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  • g72 22/1 pp. 13-16
  • Fui una carceriera di cristiane

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  • Fui una carceriera di cristiane
  • Svegliatevi! 1972
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  • Abbiamo tutti il comando d’inchinarci
  • Mi fecero impressione la loro fede e il loro coraggio
  • Disperazione e mancanza di salda fede
  • Riunione con le fedeli donne cristiane
  • Ho trovato la libertà in prigione!
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  • Realizzato il mio desiderio di allevare una famiglia cristiana
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
Altro
Svegliatevi! 1972
g72 22/1 pp. 13-16

Fui una carceriera di cristiane

Narrato al corrispondente di “Svegliatevi!” in Corea

VERSO la fine degli anni trenta facevo la guardia in una prigione di Seoul. La Corea era governata allora dai Giapponesi. Ero una delle sei donne coreane assegnate alla Sezione Donne; lavoravamo sotto sei guardie femminili giapponesi. Non pensavo che presto sarei dovuta divenire una carceriera di fedeli cristiane.

Nel 1938 e nel 1939 lessi che il governo giapponese aveva arrestato alcuni ministri sovrintendenti degli Studenti Biblici Internazionali, come i testimoni di Geova erano allora conosciuti in Giappone e in Corea. In seguito, quando furono arrestati singoli Testimoni, mi trovai a fare la guardia a sei di queste donne, tutte evangelizzatrici dei testimoni di Geova. Esse furono messe nella mia sezione.

I miei compiti nella prigione erano d’insegnare la lingua giapponese alle prigioniere, d’insegnare loro a lavorare a maglia o a fare qualche lavoro manuale, di cercar d’istruire le illetterate e di condizionarne le menti per il tempo in cui sarebbero state rilasciate. Conducevo inoltre le prigioniere fuori delle loro celle per la passeggiata. Oltre a condividere i compiti delle guardie, avevo anche la responsabilità di far rispettare tutti i regolamenti della prigione.

Abbiamo tutti il comando d’inchinarci

Uno dei regolamenti della prigione richiedeva che ogni mattina tutte le prigioniere (e anche noi carceriere) ci inchinassimo verso Tokyo al comando del capoguardia. Questo era un rito nazionalistico giapponese di adorazione dell’imperatore del Giappone. Faceva parte della religione scintoista. Noi Coreani eravamo costretti a parteciparvi. Appresi in seguito che queste sei donne Testimoni erano state messe in prigione in parte a causa del loro rifiuto d’inchinarsi verso Oriente. Anche in prigione esse si rifiutarono per motivi religiosi d’inchinarsi verso Tokyo.

Quando fu riferito alle autorità della prigione e gli sforzi per persuaderle a inchinarsi risultarono infruttuosi, esse furono punite. Ciascuna fu infine messa alle catene. Erano catene pesantissime difficili da sollevare per metterle sul loro dorso. Le catene eran tenute su queste donne Testimoni per la maggior parte delle ventiquattro ore del giorno.

Allora pensai che fossero stolte a mantenere tale attitudine di sfida solo per la religione così da recare su se stesse quella dura punizione. Molte volte cercai di persuaderle a inchinarsi verso Oriente col resto di noi salvandosi da quella tremenda prova.

Mi fecero impressione la loro fede e il loro coraggio

Ma parlando ulteriormente con queste donne, la loro fede mi fece una profonda impressione. Esse erano sempre allegre, e in ogni cosa erano ubbidientissime e facili da trattare. Mi sentii attratta specialmente verso una di queste donne. Ciò accadde perché c’erano molti paralleli fra la vita della sig.ra Chang e la mia. Ella era stata bene educata come lo ero stata io. Era figlia unica come lo ero io. Qualsiasi lavoro le fosse assegnato imparava molto presto a farlo. Aveva un’eccellente conoscenza generale. Provai particolare empatia per lei perché era stata messa in prigione subito dopo che si era sposata.

