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  • Perché si insegna la Trinità?

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Svegliatevi! 1973
g73 8/8 pp. 27-29

“La tua parola è verità”

Perché si insegna la Trinità?

SECONDO la dottrina della Trinità a cui si attiene la maggioranza delle chiese della cristianità, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono ‘un solo Dio in quanto alla sostanza ma tre persone in quanto all’individualità’. Tutte e tre le persone sono considerate ‘coeguali e coeterne’. Si ritiene che la dottrina sia un mistero che non possa mai essere chiaramente compreso. Ma qual è l’origine di questo mistero?

La New Catholic Encyclopedia riconosce: “Vi è il riconoscimento da parte dei . . . teologi biblici, compreso un crescente numero di cattolici romani, che non si dovrebbe parlare di trinitarismo nel Nuovo Testamento senza serie riserve. C’è anche il riconoscimento strettamente parallelo da parte degli storici del dogma e dei teologi metodici, che se si parla di un trinitarismo assoluto, si è passati dal periodo delle origini cristiane all’ultimo quarto, diciamo, del 4º secolo. Fu solo allora che ciò che poteva chiamarsi il definitivo dogma trinitario ‘un Dio in tre Persone’ fu completamente assimilato nella vita e nel pensiero cristiani”. Quindi la dottrina della Trinità com’è creduta dalla maggioranza degli aderenti delle chiese della cristianità, secondo quanto si ammette, non è presentata come tale nella Bibbia.

Riguardo alla formulazione della dottrina della Trinità, la New Catholic Encyclopedia ulteriormente osserva: “Fu compito dei Padri della chiesa e dei primi concili formulare il mistero del Cristo vero Dio e vero uomo, con termini accurati e tecnici”.

Questo fa sorgere parecchie domande: Perché la dottrina della Trinità non è chiaramente esposta nelle Sacre Scritture? Forse la formulazione di questo “mistero” trova qualche base nella Bibbia? Può darsi che quelli che contribuirono a formare la dottrina della Trinità si erano effettivamente allontanati dagli insegnamenti del vero cristianesimo?

Già nel primo secolo E.V. falsi insegnanti si erano insinuati nella chiesa o congregazione cristiana. L’apostolo Paolo scrisse ai cristiani in Galazia: “Vi sono certuni che vi causano difficoltà e vogliono pervertire la buona notizia intorno al Cristo. Comunque, anche se noi o un angelo del cielo vi dichiarasse come buona notizia qualche cosa oltre ciò che vi abbiamo dichiarato come buona notizia, sia maledetto”. (Gal. 1:7, 8) Avvertendo i cristiani degli avvenimenti futuri, lo stesso apostolo dichiarò: “L’espressione ispirata dice definitamente che in successivi periodi di tempo alcuni si allontaneranno dalla fede, prestando attenzione a ingannevoli espressioni ispirate e a insegnamenti di demoni”. — 1 Tim. 4:1.

Poiché la dottrina della Trinità non fu pienamente formata fino alla fine del quarto secolo E.V., vi è la chiara possibilità che i responsabili della sua formazione avessero apostatato dal cristianesimo del primo secolo. Dovremmo perciò voler provare per nostra soddisfazione se la dottrina della Trinità trova alcuna base nella Bibbia o no. Per certo nessuno che desidera ottenere l’approvazione di Dio vorrà essere trovato a seguire un ‘insegnamento di demoni’, cioè una dottrina contraria alla verità di Dio.

Può giungere per alcuni come una completa sorpresa che la trinità del buddismo cinese è descritta quasi allo stesso modo della trinità della cristianità: Di questa trinità buddista leggiamo: “I Tre sono tutti inclusi in una essenza sostanziale. I tre sono lo stesso che uno; non uno, eppure non diversi; senza parti o composizione. Quando sono considerati come uno, delle tre persone si parla del Perfetto (Tathagata). Non c’è nessuna vera differenza [fra le tre persone della trinità]; sono manifestazioni, aspetti diversi della stessa immutabile sostanza”. È ovvio che la formazione della trinità del buddismo cinese non ebbe nessuna relazione con la Bibbia.

