Domande dai lettori
◆ Perché i testimoni di Geova a volte calcolano il tempo profetico sulla base di un “anno per un giorno”, mentre altre volte i giorni vengono considerati letteralmente? — W. A., Stati Uniti.
Il fatto che esiste la regola “un giorno per ogni anno”, come è riportato in Ezechiele 4:6, non significa che si possa arbitrariamente applicare questa regola a qualsiasi contesto in tutta la Bibbia. Non dobbiamo confondere un’illustrazione scritturale o profezia con un’altra. Il contesto in ogni caso indicherà se un periodo di tempo è figurativo o letterale. Per esempio, il contesto di Daniele capitolo 4 riguardante i “sette tempi” indica che il completo adempimento di tutte le cose predette non doveva avvenire in 2.520 giorni letterali. Alla fine di quei giorni letterali Geova Dio non stabilì sui regni degli uomini Colui che aveva scelto, Cristo Gesù. Quindi si deve applicare a una misura di tempo maggiore. Ezechiele 4:6 stabilisce questa misura maggiore, e i 2.520 giorni diventano 2.520 anni, i quali giunsero al loro termine nel 1914 d.C. Tuttavia, in Apocalisse 11:1-4 quando si parla di 1.260 giorni è evidente che non si tratta di 1.260 anni perché tutto ciò di cui si parla deve aver luogo entro il limitato “tempo della fine”. Quindi i giorni, o i quarantadue mesi di trenta giorni ciascuno, sono intesi come giorni letterali. Si veda il libro Luce, Primo Volume, pagine 194-205.