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  • Come piacere a Dio a scuola

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  • Come piacere a Dio a scuola
  • Svegliatevi! 1973
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  • Vantaggi e utilità pratica
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Svegliatevi! 1973
g73 22/2 pp. 5-9

Come piacere a Dio a scuola

LE SCUOLE sono un ottimo provvedimento. Provvedono agli studenti utile conoscenza su un’ampia varietà di soggetti. E fanno acquistare molte importanti capacità. Tuttavia, nello stesso tempo, le odierne scuole secolari sono fonte di pericoli per i giovani che desiderano piacere a Dio vivendo in armonia con i giusti princìpi della Bibbia.

In molte scuole le droghe sono comuni. Si fuma la marijuana nei gabinetti e si smercia l’eroina nei corridoi. Anche l’immoralità sessuale dilaga; studentesse non sposate incinte sono ora una cosa comune in alcune scuole. Ai giovani cristiani le scuole presentano altri pericoli che possono influire sfavorevolmente sulla reputazione che hanno presso Dio. Lo studente deve dunque stare attento se vuole trarre profitto dalla scuola, anziché farsi rovinare dalla sua influenza mondana.

Il giusto motivo

Le ragioni per cui le persone desiderano farsi un’istruzione secolare sono svariate. Alcuni giovani desiderano un diploma universitario per prepararsi a un impiego ben remunerato. Altri acquistano formalmente un’istruzione per migliorare la loro condizione sociale. Ma che dire del giovane che desidera piacere al suo Creatore, Geova Dio?

Tale giovane comprende che c’è una conoscenza superiore e una capacità più eccellente di quelle offerte dalle scuole secolari. È la conoscenza di Geova e dei suoi propositi e la capacità di insegnare ad altri questa conoscenza. Il motivo per cui il giovane cristiano vuole farsi un’istruzione è dunque molto diverso da quello della maggioranza dei suoi compagni di scuola. Egli non cerca ambiziosamente di fare progresso nella struttura economica o sociale di questo mondo. Piuttosto, desidera farsi un’istruzione per essere meglio preparato a una vita di dedicato servizio a Dio.

Vantaggi e utilità pratica

Pertanto i giovani cristiani dovrebbero applicarsi coscienziosamente agli studi mentre vanno a scuola. Un vantaggio di ciò è che si accresce la propria capacità di pensare e di ragionare. I giovani, inoltre, vedranno che saper leggere e scrivere bene sarà loro utile per tutta la vita. Riscontreranno pure che è utile saper fare i conti con precisione e rapidità, avere una generale conoscenza delle attività umane, della storia, della geografia, della scienza, nonché conoscere una lingua oltre alla loro lingua madre.

Certo è di pratica utilità avere una buona istruzione fondamentale. Essa aiuterà i giovani cristiani a parlare e a prestare servizio con intendimento in molte situazioni. (1 Cor. 9:19-23) Il discorso dell’apostolo Paolo sul Colle di Marte è un eccellente esempio di come combinare la conoscenza della Bibbia con altre cose che si sono apprese. Grazie alla sua vasta conoscenza, in quell’occasione Paolo poté dare completa testimonianza intorno ai propositi di Dio. — Atti 17:22-31.

Nel farsi un’istruzione, è bene cercare di ottenere la conoscenza e le capacità che si possono utilizzare per sostenersi pecuniariamente. Tale condotta è in armonia con l’esempio dato dall’apostolo Paolo, che disse: “Voi stessi sapete che queste mani han provveduto ai bisogni miei e di quelli che erano con me”. — Atti 20:34.

Mentre si va a scuola, quindi, si può forse imparare qualche mestiere od occupazione. Si può avere l’occasione di imparare falegnameria, pittura, meccanica, cucito, cucina o dattilografia. I giovani cristiani possono prepararsi per molte specie di lavoro che daranno loro la possibilità di sostenersi pecuniariamente mentre dedicheranno i loro principali sforzi a insegnare ad altri la Parola di Dio.

State in guardia

Cercando di ottenere dalla scuola il massimo profitto, è essenziale, nello stesso tempo, essere continuamente consapevoli dei pericoli. La Bibbia avverte specificamente: “Non siate sviati. Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. Essa dice pure: “La fornicazione e l’impurità d’ogni sorta o l’avidità non siano neppure menzionate fra voi, come conviene a persone sante; né condotta vergognosa né parlar stolto né scherzi osceni, cose che non si addicono, ma piuttosto il rendimento di grazie”. — 1 Cor. 15:33; Efes. 5:3-5.

Anche se gli altri studenti non sono fornicatori o drogati, ciò non significa che siano buoni compagni. Forse raccontano barzellette oscene, parlano stoltamente e non esitano a ingannare o a essere disonesti in altri modi. Anziché frequentare tali persone, il cristiano può scegliere di praticare quelli che hanno riguardo per la decenza e il principio. Dovrebbe sempre guardarsi dalle compagnie o dalle attività che potrebbero fargli violare i princìpi biblici.