Potrebbe questo essere avvenuto anche per la dottrina della Trinità delle chiese della cristianità? The Catholic Encyclopedia for School and Home francamente ammette: “La Trinità era sconosciuta alle persone prima del tempo del Nostro Signore”. In un tentativo di spiegare perché la dottrina della Trinità non è chiaramente presentata nelle Scritture Greche Cristiane, The New Catholic Encyclopedia argomenta: “Nel Nuovo Testamento la rivelazione della divinità di Cristo fu graduale, discreta e principalmente indiretta. Non si trova mai una esplicita dichiarazione: Cristo è Dio. Dovette essere così perché questa fede entrasse fra i Giudei”. Ma non può essere avvenuto esattamente che Gesù Cristo non asserì mai di essere coeguale e coeterno del Padre semplicemente perché non lo era?

Le complete Sacre Scritture non presentano l’identità di Gesù Cristo con un linguaggio oscuro, un linguaggio che dovesse esser chiarito e formulato anni dopo da ecclesiastici in un mistero che nessuno capisce. A Gesù Cristo si fa riferimento come al “Figlio di Dio”, non a ‘Dio il Figlio’. Il fatto stesso che egli è chiamato “Figlio” mostra che ebbe un principio. Perciò la Bibbia parla di lui come del “primogenito di tutta la creazione” e del “principio della creazione di Dio”. — Col. 1:15; Riv. 3:14.

Anche dopo la sua risurrezione e ascensione al cielo, Gesù non pervenne a una posizione uguale a quella del Padre. L’ispirato apostolo Paolo scrisse: “Voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è il Cristo; a sua volta il capo della donna è l’uomo; a sua volta il capo del Cristo è Dio”. (1 Cor. 11:3) “Il Figlio stesso si sottoporrà a Colui che gli ha sottoposto tutte le cose, affinché Dio sia ogni cosa a tutti”. (1 Cor. 15:28) Nel libro di Rivelazione il glorificato Signore Gesù Cristo parla ripetutamente del Padre suo come del “mio Dio”. In Rivelazione 3:12, per esempio, leggiamo: “Colui che vince, lo farò colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà più, e scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, la nuova Gerusalemme che discende dal cielo e dal mio Dio, e quel mio nuovo nome”. Questo è in piena armonia con la dichiarazione di Gesù a Maria Maddalena: “Io ascendo al Padre mio e Padre vostro e all’Iddio mio e Iddio vostro”. — Giov. 20:17.a

In vista della chiara testimonianza delle Scritture, la dottrina della Trinità è ciò che la New Catholic Encyclopedia riconosce che è: Un mistero formulato da uomini che vissero anni dopo che le Sacre Scritture erano state messe per iscritto. La formulazione di questo mistero che si suppone sia in “termini accurati e tecnici” in realtà ha talmente confuso le cose che in tutti i secoli milioni di persone non sono state in grado di vedere la differenza fra le espressioni “Figlio di Dio” e “Dio il Figlio”. Invece di ‘piegare il ginocchio nel nome di Gesù e riconoscerlo come Signore alla gloria di Dio il Padre’, hanno adorato qualche cosa che ammettono di non capire, un misterioso Dio trino. (Filip. 2:10, 11) La dottrina della Trinità ha così reso impossibile a milioni di persone di adorare Dio “con spirito e verità” e ha disonorato Dio negando che egli solo è il Supremo Sovrano dell’universo. — Giov. 4:24.

[Nota in calce]

a Per una particolareggiata considerazione, si vedano La Torre di Guardia del 1º marzo 1963, pagg. 137-152; 15 marzo 1963, pagg. 169-189 e il libro Aid to Bible Understanding, pagg. 918-920.

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