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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1953
w53 15/3 p. 95

Domande dai lettori

◆ Quando Deuteronomio 22:5 dice che la donna non dovrebbe portare abiti maschili, significa forse che le donne non dovrebbero indossare i pantaloni? —  J. P., Pennsylvania.

Deuteronomio 22:5 dice: “La donna non si vestirà da uomo, né l’uomo si vestirà da donna; poiché chiunque fa tali cose è in abominio all’Eterno, il tuo Dio”. Questo testo non fu certo scritto con l’intenzione di impedire alle donne moderne di portare i pantaloni. Gli uomini non portavano pantaloni o calzoni quando questo fu scritto, ma ciò che noi consideriamo attualmente come vestaglie. In certe parti dell’oriente, infatti, gli uomini indossavano degli abiti come vestaglie e le donne portavano calzoni simili a pigiami di varie fogge. Quindi l’indossar pantaloni o tute da lavoro, come quelle che si mettono in un podere, per esempio, non è proibito da questo testo ed è una questione personale. Le donne possono usare buon giudizio in quanto al tempo e al luogo e a ciò che è decorso nella zona dove risiedono. In certe zone dove gli inverni sono rigidi molte donne portano i calzoni o abiti da sciatrici o indumenti simili che coprono e proteggono le loro gambe. Questo non è scritturalmente errato.

In Deuteronomio 22:5 la Bibbia non parla dei costumi né si preoccupa della moda, ma evidentemente vieta alle persone di un sesso d’indossare abiti del sesso opposto a scopo d’inganno, per sembrare persone del sesso opposto, per celare i veri fatti. Gli uomini non dovrebbero cercare con inganno di vestirsi da donna per nascondere il fatto che sono uomini, né dovrebbero le donne vestire abiti maschili per nascondere il fatto che son donne. Per essere più espliciti, la Bibbia sembra che dia un colpo al peccato di sodomia. Era una vergogna che i capelli di una donna fossero accorciati come quelli di un uomo, ed era un disonore per un uomo lasciar crescere i capelli lunghi come quelli di una donna. (1 Cor. 11:6, 14) La donna non doveva avere aspetto maschile tenendo i capelli corti come quelli di un uomo o indossando abiti simili a quelli dell’uomo. Avrebbe potuto far pensare ad altri ch’ella era disponibile per rapporti sessuali contro natura. Parimenti l’uomo. Se portava i capelli lunghi come una donna o si abbigliava in vesti femminili sarebbe parso effeminato e si sarebbe esposto a proposte di rapporti sessuali contro natura con altri uomini. È dunque questo più profondo significato connesso con la sodomia, e non un semplice travestimento d’abiti in se stesso, che porta il divieto di questa pratica e la rende meritevole del severo giudizio: “Chiunque fa tali cose è in abominio all’Eterno, il tuo Dio”.

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