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  • “La diletta Signora del Lussemburgo”
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Svegliatevi! 1970
g70 8/12 pp. 21-24

“La diletta Signora del Lussemburgo”

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Lussemburgo

IL SUO viso è ovale e ricche trecce di capelli le cadono sulle spalle. Ha file di perle e altre costose collane. I suoi abiti sorpassano per splendore quelli di re e regine. Vesti d’intrecciati fili d’oro e d’argento, e incastonate di diamanti e pietre preziose, riempiono il suo guardaroba. A sua disposizione sono non uno scettro ma due, e una selezione di quattro paia di corone d’oro sono disponibili per adornare lei e il bambino che porta.

Chi è ella? È una costosa statuetta alta poco più di novanta centimetri. È ben nota in Lussemburgo, con il titolo di “Diletta Signora del Lussemburgo”.

È formata di legno di tiglio e ha un cuore d’oro letterale. Il suo piede destro poggia su una luna con la faccia di un Turco, per commemorare, si disse, la vittoria delle flotte papale, spagnola e veneziana sulla flotta turca nella battaglia di Lepanto nel 1571 E.V. Ella porta anche una chiave d’oro.

Anche in quest’ultima parte del ventesimo secolo, si offrono a questa santa patrona della Città e dello Stato del Lussemburgo omaggio e adorazione. Pellegrinaggi e processioni in suo onore sono numerosi. Le persone si inchinano dinanzi a lei e la pregano. Moltitudini credono che ella abbia recato loro conforto e miracolose guarigioni dalle loro infermità. Per molti, è più di una semplice cosa scolpita, è “la regina del cielo”.

Come tutto ebbe inizio

Superstiziosi racconti circa la potenza e l’efficacia di questa statuetta son passati di bocca in bocca, e molto vi hanno aggiunto le vive immaginazioni di quelli che li han tramandati. I gesuiti fecero in modo che la statuetta fosse riconosciuta dalle autorità ufficiali della chiesa. Nel 1677 fu dichiarata santa patrona e custode dell’intero paese, e l’anno dopo la Santa Sede confermò questa scelta.

La cappella edificata in onore dell’immagine divenne un centro di pellegrinaggio. Si dice che una funzionaria del Lussemburgo sia stata qui guarita dalla sua lamentata artrite paralizzante, che l’aveva tenuta a letto per dodici anni, privandola della facoltà della parola. Si riferisce che devoti della “Diletta Signora” del Lussemburgo ricevessero visioni. Essi la chiamavano “Madre di Dio” e “confortatrice degli afflitti”.

Considerata dal vantaggioso punto del nostro tempo, pare che la promozione della “Diletta Signora” del Lussemburgo fosse, infatti, un altro aspetto della controriforma. Come tale risultò un successo. Presa dall’adorazione di un’immagine per cui si asserivano poteri miracolosi, la maggioranza della popolazione fu tenuta stretta alla Chiesa Cattolica Romana per tutto il periodo della cosiddetta Riforma protestante, quando sacerdoti come Lutero denunciarono gli insegnamenti della Chiesa e si ribellarono.

Consideriamo oggi i fatti

Che dire di oggi? Possono i cittadini del Lussemburgo correttamente continuare le loro processioni e professioni di adorazione a questa statuetta? Ci sono ragioni per riesaminare il loro atteggiamento rispetto a questa immagine? Ci sono per certo parecchi indiscutibili fatti che hanno diretta relazione con questa questione e che dovrebbero essere considerati, fatti che implicano la questione della vera adorazione.

Considerate, per esempio, queste parole che formano parte dell’Enciclica sulla Bibbia del papa Pio XII del 1943: “Per ispirazione dello spirito divino i santi scrittori composero i libri che Dio nella sua paterna bontà volle dare alla razza umana ‘per insegnamento, per riprensione, per correzione, per l’istruzione che è nella giustizia: affinché l’uomo di Dio sia completo, fornito completamente per ogni opera buona’. In questo tesoro dato dal cielo, la chiesa vede la più preziosa fonte e norma divina per il suo codice religioso e morale”.

Se siete membro della Chiesa Cattolica Romana, prendete seriamente le parole di questa Enciclica? Se le Sacre Scritture sono la norma degli insegnamenti religiosi e morali, nessun onesto cattolico può quindi astenersi senza correre rischi dall’esaminarle per vedere se la festa della santa patrona del Lussemburgo con le sue processioni è conforme alla volontà divina.

Rivolgendosi a Esodo, capitolo 20, versetti 4 e 5, nella propria Bibbia (Versione cattolica dell’abate G. Ricciotti) ciascun cattolico troverà queste esplicite parole di Dio: “Non ti farai scultura né immagine alcuna, di ciò che è nel cielo in alto, o nella terra in basso, né di quello che sta nell’acque sotterra. Non le adorerai, né presterai ad esse un culto; perché io sono il Signore Dio tuo, forte, geloso, che visito l’iniquità dei padri nei figli”.

Per certo la “Santa Signora” del Lussemburgo è una scultura, ed è adorata e le si presta culto con pompa e fervore come se fosse un essere divino. Come ha alcuno, sacerdote o vescovo, governante o suddito, il diritto di mettere da parte e violare il chiaro comando di Dio? Può egli attendersi di rimanere impunito?

