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  • Che cosa significa mettere in pratica il Cristianesimo?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
w55 15/12 pp. 739-741

Che cosa significa mettere in pratica il Cristianesimo?

Può l’applicazione dei sani princìpi psicologici della Bibbia per la salute e per il successo negli affari essere definito “mettere in pratica il cristianesimo”? E come possiamo sapere se stiamo ingannando noi stessi o meno con la nostra forma di devozione di Dio? Per le risposte a queste domande nella luce dei fatti attuali e della Bibbia leggete questo articolo e quello successivo.

“QUESTO libro insegna come mettere in pratica il Cristianesimo”. Questa è la pretesa del libro Il Potere di una Mentalità Positiva (inglese), scritto dal dottor N. V. Peale, pastore della Chiesa Marble Collegiate di New York. Nei trascorsi due anni ne sono state vendute 750.000 copie ed è stato elencato nel Times di New York come uno dei libri più venduti per oltre due anni.

Il Potere di una Mentalità Positiva sostiene che seguendo i suoi suggerimenti “voi potete avere tranquillità mentale, buona salute, e un incessante afflusso di energia”, gli “ostacoli non potranno affatto distruggere la vostra felicità e il vostro benessere”, e “le vostre relazioni con altre persone miglioreranno. Diventerete più popolare, stimato e ben voluto”. Per superare il vostro complesso d’inferiorità, il libro prescrive: “Credete in voi stessi! Abbiate fede in voi stessi!” Se pensate al successo, avrete successo. Applicate ai vostri problemi personali scritture bibliche come questa: “Se avete fede . . . nulla vi sarà impossibile”.

Inoltre il dottor Peale osserva che la tranquillità mentale si può acquistare ripetendo e cercando di visualizzare parole che suggeriscano la “tranquillità”, e che “è anche profittevole usare versi poetici o versetti biblici”. È vero che leggere la Bibbia e pregare potrebbe far bene ai nervi, curare l’insonnia, ecc., ma significa ciò “mettere in pratica il Cristianesimo” o non è semplicemente far uso di psicologia?

Ci vien anche detto che la lettura della Bibbia ci fornisce energia dinamica fisica. Sì, “voi non dovete stancarvi. Interessatevi di qualche cosa. Impegnatevi in essa. Datevi ad essa con abbandono. Dimenticate voi stessi. Divenite qualcuno. Fate qualche cosa”. Ma che cosa? Lavorate per Dio o lavorate per voi stessi?

Il capitolo sulla preghiera ci dice che “il potere della preghiera è una manifestazione di energia”, e ci sono metodi scientifici per sviluppare il potere della preghiera come ve ne sono anche per sfruttare l’energia atomica. “La formula è prima, pregare; secondo, visualizzare; terzo, applicare”. “Molti competenti e prosperi uomini d’affari trovano che uno dei migliori mezzi, tra tutti i metodi efficienti, è quello del potere della preghiera”. Ma s’interessa Dio a che siano risolti i problemi tecnici dei “famosi industriali”?

Per dimostrare che se si ha fede tutte le cose sono possibili, vengono citati uomini che sono riusciti nelle molte carriere della vita. Ma i più grandi prodigi del mondo sono stati forse quelli realizzati mediante la più grande fede? Ci vien detto che “se Dio è con me chi può essere contro di me?”; quindi io posso aver successo vendendo aspirapolvere. “Mettere in pratica il Cristianesimo” rende il commerciante fallito un uomo prodigioso. Il libro ci assicura inoltre che la fede può curare qualsiasi genere di malattie, perfino i tumori maligni, poiché “il Cristianesimo ha un sano messaggio salutare”. La religione migliorerà il vostro aspetto, dato che “Dio gestisce un salone di bellezza”. “Mettere in pratica il Cristianesimo” vi aiuterà a vivere più a lungo.

Non c’è alcun dubbio circa il “potere di una mentalità positiva”. Assumendo un’attitudine disfattista, preoccupandoci, nutrendo sentimenti d’inferiorità, irritandoci e arrabbiandoci, divenendo tesi e serbando rancori noi annulliamo i nostri sforzi. Offrire consigli su tutto questo costituisce buona psicologia e ciò si può trovare anche nei detti di Lao-tse, di antichi e moderni filosofi e psicologi e d’altri sapientoni del mondo, i quali vengono tutti liberalmente citati. E poiché il Creatore conosce l’uomo perfettamente c’è d’aspettarsi che la Sua Parola debba dimostrare una meravigliosa comprensione del benessere psicosomatico dell’uomo. Sfruttando la popolarità e la sapienza della Bibbia, il dottor Peale ha prodotto un libro che è divenuto uno dei più venduti. Ma la sua filosofia non è vero Cristianesimo.

