Rapitori o ministri cristiani?
Esperienza di due pionieri speciali nella Costa d’Oro
ERA stata una bella assemblea; ognuno aveva gioito del calore della fratellanza cristiana e degli incoraggianti discorsi biblici. Lungo la strada, nel viaggio di ritorno a casa, i testimoni di Geova avevano gioiosamente riparlato delle informazioni e dei consigli concreti ricevuti all’assemblea. Tre giovani fratelli (tutti studenti) parlavano con gioia delle informazioni con i loro due amici che erano ministri a pieno tempo dei testimoni di Geova finché, domenica sera tardi, arrivarono a casa. Quella sera andarono a letto felici e contenti, ignorando quello che il giorno seguente aveva in serbo per loro.
● La scuola cominciò come al solito lunedì mattina e i tre giovani testimoni entrarono nelle loro classi. L’insegnante, che è contrario all’opera dei testimoni di Geova, immediatamente li espulse dalla scuola perché avevano partecipato all’assemblea e avevano perso un giorno di scuola senza il suo consenso. Egli portò il caso all’attenzione del direttore dell’istruzione e del rappresentante del governo e infine della polizia, accusando i due ministri a pieno tempo di rapimento, delitto che nella Costa d’Oro è punibile con dieci anni di prigione. Egli disse che avevano portato via i tre ragazzi dalla scuola senza il consenso dei loro genitori. I due ministri furono arrestati e trattenuti per l’interrogatorio.
● Mercoledì, i tre ragazzi, i loro genitori e i due testimoni di Geova in servizio continuo furono condotti davanti ad un funzionario di polizia per un interrogatorio riguardante l’accusa di rapimento. Benché i genitori avessero dato ai ragazzi il permesso di partecipare all’assemblea, si lasciarono influenzare dalle minacce dell’insegnante e dissero alla polizia che non conoscevano i due ministri a pieno tempo e negarono categoricamente anche di aver dato il permesso ai propri figli, ma misero in risalto che i ragazzi erano stati veramente portati via. Ognuno dei ragazzi, tuttavia, quando fu invitato a fare la sua dichiarazione mise in pratica alcuni dei buoni princìpi cristiani imparati all’assemblea dei testimoni di Geova, e fece la sua dichiarazione, che infatti attestava la verità. Ognuno disse che non era stato rapito ma aveva avuto il permesso di andare all’assemblea con i testimoni di Geova. Sabato mattina fu la data stabilita per il verdetto finale del funzionario di polizia.
● Quando giunse il sabato tutti erano presenti per sentire quale sarebbe stato il verdetto. Il funzionario di polizia disse che aveva esaminato tutte le evidenze scrupolosamente e aveva trovato che i due ministri dei testimoni di Geova non erano colpevoli e quindi sospese l’interrogatorio. Il funzionario di polizia affermò che i testimoni di Geova sono pure impegnati in una grande opera d’istruzione, e che sarebbe un errore ostacolare la loro attività di ministero. Gli sforzi dell’insegnante per interrompere l’attività cristiana dei testimoni di Geova erano tornati a suo danno.
● I tre giovani fratelli sono ora ritornati a scuola e la loro fede è rafforzata più che mai. Non cessano di predicare ai loro compagni e di partecipare alle adunanze della congregazione con i loro due amici, i ministri cristiani a pieno tempo.