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  • g72 8/1 pp. 25-26
  • Le meraviglie dell’inverno

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  • Le meraviglie dell’inverno
  • Svegliatevi! 1972
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    Svegliatevi! 1996
Altro
Svegliatevi! 1972
g72 8/1 pp. 25-26

Le meraviglie dell’inverno

SI POTREBBE parlare molto degli inconvenienti dell’inverno nelle latitudini settentrionali, del freddo e del ghiaccio, del gelo e della neve che minacciano l’uomo e altre creature con difficoltà e fame. L’inverno rammenta spesso le ruote delle auto che scivolano in vie sdrucciolevoli, i motori lenti a partire con le temperature sotto zero, l’andatura affrettata nella fanghiglia e nella neve, le dita, gli orecchi e i piedi gelati. Pensando a queste cose si potrebbe dire: “Che cosa c’è di tanto meraviglioso nell’inverno?”

Ma l’inverno non è tutto cattivo, non è vero? Chiedete quasi a ogni bambino che ruzzola nella neve che ne pensa dell’inverno. Chiedete ai ragazzi che fanno un pupazzo di neve, o ai giovani che pattinano nelle piste ghiacciate, o agli adulti che sciano per i pendii coperti di neve, o ai nonni che leggono un libro accanto alla fiamma di un focolare. Possono dirvi che l’inverno è un “divertimento”, “un meraviglioso periodo dell’anno”, nonostante le difficoltà.

Ma le meraviglie dell’inverno non finiscono con il gioco e il riposo. La tamia e la marmotta una volta rumorose si arrotolano quietamente nelle loro comode tane, dormendo finché non venga la stagione più calda. Le oche, le anatre e gli uccelli canori han lasciato da tempo i nudi arbusti e alberi per dirigersi verso il meridione in cerca di sole e calore. Gli insetti sono stati messi a tacere dal freddo.

Ma sopra e sotto il manto di neve c’è la vita. Quando state tranquillamente nel bosco o nel cortile, potete udire le cinciallegre che cinguettano mentre vanno in cerca di semi e insetti. Il picchio si affretta da un albero all’altro in cerca di uova e larve che sono in letargo nelle fessure della corteccia o suggellate nei loro serici bozzoli. Le forti cornacchie s’incontrano al di sopra delle cime degli alberi. Nella neve le orme di donnole, conigli, volpi e caprioli rivelano che sono usciti in cerca di cibo. Lo stagno gelato può sentirsi scricchiolare e crepitare. C’è anche il bagliore di uno speciale mondo di scintillanti acque cristalline che sospingono, crescono, si frangono, rifluiscono e scorrono via con sorprendente precisione e austera bellezza.

Sotto il manto della neve, le foglie cadute, e il duro suolo, anche sotto la corteccia degli alberi, sotto i gradini del portico, nei fienili e negli edifici abbandonati, c’è vita in forma di semi, uova, bozzoli, gemme, animali addormentati e radici quiescenti, che hanno ciascuno in sé la promessa della vita a primavera.

Infatti, vivente e all’opera nella foresta invernale è un altro mondo. Alla profondità di otto centimetri in qualsiasi area di cento centimetri quadri del terreno forestale possono trovarsi organismi per il totale di oltre 100.000.000.000, circa trenta volte la popolazione umana dell’intera terra! Di questo totale, gli animali abbastanza grandi da vedersi a occhio nudo costituiscono solo lo 0,000004 per cento! Questi miliardi di organismi sono occupati a trasformare foglie cadute e altri frammenti in gas e sostanze nutrienti che possano ancora una volta essere utilizzati dalle piante verdi per produrre alimenti e ossigeno. Quando viene la primavera, c’è nutrimento per gli alberi e per le altre piante viventi. Quale magnifica meraviglia di Dio!

Un’altra meraviglia è lo stesso simbolo dell’inverno, il fiocco di neve. Questi cristalli estremamente fragili mantengono le loro forme esagonali mentre cadono per centinaia e centinaia di metri dai cieli grigi. I fiocchi di neve sono composti simili a merletto dal vapore acqueo che si forma intorno alle minute particelle di polvere nell’aria. Mentre di solito non vediamo questa polvere, la possiamo vedere quando è illuminata da un raggio di luce. Alla giusta temperatura, quando una molecola di vapore acqueo si attacca a un nucleo di polvere, nasce un fiocco di neve. Esso assume forme rimarchevoli mentre cade verso terra. Alcune forme sono piacevolmente semplici e altre sono fantasticamente complesse, ma non ce ne sono due precisamente uguali. Alcuni cristalli di neve formano i più bei disegni al mondo. Gli squisiti modelli simili a merletto sono stati copiati spesso per fare lavori di gioielleria e disegni di stoffe. “È una meraviglia delle meraviglie che la danza delle molecole produca questi disegni geometrici”, disse un’autorità circa i fiocchi di neve.

Di solito i fiocchi di neve cadono singolarmente, ma se la temperatura è appena al di sopra del punto di congelamento, possono unirsi cadendo, formando a volte falde di dieci centimetri di diametro. Quando cade abbastanza neve, un’insolita quantità d’aria è intrappolata entro i cristalli di neve. È noto che degli uomini sono sopravvissuti per due giorni seppelliti nella neve senza soffocare. A causa del suo potenziale di trattenere l’aria, la neve forma un eccellente isolante, mantenendo il calore negli strati inferiori del suolo e preservando i semi dal gelo e le messi invernali dall’essere distrutte. Com’è utile questa stupenda meraviglia dell’inverno!

Un’altra meraviglia dell’inverno è il ghiaccio. Che semplicemente l’acqua geli è un miracolo il cui significato stupisce. Secondo tutte le norme del comportamento fisico il ghiaccio non dovrebbe galleggiare. Quasi ogni sostanza, sia solida che liquida o gassosa, si contrae di volume con l’abbassarsi della sua temperatura. L’acqua segue questo principio precisamente come un gas e, come un liquido, per il 96 per cento la sua temperatura va verso il punto di congelamento. Ma a 4° C accade qualche cosa. Mentre il raffreddamento continua, invece di contrarsi, l’acqua si espande. Sembra che le molecole d’acqua intrappolino molecole d’aria nelle loro strutture molto fredde, congelandole in un solido a 0° C e formando pezzi di ghiaccio che galleggiano con circa i nove decimi del volume sommerso sotto l’acqua circostante.

Se non fosse per questo fenomeno, per questa meraviglia del ghiaccio galleggiante, i mari, i laghi e i fiumi del mondo lentamente gelerebbero fino a divenire solidi, privando la terra della sua necessarissima provvista d’acqua. Ma così, quando viene l’inverno, si forma il ghiaccio e galleggia sulla superficie degli specchi d’acqua, formando uno strato isolante che protegge l’acqua sottostante onde non si congeli ulteriormente e salvaguardi in tal modo le cose viventi che contiene.

Verso chi siamo debitori per queste meraviglie dell’inverno? Il salmista biblico scrisse: “Fosti tu [Geova Dio] a porre tutte le linee di confine della terra; estate e inverno, tu stesso li formasti”. (Sal. 74:17) Ringraziamo Dio, dunque, per queste fantastiche meraviglie dell’inverno.

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