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  • g70 8/11 pp. 3-6
  • L’insegnamento sessuale nelle scuole: Buono o cattivo?

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  • L’insegnamento sessuale nelle scuole: Buono o cattivo?
  • Svegliatevi! 1970
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  • Chi vi è implicato
  • Perché si lotta
  • È necessario?
  • Soluzioni
  • Ciò che possono fare i genitori
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    Svegliatevi! 1992
Altro
Svegliatevi! 1970
g70 8/11 pp. 3-6

L’insegnamento sessuale nelle scuole: Buono o cattivo?

UNA furiosa battaglia viene combattuta da una costa all’altra dell’America Settentrionale dai sostenitori e dagli oppositori dell’insegnamento sessuale nelle scuole.

Chi è implicato in questa lotta che causa tali nette divisioni perfino in piccoli paesi e in alcune chiese? Che cosa si nasconde dietro tutto questo furore? Come influirà su di voi e sulla vostra famiglia? E poiché avviene in un paese che si suppone sia cristiano, quale dovrebbe essere nella questione l’atteggiamento dei veri cristiani? È una cosa buona o cattiva?

Chi vi è implicato

Quando si fu posata la polvere delle prime schermaglie, furono nettamente tracciate le linee di battaglia. I proponenti formano un formidabile esercito: Il Consiglio per le Informazioni e l’Insegnamento Sessuale degli Stati Uniti (SIECUS), l’Ordine dei Medici Americani, l’Associazione Nazionale per l’Istruzione e il Consiglio Nazionale delle Chiese.

Mobilitate per fargli obiezione, in un modo o nell’altro, sono varie organizzazioni sociali, gruppi religiosi e un crescente numero di organizzazioni locali e nazionali dei genitori e comitati civili. Fra quelli che oppongono resistenza sono alcuni che in precedenza erano sostenitori, finché non videro ciò che per loro erano effetti preoccupanti. Sembra che la reazione vada crescendo.

L’Istituto dell’Opinione Pubblica Canadese riferisce che il 73 per cento dei Canadesi approvano l’insegnamento sessuale nelle scuole pubbliche. Un’inchiesta Gallup dice che il 71 per cento degli Americani adulti lo vogliono per i loro figli (e forse il 60 per cento delle scuole negli Stati Uniti ne hanno qualche forma). Tuttavia è interessante che a causa dell’opposizione ci sono ora almeno venti stati che hanno agito o han fatto all’assemblea legislativa proposte di legge per frenare o proibire tale istruzione nelle scuole.

Perché si lotta

In genere, pare che ci sia qualche accordo fra questi nemici secondo cui qualche forma d’insegnamento sessuale sia necessario per i giovani di questa generazione. Il disaccordo sorge quando si tratta d’iniziarlo, della quantità di informazioni a certe età, di chi insegna e della fonte e del contenuto del materiale.

Sembra che una causa primaria dell’eruzione d’intensa opposizione contro di esso sia il recente tentativo d’insegnare queste cose nelle scuole elementari. Alcuni genitori si sorpreso del linguaggio che i piccoli fanciulli cominciavano a usare e nel tentativo di alcuni fanciulli di ‘ripetere’ a componenti più giovani della famiglia ciò che era stato loro insegnato o dimostrato nelle lezioni. Tali genitori ritengono che sia “troppo, troppo presto”.

Alcuni di questi genitori non fanno obiezione all’adeguato insegnamento nelle scuole superiori, ma anche allora ritengono che abbiano ragione di preoccuparsi riguardo a chi fa le lezioni e a se sono qualificati. Asseriscono che alcuni insegnanti esagerano come nel caso in cui un insegnante disse agli studenti di copiare le parole oscene scritte sulle pareti del gabinetto e di definirle poi in classe. Ci fu il caso di un insegnante che chiese agli studenti di narrare le loro proprie esperienze circa la masturbazione, l’omosessualità e gli esperimenti sessuali con gli animali. I genitori temono l’effetto che gli insegnanti possono produrre con i loro propri atteggiamenti sessuali.

Gli oppositori sostengono vigorosamente che l’insegnamento sessuale è nelle scuole una forma d’invasione e usurpazione dei diritti dei genitori. Secondo loro questo è un soggetto che dovrebbe essere lasciato principalmente all’educazione dei genitori e della religione, almeno nei suoi più intimi particolari. Essi fanno pure obiezione all’insegnamento di gruppo o all’istruzione comune in molti casi.

Ma le notevoli obiezioni che hanno suscitato le dispute più accanite sono quelle secondo cui i corsi omettono l’istruzione sulla morale e questo ha relazione con la mira dei gruppi di “sinistra” di promuovere l’insegnamento sessuale per indebolire la fibra morale di una nazione onde divenga un più facile bersaglio del comunismo.

È necessario?

