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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
w55 1/4 pp. 220-221

La mentalità dell’africano

Da un missionario della Società Torre di Guardia nell’Unione Sud-Africana.

FINO a un certo punto è vero che un europeo sia incapace di penetrare o comprendere la mentalità dell’africano. Nella Unione questo soggetto si complica ulteriormente per il fatto che i nativi si differenziano moltissimo per ambiente e grado di educazione civile. Le tre divisioni maggiori, ad eccezione delle tribù, si concentrano intorno al proprio ambiente, in primo luogo nelle città e nei paesi, poi nei poderi degli europei, e in terzo luogo nelle riserve dei nativi.

Malgrado la colonizzazione europea dell’Unione Sud-Africana, iniziatasi nel 1652, è notevole come la mentalità e la cultura africana, anche negli “africani dei paesi”, abbiano resistito alla trasformazione ed all’accettazione della mentalità dell’uomo bianco. Alcuni fattori hanno impedito effettivi mutamenti: la politica di “segregazione” degli europei che ha isolato l’africano dai contatti sociali; superstizioni e costumi pagani profondamente radicati; lealtà alla loro società patriarcale; antipatia e sospetto verso i padroni bianchi quali conquistatori e sfruttatori; sviluppo del nazionalismo africano.

Tutte le vie di Geova sono amore. L’amore nella sua interezza ha contrassegnato tutte le relazioni di Dio con le sue creature. L’amore fra i membri della società del Nuovo Mondo è quello che li unirà a Geova il Teocrata ed a tutti i loro simili che ottengono vita eterna. Veramente, allora, la visione mentale o “mente di Cristo” deve essere cercata e adottata. Questo richiede che tutti i condannati ed egoistici figli di Adamo ‘trasformino la loro mente’. Come gli Israeliti del tempo di Gesù avevano certi vantaggi sugli uomini delle altre nazioni, così pure oggi la cristianità ha avuto alcuni vantaggi sul paganesimo, in quanto essa ha avuto maggior accesso alla Parola scritta di Geova e di tempo in tempo è stata testimone di atti di fede e d’amore compiuti da uomini sinceramente timorati di Dio. Mentre l’africano può aver cominciato con svantaggi di questo genere, nella sua ingenua umiltà ora progredisce rapidamente nell’immeritata benignità e misericordia di Geova.

Il grande svantaggio dell’africano è che l’amore gli è stato del tutto sconosciuto. Un’accurata conoscenza dell’esistenza di Dio, e di come egli ‘diviene il rimuneratore di quelli che sinceramente lo cercano’, gli è mancata. Gli africani sono stati vittime del demonismo, e il lato religioso della loro mente considerava le cose soprannaturali e le cose spirituali in modo che non inculcava mai l’amore. La menzogna di Satana dell’immortalità costituisce la base profonda e assolutamente ingannatrice della loro credenza che gli “spiriti dei loro antenati” estinti possano aiutarli o punirli, secondo i suffragi dei viventi. Per di più, c’è stata una tendenza a “commerciare” con tali “spiriti”, non su una base di amore per loro, ma in base alla paura e per l’acquisto di un vantaggio materiale in cambio dei prescritti olocausti animali. Crudeli stregoni sono stati gli intermediari privi di amore.

La predicazione della verità biblica, così come pone l’africano in grado di ‘rinnovare la sua mente’ riguardo al vero e vivente Iddio, lo porta anche a considerare sotto una luce cristiana i suoi obblighi morali verso i propri simili. La relazione familiare istituita da Geova, che suo Figlio spiegò e i discepoli di Gesù misero in pratica fra i primi cristiani, per la mente africana è difficile a concepirsi, perché è basata sul giusto amore. Invece di amore e tenerezza reciproca, il vincolo che li unisce è principalmente un legame materiale. L’uomo, o piuttosto il “villaggio” dell’uomo, gli compra la moglie o le mogli. La dote o il prezzo della sposa fra i Zulù è lobola. Gli africani istruiti tentano di scusare questa base del matrimonio e della relazione familiare, ma sta di fatto che tale lobola intorpidisce effettivamente l’espressione e la coltivazione del vero amore. Il motivo per avere ed allevare figli è principalmente materialistico. Le figlie saranno “vendute” per lobola, e i figli, con l’acquisto di mogli e l’allevamento di figliuoli, “edificheranno il villaggio” numericamente.

Con la rottura della restrizione imposta dalla dura rappresaglia sotto il sistema sociale patriarcale, l’africano è stato lanciato nel ventesimo secolo senza nessuna parte della “completa armatura di Dio”. Il collasso morale dell’africano va rapidamente verso il completo caos. Le zone municipali degli africani sono per la maggior parte sovrappopolate, malsane, miseramente illuminate e piene di immoralità, vizi, malattie, ladrocinio, risse, ubriachezza, tumulti e agitazioni politiche. È politica dell’attuale governo ricorrere ai metodi violenti della crudeltà, con maggior numero di poliziotti e sentenze più severe.

L’organizzazione del Nuovo Mondo, grazie a Geova, è provvista delle “armi della luce” ed ha l’unico programma capace di rinnovare la mente e fornire ai suoi sudditi una nuova personalità conformata a Cristo Gesù, il Capo. L’educazione secolare, lo si ammette, non ha inculcato l’amore. La falsa religione, parimenti, non ha insegnato né osservato i veri princìpi cristiani, e l’africano non ha avuto una buona impressione di ciò che è spesso ipocrita e parziale. La vera religione, che non fa distinzioni ma opera in base all’amore e abbonda nel “frutto dello spirito”, guadagna la sua approvazione, rispetto, simpatia e cooperazione. La mentalità dell’africano ha una ovvia caratteristica: è ingenua ed imitativa. Le visite dei servitori di circoscrizione africani stanno facendo molto per stabilire un buon esempio. Potrebbe essere di grande aiuto ai fratelli africani unirsi socialmente con i fratelli europei. Questo è vietato dai regolamenti di rigorosa segregazione dell’Unione Sud-Africana.

Tutti gli schiavi di Geova nell’Unione Sud-Africana si rallegrano facendo ciò che egli comanda per assistere gli uomini di buona volontà del luogo ad uscire dalle tenebre per entrare nella sua meravigliosa luce.

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