Domande dai lettori
● Vorrei divenire testimone di Geova, ma alcuni anni fa ho ottenuto il divorzio e mi sono risposato. Quali passi dovrei fare per essere accettato per il battesimo? — D. C., U.S.A.
Riceviamo regolarmente domande di questa specie. È bene vedere che la verità scritta nella Bibbia ha toccato i cuori di quelli che fanno domande e li ha spinti a voler vivere in armonia con le giuste esigenze di Dio per poterlo servire in maniera accettevole. Tali persone sono da lodare.
Le passate circostanze di coloro che acquistano accurata conoscenza di Dio variano in notevole misura. Alcuni sono stati sposati, hanno divorziato e si sono risposati (anche varie volte) prima di conoscere la volontà di Dio e le esigenze morali relative al matrimonio. Non cerchiamo di considerare qui ogni particolare situazione, ma esporremo alcuni commenti generali che probabilmente si applicano alla maggioranza dei casi.
Riguardo al matrimonio, i cristiani hanno la responsabilità di vivere secondo due codici di leggi. La prima, e più importante, è la legge di Dio. Ovviamente, quale Creatore e Legislatore Geova ha il diritto di stabilire come si devono comportare le sue creature. (Isa. 33:22) L’altra è la legge del paese dove si abita. Mediante esplicita dichiarazione e con l’esempio la Bibbia indica che coloro che desiderano il favore di Dio devono osservare le esigenze legali per la registrazione del matrimonio. (Matt. 22:21; Tito 3:1; Luca 2:1-5) I cristiani non possono trascurare né l’una né l’altra legge.
Pertanto, la persona che si sposa deve fare più che riconoscere di assumere una responsabilità dinanzi a Dio; deve anche conformarsi alle esigenze legali del paese dove abita. In senso cristiano non è realmente sposata e non ha diritto ai privilegi del matrimonio finché non vi si sia conformata.
Ora guardiamo la cosa dal punto di vista contrario e consideriamo il divorzio. In considerazione di quanto si è detto, dovrebbe essere chiaro che si devono soddisfare sia le esigenze di Dio che quelle dello Stato riguardo al divorzio. La legge del Paese può permettere il divorzio per molti motivi, ma la legge di Dio permette il divorzio solo per il motivo dell’adulterio. (Matt. 19:9)a Se la persona ottiene il divorzio per un motivo diverso dall’adulterio (non essendo stato commesso adulterio), essa non è libera, secondo la legge di Dio, di risposarsi. Andando un po’ oltre, se la persona che ha ottenuto tale divorzio legale, ma non scritturale, ne sposa quindi un’altra, commette una seria violazione della legge di Dio; sarebbe adulterio. (D’altra parte, se è stato commesso adulterio, il coniuge innocente non è libero di cercarsi un altro compagno finché il divorzio legale non sia divenuto effettivo. Si devono soddisfare le esigenze di Dio nonché quelle dello Stato).
Se dunque la persona che non conosceva la legge di Dio ha ottenuto un divorzio legale per qualche motivo non scritturale e poi si è risposata, le esigenze della legge del Paese sarebbero state soddisfatte, ma risposandosi la persona avrebbe commesso adulterio secondo la legge divina. Questo adulterio pone fine al precedente matrimonio secondo la legge di Dio, ma commettendo una seria violazione della medesima legge di Geova. Che cosa si deve fare in tal caso?
Molte persone hanno commesso peccati prima di conoscere le esigenze di Dio. Prima di divenire cristiani, alcuni nella congregazione cristiana dell’antica Corinto erano stati adulteri, fornicatori, omosessuali e ubriaconi. Ma essi cambiarono! Quando dedicarono la loro vita a Dio e si battezzarono vivevano in una pura condizione morale. Che dire dei loro peccati del passato? Quei peccati furono perdonati; essi furono “lavati” mediante la fede nel sacrificio di riscatto di Gesù Cristo. — 1 Cor. 6:9-11.
Di conseguenza, se oggi una persona impara qual è la legge di Dio e si rende conto di aver commesso in passato il serio peccato dell’adulterio, dovrebbe rivolgersi a Dio in preghiera e chiedere perdono in base al sacrificio di riscatto di Gesù Cristo. Come dichiarò l’apostolo Pietro: “Chiunque ripone fede in lui ottiene per mezzo del suo nome il perdono dei peccati”. (Atti 10:43; Efes. 1:7) Quindi dovrebbe mostrare la sincerità del suo pentimento. Ma come? Non può tornare dal suo precedente coniuge. Non ha più nessun diritto legale né scritturale su quella persona. Né può tornare indietro e rivivere la sua vita. Ma può vivere da quel tempo in poi in armonia con le leggi e i princìpi biblici. Può mostrare che apprezza ora la santità del matrimonio vivendo secondo le responsabilità che ha ora quale persona sposata, e può avanzare apprendendo la volontà di Dio e facendola. — Col. 1:9, 10.
[Nota in calce]
a Per i particolari, si veda il capitolo VIII di Vita eterna, nella libertà dei figli di Dio, pubblicato dalla Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati.