LUCA
Approfondimenti al capitolo 14
idropisia O “edema”, accumulo eccessivo di liquidi nei tessuti, che appaiono quindi tumefatti. Questo termine fu usato in medicina a partire da Ippocrate, medico greco che visse tra il V e il IV secolo a.E.V. L’idropisia, che poteva essere sintomo di uno stadio avanzato di deterioramento degli organi vitali, era molto temuta, dato che spesso era segno di morte imminente. Secondo alcuni, l’uomo fu portato lì di Sabato perché i farisei volevano tendere una trappola a Gesù; nel versetto precedente si legge infatti che “i presenti lo osservavano attentamente”. Almeno sei miracoli vengono menzionati solo nel Vangelo di Luca; il miracolo narrato qui è uno di questi. (Vedi “Introduzione a Luca”.)
i posti migliori Ai tempi di Gesù, durante i banchetti o i grandi pasti i commensali si sdraiavano su divani, o letti, disposti lungo tre lati di un tavolo. Il quarto lato rimaneva libero per coloro che servivano il cibo. Il numero dei divani poteva variare, a seconda della dimensione del tavolo. Su un divano normalmente trovavano posto tre persone, ma a volte anche quattro o cinque. Ogni commensale si sdraiava con la testa verso il tavolo, con il gomito sinistro appoggiato su un cuscino, e prendeva il cibo con la mano destra. I consueti tre posti di ciascun divano indicavano il grado di importanza degli invitati (elevato, medio e basso).
ragionamento Lett. “parabola”. (Vedi approfondimento a Mt 13:3.)
banchetta Lett. “mangia pane”. Nei tempi biblici il pane era un alimento così importante che sia in ebraico che in greco l’espressione letterale “mangiare pane” era sinonimo di “mangiare un pasto”, “banchettare”. L’espressione letterale ebraica è spesso resa “mangiare” (Gen 37:25; 2Re 4:8; 2Sa 9:7) o “mangiare cibo” (Ec 9:7). In modo simile, a fronte dell’espressione letterale greca “mangiare pane” in Lu 14:1 è usato il termine “mangiare”.
odia Nella Bibbia il verbo “odiare” ha diverse sfumature di significato. Potrebbe denotare un sentimento di ostilità dettato dalla cattiveria, che spinge qualcuno a fare del male agli altri. Potrebbe riferirsi al senso di ripugnanza o forte avversione per qualcuno o qualcosa che porta a non voler avere nulla a che fare con quella persona o cosa. Oppure potrebbe semplicemente avere il senso di amare di meno. Ad esempio, quando si dice che Giacobbe odiava Lea e amava Rachele, si intende che amava Lea meno di quanto amasse Rachele (Gen 29:31, nt.; De 21:15, nt.); il termine è usato in questo senso anche in antichi scritti della letteratura ebraica. Quindi Gesù non stava incoraggiando i suoi discepoli a nutrire ostilità o avversione nei confronti dei familiari o di sé stessi, cosa che sarebbe in contrasto con il resto delle Scritture. (Confronta Mr 12:29-31; Ef 5:28, 29, 33.) In questo versetto “odia” potrebbe essere reso “ama di meno”.
vita O “anima”. Il significato del termine greco psychè, tradizionalmente reso “anima”, va stabilito in base al contesto. Qui ci si riferisce alla vita di una persona. Le parole di questo versetto indicano quindi che un vero discepolo deve amare Gesù più della sua stessa vita, essendo disposto anche a perderla, se necessario. (Vedi Glossario, “anima”.)
palo di tortura O “palo per l’esecuzione”. Nel greco classico stauròs indicava principalmente un’asta o un palo diritto. Spesso nelle Scritture è usato in senso figurato in riferimento alle sofferenze, alle umiliazioni, alle torture e persino alla morte che una persona poteva subire per il fatto che seguiva Gesù. Questa è la terza volta che Gesù dice ai suoi discepoli che avrebbero dovuto portare il proprio palo di tortura; le due circostanze precedenti sono riportate in (1) Mt 10:38; (2) Mt 16:24; Mr 8:34; Lu 9:23. (Vedi Glossario.)
sale Minerale usato per conservare e insaporire il cibo. (Vedi approfondimento a Mt 5:13.)
perde il suo sapore Vedi approfondimento a Mt 5:13.