Ogni volta che controllavo le celle dove erano tenute queste sei donne Testimoni, trovavo sempre queste cristiane a leggere o a parlare della Bibbia. Potevo vedere che essa era la chiave della loro fede, e mi chiesi come un libro potesse ispirare la fede che avevano.

Un giorno quando condussi fuori della cella le Testimoni per la passeggiata, la sig.ra Chang mi chiese alcune notizie di ciò che accadeva di fuori. Le dissi che il Giappone aveva vinto le forze degli Stati Uniti nelle Filippine e le forze britanniche a Singapore, e così via. La sig.ra Chang mi spiegò qualche profezia della Bibbia in modo da lasciarmi l’impressione che pensava che il Giappone sarebbe stato infine sconfitto.a Mi sorpresi che ella perfino supponesse una tal cosa, e se fosse stata udita dalle altre guardie avrebbe significato per lei una punizione anche più severa, compresa la riduzione delle razioni alimentari. Le consigliai molto severamente di non ripetere tali parole a nessuno.

Alcuni giorni dopo quando passavo loro il cibo attraverso un’apertura nella loro cella, la sig.ra Chang mi spiegò maggiormente la Bibbia. Ella disse che tutti i governi del mondo erano descritti nella Bibbia come simili a bestie e che sarebbero stati distrutti dal regno di Dio. Mi sarei potuta allontanare da quell’apertura, ma m’interessava ciò che diceva. Avrei potuto farla punire, ma non ci pensai nemmeno. Sentivo affinità per queste coraggiose Testimoni la cui fede poteva indurle a parlare con tale baldanza perfino mentre eran punite per tale fede.

Quando ero sola con loro, a volte toglievo per breve tempo le loro catene, ma questo doveva farsi con molta circospezione. Quindi ci fu un avvenimento indimenticabile.

Una di queste sei donne si ammalò gravemente. Nello stesso tempo in cui era stata mandata in prigione anche suo figlio era stato rinchiuso nella stessa prigione. Ma egli aveva compromesso la propria fede inchinandosi verso Oriente. Perciò gli era stato dato un lavoro migliore nella prigione ma non era stato rilasciato. Sua madre era inamovibile nella sua fede. Quando parve che stesse per morire, chiese di vedere suo figlio. Io intervenni a suo favore così che suo figlio infine fu condotto dalla sezione maschile. Fui presente a questa riunione di madre e figlio. Ella stava per morire, ma incoraggiò suo figlio a mantenere la sua fede. Egli non ascoltò ma supplicò la madre di fare compromesso così che potesse esser portata a morire fuori della prigione. Cinque giorni dopo effettivamente ella morì. Fu permesso al figlio di assistere al funerale nella prigione. Egli singhiozzò amaramente e io stessa non potei fare a meno di piangere.

Disperazione e mancanza di salda fede

Fu a questo punto che decisi di cambiare la mia occupazione. Ero divenuta carceriera dopo aver preso il diploma di una scuola femminile altamente apprezzata, una scuola istituita dal governo, ed ero qualificata come insegnante. Mentre ero ancora a scuola eravamo state condotte a visitare una prigione, e mi ero commossa all’impotenza delle detenute. Pensai che facendo la guardia avrei potuto non solo insegnare a queste sfortunate ma anche aiutarle in qualche modo. Feci dunque la domanda e fui accettata nella prigione. Ma avendo visto tante miserabili creature umane negli anni che avevo trascorso nella prigione, compresi quanto poco potessi aiutarle.

È vero che avevo di tanto in tanto ricevuto lettere da ex detenute che mi dicevano d’apprezzare molto ciò che avevo loro insegnato, e questo mi faceva sentir bene. Ma vedevo tante cose nelle quali non le potevo aiutare, e da un semplice punto di vista umano disperavo di potere realmente cambiare le cose per aiutarle. Dopo la morte di questa Testimone, compresi che non avevo una salda fede come la fede che aveva sostenuto lei. Lasciai il mio posto di guardia nella prigione di Seoul prima della fine della seconda guerra mondiale.

