Violenza carnale: come evitarla
“L’opinione secondo cui la donna che oppone resistenza a [uno stupratore] ha più probabilità di essere ferita o uccisa non ha alcun fondamento”, dice James Bannon, vicecapo della polizia di Detroit. “Non c’è alcuna prova per sostenerlo”. D’altra parte la dottoressa Mary Lystad, direttrice di un ente americano addetto alla prevenzione e alla repressione della violenza carnale (National Center for the Prevention and Control of Rape), dice che secondo nuovi studi “le donne che hanno opposto una resistenza fisica e psicologica urlando, picchiando, mordendo, tirando calci e cercando di scappare, hanno avuto più successo nell’evitare di subire violenza”.
Ma le donne che si sono solo messe a piangere o che hanno cercato di scendere a patti col bruto si sono rivelate vittime più facili. Anche quelle che assumono un atteggiamento passivo hanno maggiori probabilità di subire grave danno rispetto a quelle che resistono alle intenzioni del bruto. “La cosa peggiore è quella di mostrarsi completamente passive”, avverte la Lystad. “La donna che si comporta come un essere debole e indifeso sembra accrescere le probabilità di essere violentata”.
Un consiglio simile è da tempo noto ai lettori della Bibbia. Nell’antico Israele la Legge esigeva che la donna minacciata da un bruto urlasse, opponendo così attiva resistenza. — Deut. 22:23-27.