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  • Sforzi per l’unità europea
  • Svegliatevi! 1970
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  • Primi sforzi
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  • Prospettive attuali
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Altro
Svegliatevi! 1970
g70 8/7 pp. 26-27

Sforzi per l’unità europea

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nel Lussemburgo

DOPO la seconda guerra mondiale i paesi dell’Europa Occidentale dovettero compiere un’enorme opera di ricostruzione economica. Le loro industrie erano in rovina e il loro popolo era povero. Come logica reazione alla situazione furono stabiliti scambi internazionali più liberi e una cooperazione più stretta. Durante gli anni cinquanta un ulteriore incentivo a unire questi paesi fu il timore di molti Europei che aumentasse la minaccia d’aggressione sovietica.

Quali passi furono fatti per conseguire questa unità dei paesi dell’Europa Occidentale? Hanno avuto successo le organizzazioni stabilite per questo scopo? Quali prospettive ci sono ora per una maggiore unità futura?

Primi sforzi

Dopo una lunga preparazione, si stabilì nel maggio del 1949 il Consiglio d’Europa. La mèta di questa organizzazione è quella di promuovere una più stretta unità fra i suoi membri di circa diciotto nazioni, così che si possa conseguire un progresso economico e sociale. Il Consiglio non ha comunque nessun vero potere. Può solo perseguire la sua mèta facendo raccomandazioni ai governi che ne sono membri.

Ma nel 1951, con l’istituzione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, si realizzò il primo vero progresso verso la cooperazione europea. Le sei nazioni membri comprendono Belgio, Italia, Francia, Lussemburgo, Olanda e Germania Occidentale. La sede dell’organizzazione è qui nel Lussemburgo.

La Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio fu fondata per creare nell’Europa Occidentale un mercato comune del carbone e dell’acciaio, nonché dei loro prodotti sussidiari. Si intendeva abolire le barriere per gli scambi del carbone e dell’acciaio fra le nazioni membri, come tariffe, quote e altre restrizioni sulle importazioni.

Annunciando ufficialmente questo progetto, il 9 maggio 1950 Robert Schuman della Francia parlò dell’eventuale mira di creare gli Stati Uniti d’Europa. Riconobbe comunque che questo avrebbe richiesto progressivi passi verso la maggiore unificazione.

L’idea basilare dell’organizzazione è quella di provvedere l’integrazione economica, migliorando così la produzione e la distribuzione dei prodotti. Il successo conseguito da questa organizzazione che mira a tali fini portò all’istituzione di altre due comunità parallele delle sei nazioni.

Ulteriori sforzi per l’unificazione

Una di queste è la Comunità Economica Europea, comunemente chiamato il Mercato Comune Europeo o semplicemente Mercato Comune. I suoi membri sono le stesse sei nazioni che formano la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio: Belgio, Italia, Francia, Olanda, Germania Occidentale e Lussemburgo. Il Mercato Comune è stato stabilito con il Trattato di Roma ed entrò in vigore il 1º gennaio 1958. La sua sede è a Bruxelles, nel Belgio.

Lo scopo del Mercato Comune è quello di rimuovere gradualmente le restrizioni sulla libera circolazione di merci, lavoratori, servizi e capitale fra le nazioni membri. E un certo grado di successo è stato conseguito perseguendo queste mète. Ciò nondimeno, un mercato veramente unificato esiste solo relativamente a un limitato numero di prodotti, come automobili, apparecchi domestici, e così via. Una più grande mira di questa organizzazione è l’unificazione politica dell’Europa.

L’altra organizzazione delle sei nazioni che fu stabilita nello stesso tempo del Mercato Comune è la Commissione Europea dell’Energia Atomica, pure chiamata Euratom. Essa include le stesse sei nazioni del Mercato Comune e della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio.

L’Euratom fu concepita dopo la crisi di Suez del 1956, quando si pensò che si potesse creare una grave mancanza di petrolio e che si sarebbe presto richiesta l’energia atomica da parte dei paesi europei. Benché il traffico del petrolio fosse rapidamente ristabilito, l’Euratom fu stabilita per sviluppare energia atomica per scopi pacifici.

Queste tre comunità o organizzazioni che si stabilirono per creare un’Europa unificata sono collegate in vari modi. Per esempio, partecipano in comune al Parlamento Europeo di 142 membri e anche a una Corte di Giustizia di sette uomini. Inoltre, le tre comunità hanno un corpo amministrativo chiamato Commissione. Questa fu formata dall’unione della Commissione del Mercato Comune, della Commissione dell’Euratom e dell’Alta Autorità della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio. Questa Commissione si raduna a Bruxelles, nel Belgio.

Prospettive attuali

Veramente c’è un’abbondanza di meccanismi per formare un’Europa unificata. Ma qual è la prospettiva attuale? S’avvicinano i paesi europei più strettamente agli Stati Uniti d’Europa?

Le circostanze che esistevano dopo la seconda guerra mondiale e durante gli anni cinquanta son mutate. Questo ha influito grandemente sulle prospettive. In Europa la gente non è più bisognosa e povera, ma è in genere materialmente prospera. Molti Europei ora considerano il pericolo dell’attacco russo come remoto. Così, invece di desiderar di lavorare insieme per l’utile comune di tutti, si fa più forte lo spirito nazionalistico. L’entusiasmo per l’Europa unificata, che esisteva alcuni anni fa, non ha fatto altro che svanire.

Alcune capitali europee parlano perfino di mettersi contro la Commissione del Mercato Comune. Un osservatore tedesco notò: “La fiducia è diminuita di nuovo. La delusione e la rassegnazione si diffondono. ‘I Sei’ hanno virtualmente smesso di avanzare”. Infatti, a Bruxelles gli impiegati del Mercato Comune sono andati via a centinaia per cercare altrove carriere più promettenti.

Stewart Alsop, articolista di Newsweek, notò di recente: “Ci fu un tempo in cui la debolezza dell’Europa, il terribile ricordo della guerra e il timore della Russia resero possibile parlare seriamente degli Stati Uniti d’Europa. È sciocco parlarne ora”.

E con l’intestazione SVANISCE IL SOGNO DI “UN’EUROPA”, l’U.S. News & World Report disse: “C’è la tendenza che ciascuna nazione badi a se stessa. Le speranze un tempo grandi che il mercato divenisse il nucleo degli Stati Uniti d’Europa sono quasi scomparse”.

Così, nonostante le grandi speranze nutrite un tempo di unire in Europa i paesi vicini, l’egoismo e gli interessi nazionali sono stati in gran parte la causa per cui tali speranze si sono affievolite. Questi sforzi per l’unificazione europea semplicemente danno un altro esempio dell’incapacità dell’uomo di provvedere la pace che è tanto desiderata dal genere umano. Per la pace durevole, gli uomini devono rivolgersi a Dio.

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