I miei propri precedenti religiosi non mi avevano instillato tale specie di fede. La mia famiglia era stata buddista. Io ero andata spesso al tempio buddista con mia madre. Ma come ragazza della scuola superiore avevo ricevuto un’istruzione sufficiente per sapere che l’adorazione delle immagini come era praticata da mia madre era solo una superstizione, così che quando divenni indipendente non adorai più in quel modo.

Giunto il 1945 e finita la lunga occupazione giapponese della Corea, ricordai ciò che mi aveva detto la sig.ra Chang e mi colpì il fatto che le profezie della Bibbia erano davvero veraci. Fui anche spinta a cercar di mettermi in contatto con la sig.ra Chang, ma alla prigione seppi che ella e le altre quattro donne erano state rilasciate.

Negli anni che intercorsero fui occupata a lavorare per il Governo di Occupazione degli Stati Uniti finché nel 1948 si stabilì la repubblica. Quindi trovai un altro impiego. Un vicino che era diacono di una chiesa della cristianità mi invitò ad assistere ai servizi. Vi andai. Ma non potei fare a meno di vedere in quella chiesa l’ipocrisia, quindi smisi di andarvi. Ancora non avevo una vera fede che mi sostenesse.

Riunione con le fedeli donne cristiane

Di tanto in tanto col passar degli anni i testimoni di Geova erano venuti a casa mia, e occasionalmente avevo preso le loro riviste. Ma non avevo avuto il tempo di parlare o discutere con loro. Quindi nella primavera del 1969 una Testimone venne ad abitare vicino a me. Ella cominciò a parlarmi della Bibbia. Chiesi se i testimoni di Geova erano gli Studenti Biblici Internazionali, come mi era nota la sig.ra Chang. Disse che erano le stesse persone. Seppi da lei che la sig.ra Chang era allora a Inchon, quindi andai a Inchon a visitarla.

Facemmo una lunga conversazione sulla Bibbia e sulle credenze dei Testimoni. In base a quella conversazione decisi di studiare con i testimoni di Geova. Fu disposto di tenere un regolare studio biblico, con la mia nuova vicina che mi insegnava.

Feci progresso nella conoscenza biblica, e nell’ottobre del 1969 assistei quindi all’Assemblea Internazionale “Pace in terra” dei Testimoni di Geova nel Ginnasio Changchoong di Seoul. Qui trovai le altre quattro donne che erano state in prigione per la loro fede. Fu una riunione gioiosa. Esse mi salutarono come un’amica da lungo tempo perduta e non come la loro ex carceriera. Ciò che vidi a quell’assemblea mi fece una profonda impressione.

Continuai il mio studio biblico e frequentai regolarmente le adunanze nella Sala del Regno dei Testimoni di Geova. Quindi presi la decisione: Anch’io volevo avere la fede di quelle fedeli donne cristiane. Fui dunque battezzata all’Assemblea di Distretto “Uomini di buona volontà” dei Testimoni di Geova in Seoul il 24 luglio 1970. In quell’occasione dissi ad altri: “Questo è il giorno più felice della mia vita”.

A Sodaemun-ku, il territorio di testimonianza della nostra congregazione di Choong Jung Ro comprende la parte di un colle da cui si può guardare dentro la prigione di Seoul. Mentre condivido la buona notizia del regno di Dio in quella zona con le mie sorelle cristiane, non posso far altro che pensare a ciò che vi accadde anni fa. Sono davvero felice di avere alla fine la meravigliosa fede che sostenne quelle care sorelle cristiane per sette anni di prigionia durante la seconda guerra mondiale.

[Nota in calce]

a Nel 1941, circa quattro mesi prima dell’attacco giapponese a Pearl Harbor, la Società Torre di Guardia pubblicò l’opuscolo Fine delle Potenze dell’Asse, conforto per tutti quelli che gemono (inglese) che presentava “la profetica prova della prossima fine delle Potenze dell’Asse”, basata sul libro biblico di Daniele, capitolo 11.

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