Lealtà verso l’organizzazione teocratica
LA VITA è un dono di Dio. Tutte le persone sane desiderano la vita. Però, per ottenerla eternamente la dobbiamo desiderare tanto da essere pronti a soddisfarne le esigenze divine. Fra queste esigenze vi è la lealtà alla sua organizzazione teocratica.a
La parola “teocratica” significa ciò che ‘è in armonia con la regola o la legge di Dio. “Lealtà” significa fedeltà nell’amore e nel dovere, fedeltà ai propri obblighi. Lealtà verso l’organizzazione teocratica significa, dunque, essere intimamente in armonia con gli ordinamenti di Dio.
Ai giorni dei re d’Israele, la lealtà verso l’organizzazione teocratica significava salire a Gerusalemme per l’adorazione e l’olocausto. (Deut. 12:5, 11) Il re Geroboamo perdette il favore di Geova perché, temendo per il regno delle sue dieci tribù qualora il suo popolo salisse a Gerusalemme per adorare, istituì un’adorazione rivale a Dan e a Bethel. — 1 Re 12:26-30.
Geova non muta. (Mal. 3:6) Oggi pure egli ha un’organizzazione teocratica conosciuta come “la Società”, sulla quale ha posto il suo spirito e a cui ha mostrato così notevolmente la Sua benedizione nella recente Assemblea della Società del Nuovo Mondo dei Testimoni di Geova.
Alcuni, aventi un’alta opinione di se stessi, hanno mormorato contro questa organizzazione teocratica, dicendo: ‘Geova opera anche con noi.’ Ma i frutti ch’essi portano dimostrano che hanno torto, come Aaronne e Miriam dimostrarono di aver torto quando s’innalzarono orgogliosamente contro l’eletto servitore di Geova, Mosè. — Num. 12:1-15.
La nostra lealtà verso l’organizzazione teocratica è messa alla prova con la tentazione o l’avversità. La tentazione alla slealtà può presentarsi quando vediamo un altro, che apparentemente ha minore capacità naturale di noi, chiamato a una posizione più eminente. Ma la lealtà ci rammenterà che tutta la verità che abbiamo ricevuta ci pervenne principalmente attraverso l’organizzazione dello “schiavo fedele e discreto”, e che, come Iddio ci ha dato la verità, può anche togliercela. (Matt. 24:45-47; 1 Cor. 4:6, 7) Noi dobbiamo perciò collaborare e aiutare tale persona di tutto cuore.
Indi la nostra lealtà può ancora essere provata a causa di un trattamento ingiusto, entro l’organizzazione o nelle nostre famiglie. In tali momenti dobbiamo tener presente che Gesù promise che tali cose ci accadrebbero e che se Dio le permette possiamo, col suo aiuto, sopportarle e rendere così manifesta la nostra lealtà. — Matt. 10:36; 18:7; Rom. 8:28; 1 Cor. 10:13.
Oppure, siccome Harmaghedon non è venuta così presto come noi una volta si attendeva possiamo divenire impazienti e dubitare che Dio si serva dell’organizzazione teocratica per nutrire il suo popolo di verità spirituali. ‘Fallire in tale prova di lealtà sarebbe disastroso, proprio come lo fu per gl’Israeliti accampati ai piedi del monte Sinai allorché divennero impazienti attendendo il ritorno di Mosè. (Esodo, capitolo 32) Per affrontare tutte queste prove di lealtà occorre amore verso Geova e verso il nostro prossimo. — Marco 12:29-31.
I quattro giovani Ebrei portati a Babilonia diedero un buon esempio. Essendo leali in una questione apparentemente secondaria, quella del cibo, furono in grado di resistere quando venne la prova più grave. (Daniele, capitoli 1, 3 e 6) Così è oggi per noi, se siamo leali verso l’organizzazione teocratica nel poco o nel minimo, di fronte a fatti imprevisti o a gravi prove, saremo in grado di mantenerci leali verso l’organizzazione teocratica e serbare così una buona coscienza, ottenere l’approvazione di Geova e guadagnare la vita eterna.
[Nota in calce]
a Per dettagli vedere La Torre di Guardia del 1º marzo 1953.