Lezione 8
Completamento del cànone della Bibbia
FRA i libri canonici delle Scritture Ebraiche e l’inizio delle Scritture Greche v’è un distacco di secoli. Potremmo chiedere: Perché questo distacco, che cominciò prima dell’anno 280 a.C., data in cui il cànone ebraico fu tradotto in greco per costituire la versione greca dei Settanta? Perché evidentemente ciò che ebbe luogo durante questi secoli fino alla venuta del Signore Gesù Cristo non era di nessun valore tipico. In questo intervallo si permise che la religione si sviluppasse fra i Giudei in modo più subdolo che non la volgare idolatria praticata precedentemente. Modo più subdolo per il fatto che procurò di mettere in disparte o sopprimere l’ispirato cànone della Parola di Dio facendo fiorire una vasta quantità di scritti tradizionali, conosciuti come Talmud ebraico.
Prima di considerare il cànone delle Scritture Greche, diremo sul cànone ebraico e sul suo completamento qualche cosa che ci dà vera autorità per accettarlo. Principalmente è confermato nei detti e scritti del Signore Gesù Cristo e dei suoi apostoli. Poiché accettarono il cànone ebraico quale ispirata Parola di Dio essi si riferivano ad esso continuamente, facendone citazioni brevi e lunghe. L’enciclopedia inglese di McClintock e Strong riporta che nelle Scritture Greche dopo Cristo gli scritti citano da tutti i libri della Bibbia ad eccezione di Ruth, Esdra, Nehemia, Ester, Cantico de’ Cantici, Lamentazioni ed Ezechiele. Il Nuovo Testamento Greco, di Nestle, eminente studioso tedesco, dimostra che i libri ebraici di Ruth, Esdra, Cantico de’ Cantici ed Ecclesiaste sono i soli non citati o indicati nelle Scritture Greche. Né Cristo né gli apostoli né altri scrittori delle Scritture Greche citarono da qualsiasi libro apocrifo.
Gesù chiamò il cànone ebraico le “Scritture” o la “Legge”; ed in Luca 24:44 si riferì all’intero cànone ebraico, chiamandolo ‘la legge, i profeti e i Salmi’, non volendo dire con “salmi” il solo libro dei “Salmi”, ma intendendo gli Agiografi, la terza parte del cànone ebraico. Il libro dei Salmi era semplicemente il libro iniziale degli Agiografi; e, proprio come gli Ebrei indicano il nome di un libro con la sua parola o termine iniziale, così gli Agiografi erano chiamati dal nome del primo libro, che era i Salmi. Questo dimostra che il cànone delle Scritture Ebraiche fu completato prima del tempo di Cristo. Gesù l’accettò e citò da esso.
Sebbene, mentre Cristo Gesù era sulla terra, il cànone ebraico fosse completo, il cànone della Bibbia non lo era. Dovevano esservi aggiunti altri ventisette libri, i libri delle Scritture Greche Cristiane. Il Signore Gesù Cristo era contrario alle tradizioni orali, il Mishnah. Pertanto, malgrado Gesù stesso non avesse scritto nulla del cànone della Bibbia, sicuramente non avrebbe lasciato alla tradizione il compito di riportare le cose concernenti lui stesso e i suoi seguaci. Le informazioni erano confermate per bocca di almeno due o tre testimoni. Matteo, Marco, Luca e Giovanni scrissero la testimonianza. Inoltre, Gesù mandò lo spirito santo per far loro rammentare tutte le cose, affinché non ci fosse nessun errore nel racconto delle cose dette da Gesù. — Giov. 14:26.
Oltre ai quattro Vangeli furono aggiunti al cànone della Bibbia il libro storico di Atti, le quattordici epistole di Paolo, una di Giacomo e una di Giuda, due di Pietro, tre di Giovanni, e all’ultimo posto viene il libro altamente profetico di Apocalisse. Questi scritti o erano d’interesse generale oppure furono intestati alle congregazioni o ai rappresentanti. Coloro che li ricevevano apprezzavano il loro alto valore, preservavano gli scritti originali, e ne facevano delle copie perché fossero diffuse ai Cristiani dappertutto. Indipendentemente dalla loro prima destinazione gli originali erano ispirati e miravano ad una vasta diffusione per uso generale e per consultazione. Tutti i libri delle Scritture sono profittevoli ai Cristiani, affinché siano pienamente preparati per ogni opera buona. Nella sua seconda epistola Pietro conferma gli scritti di Paolo e classifica tutte le sue epistole con le altre Scritture. Ciò indica che erano divenute parte del cànone della Bibbia; indica inoltre che queste lettere paoline erano state già messe in circolazione generale alla pari con le Scritture Ebraiche. (2 Piet. 3:15, 16) Nell’ultimo decennio del primo secolo dell’èra cristiana, Giovanni ebbe il privilegio di completare il cànone greco.
