giov. 19:32-34, NW) Le gambe degli altri due messi al palo furono rotte per affrettarne la morte, e se Gesù non fosse già morto le sue gambe sarebbero state rotte. La sua subita morte diede luogo all’adempimento della profezia che nessuno delle sue ossa sarebbe stato rotto. (Sal. 34:20; Giov. 19:36) Che questa morte avvenne più presto del solito in tali casi è mostrato dalla sorpresa di Pilato all’udire che egli era già morto. (Mar. 15:44, 45) Probabilmente il soldato squarciò il fianco di Gesù per togliere ogni dubbio circa la sua morte, ed evitare un susseguente risveglio che potesse esser falsamente annunziato come una risurrezione, come sarebbe potuto accadere se Gesù fosse semplicemente svenuto.

Ma che cosa fece venire la sua morte così presto? Molti suppongono che morisse per un colpo al cuore, e così spiegano non soltanto la sua rapida morte ma anche lo sgorgare di “sangue e acqua” dalla ferita prodotta con la lancia. Con una letterale rottura del cuore o di una delle principali arterie nel punto in cui si congiunge al cuore il sangue si sarebbe riversato nel pericardio, la membrana che avvolge liberamente il cuore e in cui è pure contenuto l’acquoso fluido pericardico. Scrivendo sulla causa fisica della morte di Gesù un dottore disse che tale rottura ebbe luogo e che il sangue rigurgitò nel pericardio, dove si divise in siero acquoso ed in molle e rossa materia coagulata. Egli fece rilevare che tale separazione delle parti che compongono il sangue avviene di rado in un corpo morto salvo nei casi di travasamento, cioè, quando il sangue è costretto o spinto fuori del suoi propri vasi. Quindi se un soldato in piedi sotto il corpo di Gesù al palo avesse affondato una lancia nel fianco, essa avrebbe potuto facilmente penetrare in su, sotto le costole, forare il pericardio gonfio di siero e di materia coagulata, e far sgorgare ciò che sarebbe apparso come “sangue e acqua”. Oppure, poteva darsi che la rottura del cuore o dell’aorta spingesse il sangue nella cavità toracica, e in questo luogo non naturale il sangue ben presto si sarebbe separato in siero e in materia rossa coagulata. Questo siero acquoso e sostanza coagulata sarebbe sgorgato dal largo squarcio inferto con la punta della lancia.

Ci sono motivi scritturali per credere che Gesù morì di crepacuore. La sua angoscia mortale nell’istante era intensa, come lo rivelano le sue parole: “Mio Dio, mio Dio, a quale fine mi hai abbandonato?” (Matt. 27:46, NW) Questa espressione del suo sentirsi abbandonato fu predetta nel Salmo 22:1, insieme a diversi altri versetti dello stesso salmo che furono profetici relativamente a Cristo Gesù nel tempo della sua morte. Una rottura del cuore si potrebbe certo scorgere nelle parole del versetto 14 di Salmo 22: “Io son come acqua che si sparge, e tutte le mie ossa si sconnettono; il mio cuore è come la cera, si strugge in mezzo alle mie viscere”. Di solito il sangue non dovrebbe sgorgare da un cadavere, ma lo squarciamento del pericardio nello stato sopra descritto doveva essere come forare una borsa d’acqua. E se fu squarciato prima della morte, come indica la narrazione di Matteo, il sangue sarebbe sgorgato naturalmente ma sarebbe stato solo sangue, non separato nelle parti che lo costituiscono per apparire come “sangue e acqua”.

Pertanto l’evidenza indica che la narrazione di Giovanni è quella accurata, e certo egli fu un testimone oculare vicinissimo, così vicino che Gesù dal palo poté parlargli. — Giov. 19:25-27.

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