Matrici per sigilli
La matrice in bronzo che si vede nelle foto contiene un nome. In epoca romana le matrici per sigilli venivano usate per marchiare la cera o l’argilla. Gli scopi erano diversi. Per esempio, come si vede nell’immagine, i vasai marchiavano i vasi di terracotta per identificare il prodotto, la sua capienza oppure chi lo aveva realizzato. A volte, per chiudere un vaso, si usava la calce a mo’ di tappo; prima che la calce si indurisse, vi veniva impresso il sigillo del commerciante o della persona che spediva il prodotto. Alcuni di questi sigilli invece servivano a identificare il proprietario di un oggetto. Paolo si riferisce metaforicamente a un sigillo di quest’ultimo tipo quando dice che Dio “ha [...] impresso [...] il suo sigillo” sui cristiani, cioè li ha unti con lo spirito santo. Questo sigillo, o marchio, indicava che Dio era il loro Proprietario (2Co 1:21, 22).
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In alto a sinistra: © Trustees of the British Museum. Licensed under CC BY-NC-SA 4.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/). Source: https://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=1645961&partId=1&searchText=2001,1115.1&page=1
In basso a sinistra: © Trustees of the British Museum. Licensed under CC BY-NC-SA 4.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/). Source: https://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details/collection_image_gallery.aspx?partid=1&assetid=764696001&objectid=1645961
Passi attinenti