Per illustrare: Molte delle leggi di Mosè avevano buoni risultati fisici; un giorno di riposo su sette fa bene sia agli uomini che alle bestie; la proibizione del matrimonio fra parenti stretti è regola di buon matrimonio; la proibizione di mangiar certe carni è buona dietetica, ecc., ma seguire queste regole semplicemente per il beneficio fisico ricavatone non avrebbe fatto di alcuna nazione il popolo scelto di Dio né avrebbe garantito la protezione di Geova contro i nemici. Tali benefici fisici erano semplicemente casuali. Anche oggi, seguire certi princìpi scritturali per motivi psicologici non è Cristianesimo e non farà guadagnare la salvezza, cioè la vita eterna per mano di Dio.

L’apostolo Paolo parlò di alcuni “uomini corrotti di mente e privati della verità, i quali pensano che la devozione di Dio sia un mezzo di guadagno”. Questo descrive esattamente la filosofia del libro Il Potere di una Mentalità Positiva, che approva la seguente citazione: “È importante condurre una sana vita spirituale per acquistare energia e forza di personalità”. Tale concetto è egoista fino in fondo ed è l’opposto del vero Cristianesimo, che è l’essenza dell’altruismo. Invece di rendere Dio il nostro compagno e indurlo a lavorare per noi, come il libro ripetutamente suggerisce, la Sua Parola ci dice che noi siamo suoi schiavi e che “siamo cooperatori di Dio”. — 1 Tim. 6:5; 1 Cor. 3:9, NM.

Lo scopo del Cristianesimo non è quello di acquistare energia e forza di personalità. La pura adorazione di Dio come è stata insegnata da Cristo mette in risalto non ciò che ne possiamo ricavare ma la rivendicazione del nome di Geova, facendo quello che è giusto e mostrando amore al nostro prossimo. Come Gesù stesso disse: “C’è più felicità nel dare che nel ricevere”. — Atti 20:35, NM.

Tutte le religioni, le filosofie e le psicologie mondane sono principalmente interessate all’immediato presente, quello che sembra desiderabile alla carne, alla salute, alla prosperità, al successo, alla popolarità, ecc. Ma il vero Cristianesimo mira verso cose più elevate. Il suo interesse principale è l’approvazione di Dio e quindi cerca il suo regno e la sua giustizia, fiducioso che tutte le altre cose necessarie saranno aggiunte. Gesù non additò il giovane governante ricco come simbolo del successo, ma disse: “Come sarà difficile per quelli che hanno denaro aprirsi la via per entrare nel regno di Dio!” Ed invece di mostrarci come diventare ricchi in beni di questo mondo Gesù ci mostrò come divenire ricchi verso Dio. — Luca 18:24; 12:21, NM.

Piuttosto che accumulare ricchezze sulla terra i Cristiani devono conservare tesori in cielo. Gesù ai suoi discepoli disse: “Se alcuno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda il suo palo e mi segua continuamente. Poiché chi vuole salvare l’anima sua la perderà; ma chi perde l’anima sua per amor mio la troverà. Poiché che gioverà ad un uomo se guadagna il mondo ma perde l’anima sua?” — Matt. 16:24-26, NM.

Queste parole di Gesù devono sembrare strane a molti che professano di essere Cristiani quando i loro capi religiosi insegnano loro l’opposto, cioè, che applicando i princìpi del Cristianesimo ai problemi personali si possa guadagnare i beni materiali di questa vita.

E infine, siccome la nota profezia di Gesù, riportata in Matteo capitolo 24, mostra che viviamo negli ultimi giorni, paragonabili ai giorni di Noè, il pratico e vero Cristianesimo esige che ascoltiamo il suo ammonimento di fuggire precipitosamente da questo vecchio sistema di cose ai monti, il nuovo “paese” di Dio, e che ci rifugiamo nell’“arca” moderna, il nuovo sistema di cose, associandoci con i suoi membri, la società del nuovo mondo. Quale follia quindi che i Cristiani si preoccupino della popolarità e del successo in un mondo condannato da Dio!

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