“Il feto è ‘vivo’”
Il dott. Michael J. Halberstam, medico di Washington, nel Distretto di Columbia, scrisse un articolo sull’aborto nel periodico medico Ob·Gyn·News del 15 maggio 1970. Fra le cose che considerò, specialmente degno di nota è quanto segue: “La medicina è essenzialmente l’attività della vita. Il medico ha il comando di proteggere e preservare la vita. Parlo ora di vita biologica . . . la vita che ha a che fare con il benessere, diciamo, della madre, di una famiglia o della società nel suo insieme.
“Al medico si insegna a non fare nessuna distinzione circa lo stadio o la qualità della vita che deve proteggere”. Quindi il dott. Halberstam menzionò il fatto che “il feto [nascituro] riceve il suo intero potenziale genetico di RNA e DNA al concepimento. . . .
“Il feto è pure incomparabile. La sua esatta combinazione di proteine non è mai esistita prima, né esisterà mai più.
“Non c’è dubbio che il feto è ‘vivo’, benché in modo speciale. Poiché non credo nell’anima immortale, non eguaglio la vita del feto alla vita della madre, ma come medico so che vive e come essere umano ne provo meraviglia”. E la legge che Geova Dio diede a Israele mostrava che considerava il feto o il bambino in via di sviluppo come vivo e così era rispettato come una vita. — Eso. 21:22, 23.