Michelangelo e la croce
Esperti d’arte italiani dicono d’essere al 90 per cento sicuri che una scultura di recente ritrovata in un monastero del Libano sia opera di Michelangelo. Se lo fosse, la piccola scultura in legno potrebbe valere quasi due miliardi e mezzo di lire. Secondo un dispaccio dell’Associated Press, “la figura è insolita perché rappresenta il Cristo con le braccia alzate sopra la testa, anziché disposte orizzontalmente come è di solito raffigurato sulla croce”.
Che la scultura in legno sia opera di Michelangelo (1475-1564) o no, essa dimostra che non è sempre stato così certo — come i capi della cristianità vorrebbero far credere — che lo strumento di tortura cui fu inchiodato Cristo avesse la forma di una croce. Per esempio, Giusto Lipsio, erudito cattolico del XVI secolo, nel suo libro De cruce liber primus illustra il supplizio su un palo diritto. Questo è in armonia con la parola greca usata nella Bibbia per descrivere lo strumento di tortura del Cristo, stauros, termine che “denota primariamente un palo diritto”. — An Expository Dictionary of New Testament Words, di W. E. Vine, Vol. I, p. 256.