Ma c’è da considerare dell’altro. In Geremia, al capitolo 10, nei versetti da 3 a 5, nella Versione cattolica della Bibbia dell’abate Giuseppe Ricciotti, si possono trovare queste parole: “Perché i riti dei popoli sono vani; a un pezzo di legno che è stato tagliato dal bosco per opera della mano d’un artefice con l’ascia, questi ha messo fregi d’oro e d’argento, coi chiodi e col martello l’ha rifermo perché non si scompagini. Sono foggiati a guisa d’una palma [qui la Versione cattolica di mons. S. Garofalo dice: “Sono come uno spauracchio in una poponaia”] e non parlano; per trasportarli bisogna sorreggerli, perché non possono camminare. Non vogliate dunque temere di cose tali che non possono fare del male, ma neppure del bene”.

Nel caso di questa statuetta, l’artefice tagliò un tiglio e ci scolpì la “Signora del Lussemburgo”, che non può parlare, né può fare bene o male. È vero che gli antenati superstiziosi furono indotti a credere che questa immagine priva di vita potesse compiere miracoli. Ma che dire delle persone che oggi sono illuminate e istruite? È corretto perpetuare tale credenza che è interamente contraria all’ispirata Parola di Dio?

Gli insegnamenti del Figlio di Dio, Gesù Cristo, sono molto chiari a questo riguardo. Per esempio, notate queste parole dichiarate dal suo apostolo Paolo: “Essendo dunque noi progenie di Dio, non dobbiamo credere che all’oro, o all’argento, o alla pietra scolpita ad arte e con ingegno umano sia simile la Divinità”. (Atti degli Apostoli, capitolo 17, versetto 29, Versione di G. Ricciotti) E Giovanni apostolo di Gesù diede questo chiaro avvertimento: “Figliuolini, guardatevi dagli idoli!” — 1 Giov. 5:21, Versione di G. Ricciotti.

Nessuna “Regina del Cielo”

Che dire dei titoli “Regina del Cielo” e “Madre di Dio” che sono stati attribuiti a questa statuetta?

È interessante notare la menzione della ‘regina del cielo’ nelle Sacre Scritture in Geremia 7:18. Qui la Bibbia mostra che la “regina del cielo” era una falsa dea, e Dio Onnipotente si adirò quando il suo popolo si volse a tale falsa adorazione. Il racconto biblico dice: “I figliuoli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne cospergono il fior di farina per fare focacce alla regina del cielo e libare agli dèi stranieri, perché io me n’adonti”. Non dovrebbero le persone che pretendono d’esser “cristiane” temere di provocare oggi l’ira di Dio con una simile idolatria pagana?

Anche il titolo “Madre di Dio” è stato messo per lungo tempo in relazione con l’adorazione pagana. Non è menzionato nemmeno una volta nella Bibbia. Al contrario di quanto a molti è stato insegnato di credere, Gesù Cristo non diede nessun comando ai suoi seguaci perché adorassero Maria sua madre terrena, o perché le rivolgessero le proprie preghiere. Invece, Gesù chiaramente dichiarò: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo mio. . . . e ciò che domanderete al Padre in mio nome [non in nome di sua madre] io lo farò affinché il Padre sia glorificato nel Figliuolo”. (Giov. 14:6, 13, Ricciotti) E l’apostolo Paolo parla non di una ‘mediatrice’, ma dichiara: “Poiché uno è Iddio, uno anche il mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo”. — 1 Tim. 2:5, Ricciotti.

Che cosa farete voi?

È vero che altri possono continuare a rendere omaggio a un’immagine priva di vita. Ma quando si considera ciò che Dio Onnipotente dice nella sua Parola la Bibbia, non è ovvio che far questo significa dispiacere a Dio? Che cosa farete voi?

Sarebbe saggio agire in armonia con queste espressioni molto incisive della Parola di Dio: “Gl’idoli delle genti [popoli non giudaici] sono argento e oro, opera delle mani degli uomini. Han la bocca e non parlano, han gli occhi e non vedono, han gli orecchi e non odono, han le narici e non odorano, han le mani e non palpano, hanno i piedi e non camminano, non emetton suono con la lor gola. Diventino simili ad essi quelli che li fanno e quanti confidano in loro!” — Sal. 113:4-8, Versione cattolica dell’abate G. Ricciotti.

Per certo non vorrete divenire senza vita come un’immagine scolpita che non può parlare, né vedere, né udire, né camminare. Non desidererete finire in compagnia di quelle sculture. Dio presto porrà fine a tutte loro e a tutti quelli che le onorano. La sua Parola dice assai esplicitamente: “Rimane inebetito ogni uomo senza comprendere, resta confuso ogni orafo per le sue statuette, perché ciò che egli ha fuso senza soffio vitale è menzogna. Esse sono vanità, e ridicole: al tempo del loro castigo periranno”. — Ger. 10:14, 15, Versione cattolica di mons. S. Garofalo.

È venuto il tempo perché tutti quelli che hanno l’approvazione e la benedizione e la vera protezione di Dio prestino orecchio al messaggio di speranza e pace che si trova nelle Sacre Scritture. Questo messaggio è portato dai testimoni di Geova gratuitamente in tutto il Lussemburgo e in tutte le altre nazioni.

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