Domande dai lettori
● Partecipò Gesù al pane e al vino quando istituì il pasto serale del Signore? — M. C., U.S.A.
No, il racconto di come Gesù istituì la commemorazione della sua morte, o il pasto serale del Signore, non dice che egli stesso mangiasse del pane e bevesse dal calice di vino. Né v’è alcuna base scritturale per pensare che facesse questo.
Il racconto di Marco dice: “Mentre continuavano a mangiare, egli prese un pane, disse una benedizione, lo spezzò e lo diede loro, e disse: ‘Prendete, questo significa il mio corpo’. E preso un calice, rese le grazie e lo diede loro, e tutti ne bevvero. E disse loro: ‘Questo significa il “mio sangue del patto”, che dev’essere sparso a favore di molti. Veramente vi dico: Non berrò più del prodotto della vite fino a quel giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio’”. — Mar. 14:22-25; Matt. 26:26-29.
Alcuni pensano che poiché Gesù disse: “Non berrò più del prodotto della vite”, dovesse partecipare agli emblemi della Commemorazione. Ma ricordate che avevano appena finito di celebrare l’annuale Pasqua ebraica. Come parte della celebrazione, Gesù bevve il vino e mangiò il pane non lievitato. Riferendosi di nuovo a ciò, Cristo disse che non avrebbe avuto di nuovo con loro tale gioia, simboleggiata dal frutto della vite, finché non regnasse e non esercitasse il suo potere regale per destare i suoi unti seguaci dalla morte. (Sal. 104:15; Riv. 11:17, 18) Gesù aveva partecipato al vino pasquale, ma non c’è ragione di credere che partecipasse agli emblemi della Commemorazione.
Vogliate notare che il racconto dice che Gesù diede “loro” gli emblemi, e che “tutti” bevvero il vino emblematico. Come simboli durante la celebrazione della Commemorazione, il pane non lievitato rappresentava il corpo di Gesù, e il vino rappresentava il suo sangue.
Il Signore Gesù non doveva accettare o partecipare ai benefici del sacrificio del suo proprio corpo e del suo proprio sangue. Egli diede la sua “carne a favore della vita del mondo”. (Giov. 6:51) Egli sacrificò il suo sangue e la sua carne per coprire i peccati di creature umane pentite ma peccatrici. (Ebr. 9:12-14; 10:10) Come uomo perfetto non ebbe bisogno dei benefici del riscatto di quel sacrificio, così che poté dire ai suoi seguaci che il sacrificio era fatto “in vostro favore”, non in mio favore. (Luca 22:20) Cristo poté sacrificare l’umanità, e il sangue in cui si trova la vita dell’umanità, perché non avrebbe avuto bisogno di queste cose quando fosse stato risuscitato come spirito in vista della vita celeste. — 1 Cor. 15:45, 50.
Ma, anche se non ebbe bisogno dei benefici di ciò che fu simboleggiato dagli emblemi, vi avrebbe partecipato per dare un esempio agli apostoli? No, essi sapevano come mangiare il pane non lievitato e bere vino. Come Giudei avevano proprio fatto questo nella celebrazione pasquale. Tutto quello che fu necessario fu che Gesù istituisse questo pasto serale del Signore, e quindi comandasse ai suoi seguaci di osservarlo in ricordo di lui.