BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w54 15/12 pp. 739-741
  • Non mancano solo gli anelli

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Non mancano solo gli anelli
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
  • Vedi anche
  • Gli “uomini-scimmia”: che cos’erano?
    Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?
  • Gli “uomini delle caverne” sono mai esistiti?
    Svegliatevi! 1981
  • “La più famosa frode scientifica”
    Svegliatevi! 1997
  • Quanta fiducia dovreste avere nella scienza?
    Svegliatevi! 1977
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
w54 15/12 pp. 739-741

Non mancano solo gli anelli

L’UOMO Piltdown era troppo comodo per essere vero. Gli evoluzionisti hanno cercato per molto tempo l’anello mancante fra la scimmia e l’uomo. Se avessero almeno trovato qualche cosa che fosse mezza scimmia e mezzo uomo! Ed ecco, l’avevano. Per quarant’anni l’uomo Piltdown fu uno dei più famosi teschi degli evoluzionisti. Ci avevano sempre detto che il cranio era umano ma che la mascella era di scimmia. Però gli evoluzionisti sono difficili a capirsi. Quando finalmente scoprirono che il cranio era effettivamente umano e la mascella era proprio di una scimmia si potrebbe pensare che fossero felici. Invece ciò li rese imbarazzati e scontenti.

Forse perché il cranio umano era più vecchio della mascella antropoidale. Sembra che la scimmia discenda dal signor Piltdown invece che l’uomo dalla scimmia. Questo è contrario alla teoria, e qualunque eresia è da eliminare. Non è nemmeno facile concepire un cranio che attenda circa un migliaio d’anni per riunirsi alla sua mascella. Fu quindi con una certa riluttanza che lo scorso novembre gli evoluzionisti ammisero che il famoso anello mancante, il Piltdown, mancava veramente, e lo annullarono come una mostruosità mai esistita. In parole schiette ma imbarazzanti, fu una frode e un trucco che ingannò questi “sapienti” per quarant’anni. Quando fu smascherato pubblicamente, molti che l’avevano accettato dichiararono di averlo sempre sospettato. Tuttavia alcuni di costoro l’avevano definito una prova che l’uomo discendesse dalla scimmia primitiva, e come tale la sfoggiarono negli scaffali dei musei.

In considerazione di questi fatti, come si possono accettare fiduciosamente altre affermazioni della prova di evoluzione? Quando vengono smascherate come false, quanti dei loro sostenitori scienziati si ricorderanno improvvisamente di aver sempre dubitato della loro autenticità? È facile inghiottire qualcosa quando il proprio pregiudizio la fa entrare in bocca. Sta di fatto che gli evoluzionisti tengono tanto alla loro teoria che la loro fantastica “evidenza” dev’essere frantumata, prima che l’abbandonino. È opinione comune ma erronea ritenere gli evoluzionisti giudici imparziali che vaglino l’evidenza e calcolino e valutino freddamente i risultati, senza alcun riguardo per le conseguenze, sulle loro teorie predilette. Negli altri campi della scienza questa spassionata attitudine scientifica e questo metodo potrebbero verificarsi, ma chiunque pensi che esistano in questa teoria altamente appassionante e controversa dell’evoluzione tradisce una fiducia errata ed una funesta credulità. Non soltanto gli anelli mancano, ma manca pure la dovuta attitudine scientifica da parte degli evoluzionisti.

Nella catena dell’evoluzione vi sono tante migliaia di anelli mancanti che non c’è nessuna prova che una tale catena perfino esista. Ma per limitarci agli anelli fra la scimmia e l’uomo, consideriamo i fatti riguardanti il fracassato uomo Piltdown. Nel 1908 fu rinvenuto un piccolo pezzo di teschio in una sabbiaia a Piltdown nella contea di Sussex, in Inghilterra. Nel 1912 fu trovato un altro pezzo di cranio e poi una mascella con tre molari. Parecchi anni dopo fu trovato un dente canino superiore in un mucchio di rifiuti. Benché trovati in tempi e luoghi diversi, i frammenti furono messi insieme e l’uomo Piltdown nacque. Alcuni evoluzionisti sostennero che i pezzi non potessero unirsi, ma la maggioranza prevalse e, senza alcuna prova ma con molto dogmatismo, lo proclamarono un anello mancante. La sua età? Cinquecentomila anni. La prova? Nessuna, soltanto altro dogmatismo. Ora i cinquecentomila anni sono scesi a cinquantamila e alcuni scienziati li hanno ridotti a diecimila.

L’antichità del sig. Piltdown è finita, la sua posizione di anello è infranta, ma il dogmatismo dei suoi sostenitori evoluzionisti ancora esiste. Ciò è dimostrato da altri cosiddetti anelli fra la scimmia e l’uomo. Un caso simile all’uomo Piltdown è l’uomo Giava. Nel 1891 Dubois scoprì nella ghiaia di un fiume qualche frammento di teschio e alcuni denti. Più tardi, a circa sedici metri di distanza, fu scoperta una coscia. Senza giustificate ragioni fu dedotto che questi pezzi appartenessero tutti a una sola creatura, e furono quindi riuniti facendoli diventare il famoso uomo Giava, Come nel caso dell’uomo Piltdown, alcuni evoluzionisti hanno mosso obiezione a questa arbitraria associazione di ossa sparse ed hanno fatto rilevare che il frammento del teschio è senza dubbio di uno scimpanzé e di un gibbone, mentre la coscia è umana. Eppure la maggioranza degli evoluzionisti non permise che il loro anello immaginario fosse disfatto e fino ad oggi acclama l’uomo Giava come una delle prove più solide che l’uomo discenda dalla scimmia. Indubbiamente quando questa stoltezza viene smascherata davanti a tutti, questi evoluzionisti dogmatici se la cavano dicendo di averlo sempre sospettato.

La persona media può pensare a un uomo scimmia primitivo completamente ricostituito allorché viene menzionato l’uomo Heidelberg. Ma tutto ciò che la scienza possiede è una grande mascella completa di denti. Da questa gli evoluzionisti ci dicono la statura, la posizione, la dieta e gli utensili che egli usava. Però, non ci dicono che mascelle di analoga misura e proporzione si trovano tra gli Esquimesi moderni. Si è sentito parlare dell’uomo Peking, un altro anello famoso. È decantato perché la dimensione del suo cervello è quasi a metà strada fra quella dell’uomo e quella della scimmia. Ma di nuovo, persone con questa stessa dimensione e forma di cranio esistono oggi; cioè i Vedda di Ceylon. L’uomo Neandertal non è diverso da alcuni uomini che vivono oggi. Inoltre, uomini del tipo moderno sono trovati in stratificazioni più antiche di quelle contenenti questi cosiddetti “anelli mancanti”. Non c’è assolutamente alcuna prova di anelli mancanti fra l’uomo e la scimmia.

A proposito dei famosi anelli mancanti, l’evoluzionista Sir Arthur Keith disse: “Noi non possiamo trovare l’uomo moderno in nessuno dei tipi estinti”. Il professor Branco dell’Università di Berlino disse: “La paleontologia non ci dice nulla sul soggetto; essa non conosce gli antenati dell’uomo”. Il professor Virchow dichiarò: “L’uomo scimmia non esiste e l’anello mancante resta un fantasma”. Austin Clark dell’Istituto Smithsonian disse: “Gli anelli mancanti sono errate interpretazioni”. E quando le loro scoperte non sostengono la loro teoria gli evoluzionisti celano tale evidenza, come ammette l’evoluzionista Hooton, professore di antropologia di Harvard: “I fossili eretici e non conformabili di uomini furono cacciati nel limbo degli armadi degli oscuri musei, dimenticati o perfino distrutti”. A proposito, quando Hooton seppe della disgrazia e della fine dell’uomo Piltdown, la qualificò “tragica”. C’è poco da stupire, dato ch’egli l’aveva tenacemente difeso nei suoi scritti.

Ma gli evoluzionisti continueranno a esibire i loro “anelli” ed a farne propaganda con indomito dogmatismo. Dal principio alla fine, la teoria dell’evoluzione è sostenuta da asserzioni, non da evidenza. Tutti quelli che si oppongono ad essa non sono affatto competenti, tutti quelli che la criticano non sono scientifici; così si dice per intimidire e spaventare i critici e per fare inghiottire la teoria alla gente con la tirannia della competenza. Quindi non mancano soltanto gli anelli, ma mancano prove e procedimenti senza pregiudizi e metodi scientifici. Nonostante vivaci dinieghi, l’evoluzione è accettata sulla “fede”, e soltanto sulla fede.

Ora la loro fede nell’uomo Piltdown se n’è andata. Le loro parole a suo riguardo erano false, la loro sapienza si è dimostrata stoltezza. “La sapienza di questo mondo è pazzia presso Dio”. “Ma la parola detta da Geova dura per sempre”. — 1 Cor. 3:19; 1 Piet. 1:25, NW.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi