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  • Geova non è una concezione primitiva
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
w54 15/6 pp. 355-357

Geova non è una concezione primitiva

SECONDO uno dei principali teologi d’America, Harry Emerson Fosdick, la Bibbia rivela un graduale sviluppo della concezione che l’uomo ha di Dio. Scrivendo nella rivista New Outlook del maggio 1953, fra l’altro, su questo soggetto disse quanto segue:

“Il primo problema dell’apologetica cristiana è . . . giungere a una concezione di Dio che richieda un minimo di ragionamento perché la sua intelligibilità, ragionevolezza e fondatezza offre al bisogno umano un’autorità che si conferma da sé. Il problema non è nuovo. È antico, poiché risale all’uomo primitivo, all’uomo quando aveva appena imparato a pensare. In considerazione di ciò che ora conosciamo, la domanda fu sempre: Come dovremmo immaginare Dio?

“La Bibbia stessa ne è un’ottima illustrazione. Quale contrasto vi è fra le concezioni di Dio alle primitive origini e alla fine del Libro sacro! Dal primo grido di battaglia: ‘Jahve è un uomo di guerra: Jahve è il suo nome’, alla beatitudine di Gesù: ‘Beati sono i promotori di pace, poiché saranno chiamati figli di Dio’, quale profondità di concezione della natura divina! Quale sviluppo nell’intendimento che l’uomo ha di Dio!

“Gli scrittori delle Scritture seguirono una strada ascendente con prospettive sempre più chiare, e siccome qualsiasi Dio di questo universo è infinito, questo processo non può mai cessare. Oggi esso ci sta criticamente dinanzi”.

Il sig. Fosdick vorrebbe dunque farci credere che l’uomo sia asceso da sé dalla concezione di Jahve o Geova come un Dio di guerra a quella di un Dio che benedice i promotori di pace; e che la Bibbia, lungi dall’essere una rivelazione fatta da Dio all’uomo, non sia altro che la storia degli sforzi umani per acquistare un’adeguata concezione di Dio. (Eso. 15:3, Matt. 5:9) Qualunque sia la specie di questa apologetica, essa non è certamente cristiana, poiché Cristo Gesù non insegnò mai cose simili. Egli disse: “La tua parola è verità.” — Giov. 17:17, NW.

Un umile e coscienzioso esame della Bibbia rivelerà che i commenti del sig. Fosdick non sono in armonia con ciò che dice la Parola di Geova. Essa mostra che mentre le esigenze di Geova nei confronti delle sue creature variano secondo i suoi propositi e il tempo in cui esse vivono, i suoi quattro attributi principali sono sempre i medesimi, cioè giustizia, potenza, sapienza e amore. Non leggiamo noi nel primo libro della Bibbia che Abrahamo si appella alla giustizia di Dio? “Il giudice di tutta la terra non farà egli giustizia?” E non misero forse in risalto il Fondatore del Cristianesimo e i suoi apostoli il fatto che Geova è un Dio giusto e retto? — Gen. 18:25; Luca 18:7; Rom. 9:14.

E non rivelò forse il messaggero angelico ad Abrahamo che Geova è l’Onnipotente quando chiese: “Vi è qualche cosa troppo difficile per Geova?” Una concezione identica a quella che fu espressa da Cristo Gesù quando disse: “A Dio tutte le cose sono possibili”. (Gen. 18:14, AS; Matt. 19:26, NW) Non c’è nessun cambiamento nella concezione di Dio in rapporto alla sua giustizia e alla sua potenza in un periodo di duemila anni, non è vero?

Inoltre, non è attestata forse dal racconto creativo di Genesi la sapienza di Geova, e non dichiarò Mosè ripetutamente che Dio era la sorgente della sapienza e che egli la impartiva ai suoi servitori? (Genesi, capitolo 1 e 2; Eso. 28:3; 36:1, 2) E non testificarono Cristo Gesù e i suoi primi seguaci la stessa cosa? — Luca 11:49; Rom. 11:33; Giac. 1:5.

E infine, per quanto concerne Geova come Dio di amore, di misericordia e di pace, non troviamo parimenti nessuna differenza tra il Dio di Mosè e il Dio di Gesù. Notate come Geova si rivelò quando Mosè chiese di vedere la sua gloria: “Geova, Geova, un Dio misericordioso e benevolo, lento all’ira, e ricco in amorevole benignità e verità; che mantiene l’amorevole benignità per migliaia, perdonando l’iniquità e la trasgressione e il peccato”. — Eso. 34:6, 7, AS.

Ma forse qualcuno dirà: Che ve ne pare del resto di questa citazione che dice: “Non assolverà affatto il colpevole, visitando l’iniquità dei padri sui figli, e sui figli dei figli, fino alla terza e alla quarta generazione”. Mentre queste parole sembra che contraddicano quelle che le precedono, una breve considerazione renderà tutto chiaro. Non è forse vero che quando un popolo o una nazione, come Israele, rigettava l’adorazione di Geova e si volgeva all’adorazione pagana Iddio permetteva che andasse in cattività e che le conseguenze fossero sentite non solo da essa ma anche dai suoi discendenti fino alla terza e alla quarta generazione? Non è forse semplicemente una legge inesorabile il fatto che per la natura stessa delle cose i genitori con la loro condotta portano sui loro figli o il bene o il male; puramente perché ‘ciò che seminate raccoglierete’?

Cristo Gesù insegnò esattamente come Mosè a questo riguardo, un fatto che i clericali modernisti desiderano trascurare. Notate l’avvertimento che diede ai capi religiosi del suo tempo in quanto a ciò che era loro riservato: “Date testimonianza contro voi stessi d’essere i figli di quelli che assassinarono i profeti. Colmate dunque la misura dei vostri antenati. Serpenti, progenie di vipere, come sfuggirete al giudizio della Geenna? Per questa ragione, io vi sto inviando profeti e saggi e pubblici istruttori. Alcuni li ucciderete e metterete al palo, ed alcuni li torturerete nelle vostre sinagoghe e perseguiterete di città in città; affinché venga su di voi tutto il giusto sangue sparso sulla terra dal sangue del giusto Abele al sangue di Zaccaria figlio di Barachia, che voi assassinaste fra il santuario e l’altare. Veramente io vi dico: Tutte queste cose verranno su questa generazione”. (Matt. 23:31-36, NW) Queste parole furono adempiute con la totale distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. Quella distruzione fu giusta e fu conforme al fatto che Geova è un Dio di guerra.

Sì, la Bibbia è la rivelazione divina e non semplicemente una storia delle concezioni che l’uomo ha del suo Dio. Dal principio alla fine essa rivela Geova come un Dio di amore, sapienza, giustizia e potenza. Prima egli si manifesta come un Dio di amore concedendo le sue benedizioni alle sue creature. Ma quando queste disdegnano i doni di Dio, si ribellano e si danno alla malvagità, egli non ha altra alternativa eccetto quella di manifestarsi come un Dio di guerra. Trascurano forse le Scritture Ebraiche le qualità di amore, tenerezza e misericordia di Geova? “Geova mi apparì dall’antichità, dicendo: Sì, io t’ho amato di un amore eterno: perciò ti ho tratto con amorevole benignità”. (Ger. 31:3, AS) Sono trascurate dalle Scritture Greche Cristiane la giustizia e la giusta indignazione di Geova? “La vendetta è mia, io retribuirò, dice Geova”. Poiché il nostro Dio è anche un fuoco consumante”. (Rom. 12:19; Ebr. 12:29, NW) Geova non è una concezione primitiva di Dio.

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