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  • Chi darà il colpo decisivo?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 1/1 pp. 3-5

Chi darà il colpo decisivo?

CON il perfezionamento di un missile balistico intercontinentale, premendo alcuni bottoni, si potrebbe effettuare un attacco di sorpresa che, in trentacinque minuti, causerebbe la rovina di buona parte degli Stati Uniti. Il primo colpo potrebbe essere quello decisivo. A causa di questo fatto alcune persone sostengono che l’America dovrebbe essere la prima a colpire. Ecco ciò che ne disse la rivista U.S. News & World Report:

“Dato che viviamo nell’èra dei missili, in caso di guerra, devono gli Stati Uniti aspettare il primo colpo, che potrebbe spazzar via le sue principali città, molti cittadini e gran parte delle sue industrie, prima di contrattaccare? In altre parole: Possono gli Stati Uniti permettere che si verifichi un ‘Pearl Harbor’ nucleare? . . . Noi in America ed i nostri alleati all’estero affrontiamo il pericolo di essere distrutti perché non vogliamo dare il primo colpo. Se infliggessimo il primo colpo la guerra sarebbe chiamata ‘preventiva’, e l’idea è prontamente scartata essendo ritenuta inconcepibile. Ma che cosa ci assicura che non saremo attaccati di sorpresa? . . . In ogni circostanza, è consigliabile considerare di nuovo che cosa significhi veramente ‘primo colpo’ ed esigere un trattato di sicurezza che imponga la limitazione o l’abbandono dell’impiego delle bombe atomiche e dei missili. Se non si riesce a fare un simile trattato internazionale, il mondo libero dovrà essere pronto non soltanto a intercettare il primo colpo ma a infliggere il suo primo colpo nel momento in cui sarà evidente che la mobilitazione del nemico è tale che il pericolo è imminente”.

Queste parole rivelano chiaramente l’agghiacciante paura che domina in quest’èra di missili. È una paura che può indurre ad abbandonare completamente i princìpi morali ed un sensato modo di ragionare.

Se l’America adottasse la norma di attaccare per prima, la tensione e le paure non aumenterebbero? L’Oriente e l’Occidente non avrebbero per questo meno fiducia l’uno nell’altro? A causa di ciò, al minimo segno sospetto, fosse esso reale od immaginario, non correrebbero entrambe le parti alle loro basi di lancio dei missili? Non farebbe questo scoppiare rapidamente la terza guerra mondiale con le sue terribili conseguenze?

Attualmente gli Stati Uniti si attengono alla norma dichiarata di non aver intenzione di essere i primi ad attaccare. Per proteggersi dall’aggressione comunista le loro forze stanno sempre all’erta, con gli aerei provvisti di bombe all’idrogeno pronti a decollare. Essi sperano che la prontezza di un poderoso contrattacco scoraggi i comunisti dal colpire per primi. Il generale Norstad disse al riguardo:

“L’aggressore dovrebbe distruggere simultaneamente migliaia di basi — ogni base aerea, ogni base di lancio dei missili — per sfuggire alla rappresaglia. Dato che continuiamo ad aumentare il numero delle nostre basi di lancio dei missili, vi saranno molte altre migliaia di zone fortificate che l’aggressore dovrebbe annientare in un sol colpo. Nessun aggressore può farlo. È impossibile. Le possibilità di rappresaglia delle forze occidentali non potrebbero essere annientate con un simultaneo attacco di sorpresa né ora né nel futuro”.

Resta da vedere per quanto tempo questa norma continuerà a prevalere sull’idea di attaccare per primi, ma sia che essa prevalga o no, per gli ulteriori miglioramenti apportati ai missili, chi infliggerà il primo colpo molto probabilmente infliggerà il colpo decisivo. Anche così, le rappresaglie non si potrebbero impedire. I risultati finali non soltanto sarebbero disastrosi per l’attaccante ma potrebbero produrre conseguenze da mettere in pericolo il mondo intero.

La forza malvagia che spinge le nazioni lungo la loro folle via è Satana, l’invisibile dominatore del mondo. Al riguardo la Bibbia dice: “Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è disceso a voi, con gran furore, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. (Apoc. 12:12) L’anno 1914 contrassegnò l’inizio degli ultimi giorni del suo lungo ed empio dominio.

La pace e la sicurezza possono esistere sulla terra soltanto se il mondo di Satana è distrutto. È espresso proposito di Geova Dio di distruggerlo al tempo fissato. “È vicino il gran giorno del Signore, . . . Quello sarà un giorno d’ira, un giorno di tribolazione e d’angoscia, un giorno di calamità e di miseria, . . . Io metterò gli uomini nelle tribolazioni, . . . il loro sangue sarà sparso come mota, la loro carne come concime. Né il loro argento, né il loro oro potrà liberarli nel giorno dell’ira del Signore: dal fuoco del suo zelo sarà divorata tutta la terra, egli sterminerà in un momento tutti gli abitatori della terra”. Ed in un altro punto Geova dichiara che ridurrà “in rovina quelli che rovinano la terra”. — Sof. 1:14, 15, 17, 18, Ti; Apoc. 11:18.

Il giorno di Geova verrà con la battaglia di Armaghedon, quando saranno adempiute le cose predette da queste profezie. Essa porrà fine al dominio di Satana. Dato che il tempo che gli resta è breve, Satana cerca di trascinare le nazioni al suicidio. Non vuole che alcuno sopravviva.

Malgrado ciò che cerca di fare, Satana non riuscirà a trasformare la terra in un desolato deserto. Moltitudini di persone che amano e servono Geova Dio vivranno per vedere la fine del mondo di Satana. Assisteranno all’adempimento della promessa divina: “E nel deserto abiti l’equità e nel giardino abiti la giustizia. E opera della giustizia sarà la pace, e prodotto della pace sarà la quiete e la sicurezza in sempiterno. Il mio popolo dimorerà nell’amenità della pace, nei padiglioni della sicurezza e in una quiete doviziosa”. — Isa. 32:16-18, Ri.

Non importa che sia l’Oriente o l’Occidente a dare il primo colpo, sarà Geova Dio a dare il colpo decisivo. Col colpo che infliggerà ad Armaghedon sterminerà sia l’Oriente che l’Occidente. Esso porrà fine per sempre alle divergenze internazionali ed all’agghiacciante paura dell’attacco di sorpresa. Solo in questo modo i mansueti erediteranno la terra e “godranno dell’abbondanza della pace”. — Sal. 36:11, Ti.

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