I sostenitori ribadiscono che l’opposizione sia mossa da ‘estremisti di destra’ e da sette fondamentaliste resi ciechi da un antiquato codice morale. Essi argomentano che i genitori han trascurato e abbandonato la responsabilità d’insegnare ai propri figli, generando una crescente incidenza di promiscuità e di figli illegittimi e la diffusione di malattie veneree fra i giovani. Inoltre, i giovani hanno poca protezione contro i continui stimoli della pubblicità, della stampa e delle pellicole cinematografiche e del cattivo esempio di alcuni adulti. Queste cose, essi dicono, hanno dato luogo alla tendenza dell’insegnamento sessuale.

In Ontario la proporzione delle madri non sposate che partoriscono è due volte quella di dieci anni fa. Alcuni ritengono che fino al 50 per cento delle spose adolescenti sono incinte il giorno del loro matrimonio. Un giornale asserì che dieci ragazze di Toronto vanno settimanalmente nel Quebec per abortire. Negli Stati Uniti si riferisce che 6.000 bambini nacquero fuori del matrimonio lo scorso anno a ragazze al di sotto dei quindici anni. Un dottore si lamentò del fatto che da lui andavano dodicenni che non sapevano come erano rimaste incinte. Un altro deplorò l’“assoluta ignoranza” dei pazienti circa i problemi sessuali. E le statistiche provano che in molte nazioni c’è fra i giovani un allarmante aumento di malattie veneree.

Non può nemmeno esserci dubbio in quanto all’influenza in male che hanno il sesso e la nudità usati nelle pellicole cinematografiche, nella TV, nei libri, nella pubblicità e nei giornali. Anche i versi della musica moderna fanno sembrare ‘di attualità’ i rapporti sessuali illeciti. Commentando i primitivi effetti che questo ha sui fanciulli, un medico disse: “La mia fanciulla di 9 anni sa che cos’è una lesbica perché lo ha imparato dalla pubblicità delle pellicole cinematografiche”.

Quindi, i proponenti chiedono che l’insegnamento relativo al sesso sia impartito dall’asilo in poi nelle scuole.

Soluzioni

Si può capire il desiderio degli educatori di colmare il vuoto lasciato dai genitori non saggi, provvedendo ai giovani la conoscenza necessaria. Comunque, nella frenetica fretta di far ciò devono stare attenti a non calpestare la naturale e ovvia relazione fra i genitori e figli. Se gli educatori ritengono che i genitori non siano ora preparati a insegnare ai propri figli o non ne assumano la responsabilità, perché non considerare questa causa anziché trattare solo gli effetti?

Perché non educare i genitori su ciò che devono insegnare ai propri figli e sul modo d’insegnarlo loro? Molti genitori farebbero questo volentieri. Si manterrebbe l’importante relazione fra genitori e figli, preservando la struttura dell’unità familiare. Si renderebbe anche possibile adattare l’istruzione alle necessità individuali del fanciullo, qualche cosa che i genitori capirebbero meglio di qualcuno che non ha vissuto col figlio. Il luogo ideale per insegnare queste cose è la casa.

L’intimità della casa eliminerebbe il possibile imbarazzo dinanzi a estranei e i possibili abusi di persone con motivi indebiti, sia di insegnanti che di altri studenti. Terrebbe la considerazione nell’atmosfera di una ‘faccenda familiare’, il che essa è effettivamente. Anche quelli che propongono i corsi d’insegnamento sul sesso nelle scuole li chiamano volentieri corsi di ‘vita familiare’.

A quelli che si lamentano perché i genitori si sentono troppo imbarazzati di trattare queste cose con i loro figli si dà la risposta che non lo sarebbero, se fossero ammaestrati e addestrati sul da dire e sul modo di comportarsi nella situazione. “Ma i genitori non sono insegnanti, non sono preparati per risolvere la situazione, sarebbero troppo implicati emotivamente per far bene”, asseriscono alcuni. È appropriata l’osservazione del dott. David Reuben: “Le scuole sono anche meno preparate dei genitori a offrire insegnamento sul sesso. I programmi sono ‘Topolino’ e i ragazzi lo sanno. Ciò che ci vuole è una maniera di svolgerli del tutto nuova: L’insegnamento della sessualità per adulti”.

Ciò nondimeno, anche se fossero stabiliti i programmi per insegnare ai genitori come impartire l’insegnamento sessuale ai giovani, ci sarebbero seri svantaggi. Non è probabile che in tali corsi ci sarebbe più equilibrio morale di quanto ce n’è ora nei corsi per i giovani. Né è affatto probabile che le leggi di Dio come sono contenute nella sua Parola, la Bibbia, siano messe in risalto per dare al corso il suo necessario equilibrio morale. Perché no? Perché molti educatori hanno poco rispetto per la Bibbia. E la maggioranza delle chiese non hanno inculcato agli adulti un vero senso di responsabilità morale. Non solo molti ecclesiastici degradano la Bibbia; essi abbracciano il codice della ‘nuova morale’.

Così, molte sono le vedute riguardo all’insegnamento sessuale nelle scuole. Poiché ci sono tutte queste contrastanti opinioni, i genitori si chiedono che cosa dovrebbero fare.

[Immagine a pagina 5]

I corsi d’insegnamento sessuale nella scuola non danno risalto di solito ai sani princìpi morali

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