Ma ci sono altri pericoli da cui devono guardarsi i giovani cristiani. Anche questi possono indurli a seguire una condotta contraria a quella seguita dal loro Maestro, Gesù Cristo, e influire così sfavorevolmente sulla reputazione che hanno presso Dio.

Politica mondana

Gesù seguì una condotta di non partecipazione a qualsiasi forma di politica mondana. Egli disse dei suoi veri seguaci: “Essi non sono parte del mondo come io non sono parte del mondo”. In armonia con le sue proprie parole, Gesù fece passi significativi per evitar d’essere spinto ad accettare una carica politica. — Giov. 17:16; 6:15.

Ma qual è oggi la situazione nelle scuole? C’è un simile pericolo di immischiarsi nella politica mondana? Quasi dappertutto, pare, gli studenti si immischiano in controversie politiche. Ciò ha portato a dimostrazioni, tumulti e violenza nelle scuole di tutto il mondo. Sia che la politica nelle scuole venga praticata in questa maniera violenta o in maniera più tranquilla in aula, sui cristiani è fatta pressione perché si impegnino, perché partecipino.

Che cosa faranno i giovani cristiani? Vorranno guidare la loro condotta in armonia con gli insegnamenti della Parola di Dio e con l’esempio di Gesù Cristo. Ciò che conta di più per loro non dovrebbe essere quello che pensano gli altri studenti, o neanche ciò che dicono i loro insegnanti, ma ciò che pensa e dice il loro Creatore Geova Dio.

Qual è, ad esempio, lo scopo di eleggere in aula dirigenti o capiclasse? Questo serve effettivamente ad addestrare i giovani a partecipare alla macchina della politica mondana. Il giovane cristiano vuole forse addestrarsi per questo? Gesù Cristo, che disse: “Io non sono parte del mondo”, voleva che i suoi seguaci si addestrassero a partecipare alla politica mondana?

Il fedele atteggiamento dei giovani cristiani in tali cose fa spesso impressione e suscita il rispetto degli insegnanti e anche degli altri studenti. Per esempio, a un’assemblea cristiana tenuta ad Asahikawa, in Giappone, un giovane narrò:

“Quando frequentavo il secondo anno della scuola superiore la classe mi elesse perché facessi parte del comitato. Spiegai quindi che come cristiani i testimoni di Geova non possono partecipare alla politica mondana. I miei compagni di scuola sollevarono molte obiezioni, ma alla fine mi tolsero con riluttanza dal comitato.

“Poco tempo dopo l’insegnante responsabile della mia classe mi chiamò e mi disse di voler sapere della mia fede. Non credeva ci fosse nessun legame fra l’esistenza di Dio e la vita umana. Disse che la credenza in Dio è solo per i deboli. Comunque, facendo pieno assegnamento su Geova gli diedi testimonianza. Infine disse: ‘Vorrei sapere tutto della tua fede’ e offrì lietamente la contribuzione per della letteratura biblica”.

Inni e saluti

In alcune scuole è comune cantare inni che esaltano persone, istituzioni o nazioni, così come è comune il saluto a qualche emblema nazionale. I cristiani provano gioia a cantare e a partecipare ad altre attività che rendono lode a Geova Dio. Ma che dire di rendere lode a uomini, nazioni o istituzioni?

I veri cristiani traggono profitto dall’esempio dei tre fedeli servitori ebrei di Dio di nome Sadrac, Mesac e Abed-Nego. Il re Nabucodonosor, antico governante di Babilonia, eresse un’enorme immagine d’oro e fu dato a tutti i presenti l’ordine: “Al tempo in cui udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa triangolare, dello strumento a corda, della zampogna e di ogni sorta di strumenti musicali, vi [dovete prostrare e adorare] l’immagine d’oro che Nabucodonosor il re ha eretta. E chiunque non si prostri e non adori sarà gettato nello stesso momento nella fornace di fuoco ardente”. — Dan. 3:5, 6.

Questi tre Ebrei si rifiutarono di rendere omaggio a questa immagine o emblema a cui lo Stato richiedeva che tutti rendessero lode. Non che fossero giovani ribelli; piuttosto, credevano semplicemente di dover rendere ogni onore e lode a Geova Dio.

Poiché oggi il nazionalismo è in aumento in tutto il mondo molti giovani cristiani si troveranno in simili situazioni. Che cosa può fare un giovane se la sua coscienza addestrata secondo la Bibbia non gli permette di salutare emblemi o di cantare inni che esaltano la nazione o la sua scuola?

