MARCO
Approfondimenti al capitolo 3
vita O “anima”. (Vedi Glossario, “anima”.)
salvare una vita o porle fine O “salvare o uccidere un’anima”. (Vedi Glossario, “anima”.)
con indignazione, molto addolorato Marco è l’unico a mettere per iscritto la reazione di Gesù di fronte all’insensibilità del cuore dei capi religiosi in questa occasione (Mt 12:13; Lu 6:10). Questa vivida descrizione dei sentimenti di Gesù potrebbe essere riconducibile a Pietro, anche lui uomo dalla grande sensibilità. (Vedi “Introduzione a Marco”.)
sostenitori di Erode Vedi Glossario.
iniziarono [...] a cospirare Questa è la prima delle due occasioni in cui la Bibbia dice specificamente che due fazioni, i farisei e i sostenitori di Erode, si consultarono per eliminare Gesù. Il secondo caso si verificò quasi due anni più tardi, solo tre giorni prima che Gesù fosse messo a morte, il che indica che questi due gruppi tramarono contro Gesù per un periodo di tempo prolungato (Mt 22:15-22).
il mare Cioè il Mar di Galilea. (Vedi approfondimento a Mt 4:18.)
Idumea: Durante il ministero di Gesù, l’Idumea era la regione più meridionale della provincia romana della Giudea. (Vedi App. B10.) In greco questo nome significa “[paese] degli edomiti”. Originariamente gli edomiti occupavano un territorio a S del Mar Morto. (Vedi App. B3 e B4.) Nel VI secolo a.E.V. furono assoggettati dal re babilonese Nabonedo. Nel IV secolo a.E.V. i nabatei, una popolazione di origine araba, occuparono la loro terra, quindi gli edomiti si spinsero a N nel Negheb, fino alla regione intorno a Ebron, e quel territorio fu chiamato Idumea. In seguito gli edomiti furono soggiogati dagli asmonei (maccabei) e vennero costretti a circoncidersi e a vivere secondo la legge ebraica, pena l’espulsione dalla regione. Gli antenati degli Erodi furono tra coloro che si sottomisero alla legge e alle consuetudini degli ebrei.
dall’altro lato del Giordano Evidentemente l’espressione si riferisce alla regione a E del Giordano, nota anche come Perea (dal greco pèran, che significa “dall’altra parte”, “al di là”).
non rivelare chi era Quegli spiriti impuri sapevano che Gesù era “il Figlio di Dio”, e si erano rivolti a lui chiamandolo in questo modo (v. 11). Ma Gesù non permetteva ai demòni di rendere testimonianza riguardo a lui. I demòni odiano ciò che è santo, sono ribelli, nemici di Dio e da lui ripudiati. (Vedi approfondimento a Mr 1:25.) In una circostanza simile, quando “un demonio di divinazione” indusse una ragazza a dire che Paolo e Barnaba erano “schiavi dell’Iddio Altissimo” e proclamavano “la via della salvezza”, Paolo espulse lo spirito da lei (At 16:16-18).
apostoli O “inviati”. La parola greca qui usata (apòstolos) deriva da un verbo (apostèllo) che ricorre verso la fine del versetto, dove è reso “fossero [...] mandati”. (Vedi approfondimento a Mt 10:2.)
al quale diede anche il nome di Pietro Il nome che Gesù diede a Simone significa “frammento di roccia” (Gv 1:42). Gesù, che fu in grado di discernere che Natanaele era un uomo ‘in cui non c’era inganno’ (Gv 1:47), poté discernere anche la personalità di Pietro. Specie dopo la morte e risurrezione di Gesù, Pietro manifestò qualità simili a quelle della roccia. (Vedi approfondimento a Mt 10:2.)
Boanerghes Espressione semitica che compare solo nel Vangelo di Marco. Gesù diede questo nome a Giacomo e Giovanni perché probabilmente rifletteva il loro impetuoso entusiasmo (Lu 9:54).
che significa Marco spiega o traduce termini che un lettore ebreo avrebbe compreso senza problemi. Questo indica che scrisse per i non ebrei.
figli del tuono In ebraico, aramaico e greco, “figlio di” può indicare una qualità o caratteristica predominante che distingue una persona o descrive un gruppo di persone. (Vedi l’approfondimento Boanerghes in questo versetto e l’ approfondimento ad At 4:36.)
