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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
w96 1/11 p. 15

Conforto durante quattro anni di guerra

DURANTE i quattro anni di guerra che hanno insanguinato il territorio dell’ex Iugoslavia, molti hanno sofferto per le difficoltà e la mancanza di generi di prima necessità. Fra questi c’erano centinaia di testimoni di Geova, che hanno fedelmente continuato ad adorare “l’Iddio di ogni conforto”. — 2 Corinti 1:3.

La popolazione di Sarajevo ha sofferto ancora di più dovendo vivere in una grande città assediata per tutta la durata della guerra. Mancavano elettricità, acqua, legna da ardere e cibo. Come ha operato la congregazione dei testimoni di Geova di Sarajevo in condizioni così proibitive? Cristiani di paesi vicini hanno rischiato la vita per portare grossi carichi di generi di prima necessità. (Vedi La Torre di Guardia del 1º novembre 1994, pagine 23-7). Inoltre i fratelli di Sarajevo hanno diviso fra loro quello che avevano, attribuendo primaria importanza alle cose spirituali. Durante l’assedio un sorvegliante cristiano di quella città ha fatto il seguente rapporto:

“Apprezziamo moltissimo le nostre adunanze. Mia moglie ed io, insieme ad altre 30 persone, facciamo 15 chilometri a piedi per andare alle adunanze e altrettanti al ritorno. A volte viene annunciato che il rifornimento idrico sarà attivato proprio nell’orario in cui si tengono le adunanze. Cosa fanno i fratelli? Rimangono a casa o vanno alle adunanze? Preferiscono assistere alle adunanze. I fratelli si aiutano sempre gli uni gli altri; dividono tutto ciò che hanno. Una sorella della nostra congregazione vive nei dintorni della città, vicino al bosco; perciò per lei è un po’ più facile procurarsi legna da ardere. Inoltre lavora in un panificio e il salario le viene pagato con la farina. Quando può, cuoce una grossa pagnotta e la porta all’adunanza. Dopo l’adunanza, quando i fratelli se ne vanno, ne dà un pezzo a tutti.

“È importante che nessun fratello e nessuna sorella si senta mai abbandonato. Nessuno di noi può sapere chi sarà il prossimo a trovarsi in una situazione difficile e ad aver bisogno di aiuto. Quando le strade erano ghiacciate e c’era una sorella malata, fratelli giovani e forti la portavano alle adunanze su una slitta.

“Tutti noi partecipiamo all’opera di predicazione e Geova ha benedetto i nostri sforzi. Ha visto la nostra grave situazione in Bosnia, ma ci ha benedetto dandoci incremento, un incremento che non avevamo mai visto prima della guerra”.

Similmente in altre zone di guerra dell’ex Iugoslavia i testimoni di Geova sono aumentati nonostante le gravi difficoltà. Dall’ufficio dei testimoni di Geova in Croazia arriva questo rapporto su un gruppo di Testimoni: “I fratelli che vivono a Velika Kladuša hanno passato momenti davvero critici. La cittadina è stata attaccata più volte. I fratelli hanno dovuto spiegare la loro neutralità a soldati croati, serbi e a varie armate musulmane. Hanno veramente dovuto sopportare molto: prigionia, percosse, fame, pericoli di morte. Eppure sono tutti rimasti fedeli e hanno il grande privilegio di vedere la benedizione di Geova sulle loro attività”.

Nonostante questi problemi, i testimoni di Geova di Velika Kladuša e della vicina Bihać continuano ad aumentare mentre annunciano con zelo al prossimo il messaggio di conforto di Dio. I 26 proclamatori del Regno di queste due località tengono 39 studi biblici a domicilio!

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