Risposta a domande
◆ Ciò che è scritto nella “Torre di Guardia” del 15 novembre 1980, alla pagina 20, paragrafo 20, deve forse intendersi come un invito ad alzarsi in piedi a ogni preghiera pronunciata in un’adunanza di congregazione?
Il paragrafo in questione in parte dice: “È vero che la Bibbia non prescrive di assumere determinate posizioni, come inginocchiarsi o giungere le mani, quando si prega. Ma leggiamo di persone che pregavano in piedi, in ginocchio, prostrate e con le mani stese. . . . Questo indicherebbe che, quando è possibile, nel pregare è appropriato assumere una posizione di rispetto. Per esempio, a un’adunanza di congregazione possiamo alzarci e chinare il capo. Questo cambiamento di posizione può aiutarci a concentrarci sulla preghiera che viene detta anche a nome nostro”.
Questo commento della Torre di Guardia non deve intendersi come una norma che stabilisca l’atteggiamento da assumere durante la preghiera in un’adunanza di congregazione. Ciò sarebbe in contrasto con quanto detto nel paragrafo stesso circa le varie posizioni menzionate nella Bibbia in relazione con preghiere ugualmente accettevoli. Nella frase che ci interessa è infatti usato il verbo potere e non il verbo dovere.
In alcuni posti c’è l’usanza di alzarsi in piedi a ogni preghiera pronunciata in un’adunanza di congregazione, in altri posti si usa restare seduti. Il punto trattato nella Torre di Guardia, quindi, non è tanto la particolare posizione da assumere durante le preghiere pronunciate in congregazione, quanto il rispetto che ciascuno deve mostrare. Nella vita quotidiana — sul lavoro, a scuola, sui mezzi di trasporto, ecc. — può capitare di rivolgere a Geova una preghiera silenziosa anche se il corpo, in quel momento, potrebbe trovarsi in una posizione che la maggioranza delle persone non assocerebbe normalmente con una preghiera. Ciò non impedisce alla preghiera sincera di giungere a destinazione. In un’adunanza di congregazione, invece, ci si predispone pubblicamente per ascoltare la preghiera. È logico quindi che la posizione assunta dovrebbe riflettere localmente la dignità dell’occasione, dare l’idea di rispetto.
Fermo restando questo fatto, ripetiamo che nelle Scritture non è indicata nessuna particolare posizione da assumere in tale circostanza. (Atti 4:24-31; 12:12) Il buon senso, comunque, fa capire che non è consigliabile che durante la stessa preghiera ciascuno dei presenti assuma una diversa posizione. Cosa potrebbe pensare un estraneo vedendo parte dell’uditorio in piedi, parte seduta, ecc.? Poiché Geova è un Dio di ordine e di armonia, l’impressione che l’estraneo dovrebbe poter ricevere è bene sia conforme a tali qualità. (I Cor. 14:33, 40, 25) Sottolineiamo comunque l’importanza che questioni simili non divengano oggetto di accese discussioni.