Risposta a domande
● È necessario menzionare al padrone di casa la nostra disponibilità ad accettare una piccola contribuzione per l’opera di predicazione ogni volta che torniamo a fargli visita?
No. L’articolo “Usiamo saggiamente la letteratura”, pubblicato nel Ministero del Regno del novembre 1990, diceva: “A volte può non essere semplice trattare l’argomento delle contribuzioni per la nostra opera di predicazione”. Bisogna usare buon senso. Vogliamo che le persone capiscano bene che la nostra è davvero un’opera di istruzione biblica e non un’attività commerciale. Non sollecitiamo offerte.
Di solito conviene spiegare chiaramente che la nostra opera è sostenuta mediante contribuzioni volontarie quando lasciamo inizialmente della letteratura a una persona interessata. Se teniamo presente che lasciamo letteratura solo a chi mostra interesse o a chi esprime il desiderio di leggerla, allora generalmente questo aspetto verrà trattato.
Molti di questi interessati prendono l’iniziativa di offrire contribuzioni volontarie alle visite successive. Altri possono chiedere quanto costa una pubblicazione. Possiamo menzionare in breve che la nostra non è un’opera commerciale e spiegare che offriamo la letteratura agli interessati senza che debbano pagare nulla. Possono anche essere informati che chiunque desideri sostenere l’opera può fare una piccola contribuzione volontaria. Ogni tanto, secondo le circostanze, possiamo menzionare la possibilità di sostenere l’opera di predicazione se la persona a cui facciamo la visita ulteriore non vi accenna.
Dovremmo ricordare che anche se offriamo la letteratura agli interessati senza chiedere loro di pagarla, la stampa e la distribuzione di letteratura comportano molte spese. Abbiamo fiducia che lo spirito di Dio spingerà i suoi servitori e gli interessati nel campo a contribuire volontariamente per coprire le spese relative a tutti gli aspetti dell’opera del Regno.