Bartolomeo Significa “figlio di Tolmai”. Si pensa che Bartolomeo sia il Natanaele menzionato da Giovanni (Gv 1:45, 46). Confrontando i Vangeli, si nota che Matteo e Luca menzionano insieme Bartolomeo e Filippo proprio come Giovanni menziona insieme Natanaele e Filippo (Mt 10:3; Lu 6:14).
Giacomo figlio di Alfeo Evidentemente lo stesso discepolo che in Mr 15:40 viene chiamato “Giacomo il minore”. Si ritiene che Alfeo e Clopa (Gv 19:25) fossero la stessa persona, per cui Alfeo sarebbe il marito dell’“altra Maria” (Mt 27:56; 28:1; Mr 15:40; 16:1; Lu 24:10). L’Alfeo menzionato qui evidentemente non è lo stesso menzionato in Mr 2:14, il padre di Levi.
Taddeo Nell’elenco degli apostoli riportato in Lu 6:16 e At 1:13 non è incluso Taddeo; si trova invece “Giuda figlio di Giacomo”. Si può quindi concludere che Taddeo fosse un altro nome dell’apostolo che Giovanni indica come “Giuda (non l’Iscariota)” (Gv 14:22). L’eventualità di confondere questo Giuda con il traditore Giuda Iscariota potrebbe essere una ragione per cui a volte viene usato il nome Taddeo.
il cananeo Appellativo che distingueva l’apostolo Simone dall’apostolo Simon Pietro (Mt 10:4). Evidentemente il termine greco qui reso “cananeo” non significa “originario di Canaan (o Cana)”. Si pensa che sia di origine ebraica o aramaica e significhi “zelota”, “entusiasta”. Luca chiama questo Simone “lo zelante”, usando il termine greco zelotès, che pure significa “zelota”, “entusiasta” (Lu 6:15; At 1:13). È possibile che Simone un tempo fosse stato uno zelota, un appartenente al movimento ebraico che si opponeva ai romani, ma può anche darsi che questo appellativo gli fosse stato dato per lo zelo e l’entusiasmo che mostrava.
Iscariota Vedi approfondimento a Mt 10:4.
i suoi parenti Tra questi potevano esserci Giacomo e Giuda, fratellastri di Gesù ed entrambi scrittori di un libro biblico. I nomi dei quattro fratellastri di Gesù sono menzionati in Mt 13:55 e Mr 6:3. (Vedi approfondimento a Mt 13:55.)
Beelzebub Appellativo di Satana. (Vedi approfondimento a Mt 10:25.)
parabole Vedi approfondimento a Mt 13:3.
casa Il termine originale per “casa” potrebbe riferirsi al nucleo familiare in senso stretto o, più estesamente, all’intera comunità domestica, ad esempio quella che includeva tutti coloro che ruotavano intorno al palazzo reale (At 7:10; Flp 4:22). Il termine era usato a proposito di dinastie di regnanti, come quelle degli Erodi e dei Cesari, spesso segnate da divisioni interne che ne provocavano il declino.
restare in piedi O “durare (rimanere unita)”. (Vedi l’approfondimento casa in questo versetto.)
bestemmia contro lo spirito santo La bestemmia è un’espressione diffamatoria, ingiuriosa e offensiva contro Dio e le cose sacre. Dato che lo spirito santo viene da Dio, opporsi volontariamente allo spirito o negare il suo operato equivale a bestemmiare contro Dio stesso. Come mostrano Mt 12:24, 28 e Mr 3:22, i capi religiosi ebrei videro lo spirito di Dio all’opera quando Gesù compiva i miracoli, ma attribuirono questo potere a Satana il Diavolo.
colpevole di peccato eterno Sembra che si faccia riferimento a un peccato intenzionale che ha conseguenze eterne; nessun sacrificio può coprire questo tipo di peccato. (Vedi l’approfondimento bestemmia contro lo spirito santo in questo versetto e l’ approfondimento a Mt 12:31, il passo parallelo.)
i suoi fratelli Cioè i fratellastri di Gesù. I loro nomi sono menzionati in Mt 13:55 e Mr 6:3. (Per il significato del termine “fratello”, vedi approfondimento a Mt 13:55.)
Ecco mia madre e i miei fratelli! Qui Gesù fa una distinzione tra i suoi fratelli carnali, alcuni dei quali evidentemente non riponevano fede in lui (Gv 7:5), e i suoi fratelli spirituali, i discepoli. Indica che, anche se il legame con i suoi familiari è forte, quello che si è creato tra lui e chi “fa la volontà di Dio” lo è ancora di più (Mr 3:35).