Domande dai lettori
◆ Alcuni eruditi asseriscono che la lettera agli Efesini non fosse mandata a quelli di Efeso ma fosse la lettera inviata ai Laodicesi menzionata in Colossesi 4:16, e una certa ragione, essi dicono, sono le parole “che sono in Efeso” che si trovano nella Versione Riveduta di Efesini 1:1 le quali sono un’aggiunta al testo. Sono essi nel giusto facendo tale affermazione? — H. J., Cile.
Che una volta esisté realmente una lettera indirizzata ai Laodicesi sembra accertato da Colossesi 4:16. L’abbiamo noi oggi? O ne abbiamo una copia? Forse sì, forse no. Potrebbe essere stata ispirata; potrebbe non essere stata ispirata. Ma se non fu ispirata non vuol dire che fosse falsa, come dichiarazioni che possiamo fare oggi non sono false semplicemente perché non sono ispirate. Una dichiarazione può essere assolutamente vera, benché non sia ispirata. Perciò se la lettera ai Laodicesi non era ispirata, questo fatto non la rende falsa. Solo perché non fu preservata nel canone della Bibbia non vuol dire che fosse falsa. Essa non fu inclusa perché senza dubbio non era necessario per noi oggi; altre lettere che sono incluse possono contenere per noi gli stessi argomenti. Includerla potrebbe significare un inutile duplicato.
L’accenno a un duplicato c’induce a fare una considerazione sulla lettera agli Efesini. L’introduzione dice: “Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono in Efeso ed ai fedeli in Cristo Gesù”. (Efes. 1:1) Però, numerosi manoscritti omettono “in Efeso” e nel greco dice semplicemente “ai santi che sono”, senza menzionare alcun luogo. La New World Translation rende questo versetto: “Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, ai santi che sono anche fedeli in unione con Cristo Gesù”. Essa omette “in Efeso”, mentre la nota in calce dice “che sono” è conforme ai manoscritti Sinaitico, Vaticano 1209 e Papiro Chester Beatty N. 2, simbolizzati rispettivamente dalle lettere א, B, P46. Però, l’espressione “che sono in Efeso” si trova nei manoscritti noti come Alessandrino, Bezae, Vulgata, e Versione Siriaca Pescitta.
In considerazione di questi fatti è stata data la spiegazione che la lettera agli Efesini fosse una lettera circolare e che Paolo ne avesse fatto molte copie lasciando uno spazio dopo le parole “che sono —”, e che lo spazio dovesse essere riempito secondo l’indirizzo al quale una particolare copia della lettera dovesse essere inviata. Noi sappiamo che oggi molte organizzazioni, compresa la Watch Tower Bible and Tract Society, usano lettere circolari che hanno qualche omissione o uno spazio in bianco che dev’essere riempito secondo la sua destinazione. Può darsi che una di queste lettere circolari fosse inviata ad Efeso ed un’altra a Laodicea, e che essendo la lettera ai Laodicesi un esatto duplicato di quella inviata agli Efesini non fosse preservata come una parte del canone della Bibbia. Quella indirizzata agli Efesini fu la lettera preservata.
Quanto precede è una spiegazione abbastanza ingegnosa, e vale per certe cose. Possiamo considerarla una interessante possibilità. Ad ogni modo, noi crediamo che la lettera agli Efesini sia proprio quella, e che non sia la lettera ai Laodicesi menzionata in Colossesi 4:16. La lettera ai Laodicesi potrebbe essere stata il duplicato di una lettera circolare, o una ripetizione dei punti già adeguatamente trattati in altre lettere canoniche, oppure non ispirata o riguardante informazioni non necessarie per noi oggi; e per qualcuna di queste ragioni potrebbe essere stata esclusa dal canone della Bibbia.