Ora sorge la domanda: Stabilì la prima chiesa una regola valida oggi per noi mettendoci in grado di accettare questi scritti degli apostoli e dei loro conservi? Fino ad un tempo recente il secondo e il terzo secolo dell’èra cristiana erano periodi di tempo sconosciuti, cioè, quanto all’esistenza di copie manoscritte del testo delle Scritture. Continuarono ad essere sconosciuti fino al diciannovesimo secolo, quando manoscritti papiracei della Bibbia cominciarono ad essere portati alla luce ed essere raccolti. Dal diciannovesimo secolo, abbiamo manoscritti papiracei della Bibbia come P45, P46, P47, e il frammento papiraceo del “Quarto Vangelo”, scritto fra il 100 e 150 d.C., che veramente fanno luce su questo periodo ignoto, manoscritti nella lingua greca volgare di quel giorno, come attestano migliaia e migliaia di papiri non scritturali e non ispirati. Tali manoscritti delle Scritture Sacre esistevano in forma di raccolta ed erano diffusi, indicando così che erano accettati come parte del cànone della Bibbia.
Consideriamo ora un’apparente difficoltà, cioè, il fatto che gli antichi manoscritti alessandrino, vaticano e sinaitico contengono alcuni libri apocrifi, come le epistole di Barnaba, il Pastore di Erma, e le epistole di Clemente. Sorge dunque la domanda: Come si può essere sicuri che l’attuale cànone delle Scritture Greche sia completo senza questi libri apocrifi? (Ricordate che questi manoscritti sono del quarto e quinto secolo). I primi scrittori cristiani del secondo e terzo secolo stabilirono cataloghi personali delle Scritture ispirate e tali cataloghi concordano con il nostro cànone di oggi. Questi cataloghi non includono i libri apocrifi.
Il ben noto Hexapla di Origene conteneva gli stessi libri compresi nell’attuale cànone. Nei cataloghi di Eusebio sui libri ritenuti ispirati egli elenca questi stessi libri. Vi sono almeno dieci antichi cataloghi dei libri ispirati delle Scritture Greche Cristiane, e tali cataloghi sono tuttora esistenti. Di questi, sei concordano esattamente con il nostro cànone di oggi; tre di essi omettono soltanto Apocalisse; e uno di essi omette sia Ebrei che Apocalisse. Ciò significa che questi cataloghi, tutti anteriori al Concilio di Cartagine del 397, non includono i seguenti libri apocrifi: l’epistola di Barnaba, il Pastore di Erma, l’epistola di Clemente (Romano) ai Corinzi, e l’Apocalisse di Pietro. Inoltre, il Concilio di Cartagine stabilì col suo decreto lo stesso cànone greco oggi esistente.
Che cosa significa dunque tutto questo? Dipendiamo forse dai cataloghi di questi primi scrittori cristiani, che non erano ispirati, e dai cataloghi di quegli antichi concili? È il cànone della Bibbia determinato dai manoscritti vaticano, sinaitico, alessandrino e di Beza del quarto, quinto e sesto secolo? Il riconoscimento del cànone della Bibbia è sostenuto da un’autorità più alta. Ciò che lega insieme l’intera Bibbia è lo spirito santo di Dio, quella forza attiva che cominciò e terminò la composizione del cànone. Evidenze intrinseche indicano che è ispirato, essendo completamente armonioso; e i suoi nemici non hanno potuto distruggerlo, malgrado i loro sforzi durante un periodo di migliaia di anni. — Sal. 100:5; 1 Piet. 1:23, 25.
[Domande per lo studio]
1. Perché c’è un distacco di secoli fra la fine delle Scritture Ebraiche e l’inizio delle Scritture Greche?
2. Che cosa fiorì durante questo periodo?
3. Quale fatto costituisce la vera conferma del cànone ebraico? e quale ulteriore fatto squalifica i libri apocrifi?
4. Che cosa indica da parte di Gesù il suo intendimento e il suo riconoscimento dell’intero cànone ebraico?
5. Perché è certo che Gesù non avrebbe lasciato alla tradizione orale il compito di riportare le cose concernenti se stesso e i suoi seguaci?
6. Perché era sicura un’esatta registrazione di verità?
7. Come si sviluppò il cànone della Bibbia dopo il ministero terrestre di Gesù? e quando fu completo il cànone?
8. Quali scoperte del diciannovesimo e ventesimo secolo dimostrano che la prima chiesa accettò questi scritti degli apostoli e dei loro associati come parte del cànone della Bibbia?
9. Come si confuta la presenza di libri apocrifi negli antichi manoscritti vaticano, sinaitico e alessandrino?
10. Quale autorità più alta e quali ragioni più importanti di quelle garantiscono che l’attuale cànone della Bibbia è completo?