Un pastore si dimette per motivi di coscienza
“Il rev. Edward H. Morgan, pastore da otto anni della Prima Chiesa Presbiteriana di Springfield, Contea di Delaware, diede ieri le dimissioni dalla Chiesa Presbiteriana degli Stati Uniti. . . . Il sig. Morgan nel giustificare la propria decisione diede la colpa alla tendenza al modernismo e dichiarò di non poter più compromettere le sue credenze, . . . [dicendo]: ‘Io lascio la chiesa perché come ministro della Chiesa Presbiteriana degli Stati Uniti non posso più servire il Signore con pura coscienza e senza compromesso. . . . Trovandomi continuamente implicato in ciò che ritengo in contraddizione con la Parola di Dio, trovo che per me l’unica strada è di dimettermi.’ — Inquirer di Filadelfia del 19 gennaio.
Se il pulpito fosse un servizio anziché una professione, tali uomini non si troverebbero economicamente legati a un sistema che onestamente non potrebbero sostenere; e se ce ne fossero di più che avessero la forza di rinunziare alla loro occupazione quando riscontrassero che non corrisponde alla Parola di Dio, anche se, come il sig. Morgan, non avessero alcuna idea di quello che farebbero nell’immediato futuro, ci sarebbero meno uomini in lotta con la loro coscienza, e ci potrebbe essere un numero maggiore di veri servitori di Dio nella nazione.