L’arcivescovo chiede aiuto
L’ANNO scorso si è tenuto un concistoro per discutere alcune questioni che preoccupano molto la Chiesa Cattolica. Secondo il settimanale Il Sabato del 30 marzo 1991, una di queste è “l’aggressività delle sette”. Il settimanale affermava: “Il consenso dei cardinali, su questo punto, non dovrebbe essere un problema. Tutti concordano sulla necessità di studiare meglio il fenomeno dei nuovi movimenti religiosi. E di porre un argine, nella misura del possibile, alla loro espansione”.
Sembra però che “l’aggressività delle sette” non sia un problema solo in Italia. Il Sabato riferiva: “Pare che nella sua recente visita in Vaticano l’arcivescovo Kirill di Smolensk [una delle più antiche città russe] . . . abbia chiesto al Papa anche un aiuto ecumenico per fronteggiare la vertiginosa avanzata di Testimoni di Geova e simili in Unione Sovietica”.
Nel I secolo esponenti della religione ufficiale si lagnavano allo stesso modo perché il cristianesimo veniva diffuso “aggressivamente” dai suoi aderenti. Una volta dei giudei indignati protestarono presso i capi di una città dicendo: “Questi uomini che hanno messo sottosopra la terra abitata sono presenti anche qui”! (Atti 17:6) I capi religiosi dell’epoca fecero di tutto per impedire il diffondersi del cristianesimo, ma invano. Anche oggi qualunque tentativo di fermare il diffondersi della vera dottrina cristiana è destinato a fallire. Dio stesso promette: “Qualsiasi arma formata contro di te non avrà successo, e qualsiasi lingua si levi contro di te in giudizio tu la condannerai. Questo è il possedimento ereditario dei servitori di Geova, e la loro giustizia viene da me”. — Isaia 54:17.