Quando si prevedono tali situazioni, è appropriato che il giovane spieghi in anticipo le sue credenze all’insegnante o al direttore. L’insegnante rimarrà colpito se gli spiega le cose con le proprie parole. Un insegnante ragionevole, che rispetta la coscienza individuale, disporrà che lo studente sia esonerato da tali cerimonie. L’esperienza di un giovane cristiano di Sapporo, in Giappone, illustra come ci si può comportare in simili situazioni.

“Frequentavo il secondo anno della scuola media quando si tenne un raduno ginnico ed esso includeva una cerimonia dell’alzabandiera. Sapendolo in anticipo, terminata la lezione andai immediatamente nella stanza dell’insegnante e gli chiarii la mia posizione, dicendo all’insegnante che non potevo partecipare alla cerimonia dell’alzabandiera. L’insegnante parve preso alla sprovvista e mi disse che questo non significava adorare la bandiera, ma che si trattava solo di mostrarle rispetto.

“Gli spiegai che togliersi il cappello e compiere altri simili servizi verso la bandiera equivaleva ad adorazione e che io potevo renderla solo a Geova Dio. Alla fine, dopo un po’ di conversazione, l’insegnante mi esonerò gentilmente. Al raduno ginnico non partecipai alla cerimonia, ma solo alle corse. In seguito, potei dare testimonianza con la Bibbia agli altri studenti riguardo alla ragione per cui non avevo partecipato alla cerimonia. Fui molto felice che l’insegnante avesse rispettato il mio atteggiamento”.

Cultura fisica

Benché gli sport siano proficui per lo sviluppo corporale, è di gran lunga più importante addestrare la mente e inculcare apprezzamento per le cose spirituali, come dice la Bibbia: “L’addestramento corporale è utile per un poco; ma la santa devozione è utile per ogni cosa, giacché ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. — 1 Tim. 4:8.

Comunque, supponiamo che le scuole rendano obbligatoria la partecipazione al kendo, al judo, al pugilato o ad altri sport combattivi; che cosa deve fare il cristiano? Egli vorrà seguire la sua coscienza addestrata dalla Bibbia. La seguente esperienza di un giovane che si diplomò dalla scuola superiore a Fukui City, in Giappone, e divenne predicatore pioniere in servizio continuo illustra la benedizione che si può ricevere facendo questo.

“Andai in anticipo dall’insegnante di cultura fisica e gli spiegai che, giacché i cristiani non combattono gli uni contro gli altri, volevo fare un po’ di lettura extra durante l’ora di judo. Comunque, non mi concesse il permesso. Gli spiegai quindi le parole di II Timoteo 2:24, che ‘lo schiavo del Signore non ha bisogno di contendere, ma ha bisogno d’esser gentile verso tutti’ e di Isaia 2:4, che ‘non impareranno più la guerra’. Ma egli continuò a rifiutarsi di riconoscere la mia posizione, dicendo che il judo era richiesto come esercizio di gruppo e che se non vi partecipavo non mi sarei potuto diplomare.

“Essendo deciso, gli spiegai di nuovo la mia posizione. Feci leggere all’insegnante l’articolo de La Torre di Guardia del 15 giugno 1964 [edizione italiana del 1º giugno 1965], ‘Giovani, mantenete l’integrità a scuola’. Comprendendo che non c’era niente di ribelle nella mia attitudine l’insegnante fece allora un po’ d’investigazione. Infine, mi disse: ‘Potrai benissimo astenerti. Indossa solo l’uniforme del judo e sarà sufficiente’. Comunque, così avrei dato ad altri l’impressione che partecipassi al judo. Sapeva di compromesso. Rifiutai quindi di indossare l’uniforme. Per qualche tempo l’insegnante insistette, ma quando vide il mio fermo atteggiamento non disse più nulla. Presi voti molto bassi nello sport, ma questo non mi impedì di diplomarmi”.

Preparatevi a un durevole futuro

I giovani cristiani devono badare attentamente ai loro passi per piacere a Dio mentre vanno a scuola. (Sal. 16:8) Se faranno questo, l’istruzione secolare potrà essere loro preziosa e li aiuterà a impiegare la loro vita a onore del Creatore, Geova Dio. Equilibrando l’istruzione secolare con la più importante istruzione biblica, i giovani d’oggi, come il giovane Timoteo della Bibbia, possono tesoreggiare “per se stessi un eccellente fondamento per il futuro, onde afferrino fermamente la vera vita”. — 1 Tim. 6:19.

L’uomo imperfetto, con una vita che dura settanta od ottant’anni, può solo toccare i limiti della conoscenza. Ma quelli che entreranno nell’eternità della “vera vita” riscontreranno che essa offrirà illimitate opportunità d’istruirsi. Vale senz’altro la pena di ottenere ora non solo una buona istruzione secolare, ma anche la conoscenza e l’intendimento dei propositi di Dio che conducono alla vita eterna. — Giov. 17:3.

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