Il particolare nome di Dio
Non è cosa insolita per i moderni traduttori della Bibbia oscurare il nome Geova sostituendo “SIGNORE” al nome scritto nell’originale ebraico. È interessante notare il commento di T. V. Moore, allora pastore della Prima Chiesa Presbiteriana di Richmond, in Virginia, che scrisse nella sua traduzione e nel commento ad Aggeo, Zaccaria e Malachia, a pagina 55: “Abbiamo conservato il nome Geova, anziché renderlo SIGNORE, perché i sacri scrittori fanno una netta distinzione tra questo nome di Dio e ogni altro, una distinzione che non dovrebbe essere nascosta nella traduzione. È il suo titolo del patto, che incorpora nella sua struttura l’immutabilità della sua esistenza come garanzia della sua fedeltà al suo popolo. Vedere Esodo 6:3”. — 1º gennaio 1856.