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  • Ci fu una preistorica “età della pietra”?
  • Svegliatevi! 1973
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Svegliatevi! 1973
g73 22/10 pp. 20-22

Ci fu una preistorica “età della pietra”?

LA MENZIONE dell’“età della pietra” vi fa pensare al cosiddetto “periodo preistorico” dell’esistenza dell’uomo? Gli evoluzionisti dicono che l’“età della pietra” cominciò circa un milione e mezzo d’anni fa e durò fin verso il 3000 a.E.V. Un dizionario la descrive così: “L’età della storia del genere umano (che precedette le età del bronzo e del ferro) contrassegnata dall’uso di utensili di pietra”.

Significa questo che la Bibbia sia in errore quando dice che il genere umano è sulla terra da soli 6.000 anni circa? No. La Bibbia non sbaglia. Questo si capisce subito se si considera come gli evoluzionisti arrivano alle date dell’“età della pietra”.

Gli evoluzionisti ammettono che non ci sono documenti scritti che risalgano all’“età della pietra”. Per questo è chiamata preistoria, o “prima” della storia. Essi devono dunque basare le loro date su delle supposizioni. Supponendo che l’uomo si evolvesse lentamente, ragionano che l’uomo dovette usare prima utensili “primitivi”. Gradualmente, credono, nel corso di migliaia d’anni, impiegò quelli metallici. Pertanto, quando un evoluzionista trova un “utensile di pietra scheggiata” di forma ovale, interpreta che sia più antico di un “utensile di pietra levigata” di selce.

La datazione mediante certi orologi radioattivi non può corroborare le asserzioni degli evoluzionisti. La fidatezza di questi orologi è seriamente messa in dubbio. I risultati sono soggetti ad ampie congetture.

La Bibbia non sbaglia, perciò, semplicemente perché gli evoluzionisti attribuiscono età arbitrarie a utensili di pietra nel tentativo di sostenere una teoria. Solo la Bibbia fornisce un racconto attentamente datato che risale al tempo della creazione dell’uomo. Data l’attendibilità della Bibbia in fatto di storia, siamo incoraggiati ad accettare ciò che essa dice del principio dell’uomo. Essa non consente nessuna possibilità che l’uomo si evolvesse in migliaia d’anni di “preistoria”.

Ma le migliaia di asce, punte di frecce e simili oggetti di pietra comprovanti le ‘culture degli utensili di pietra’ si possono adattare ai 6.000 anni di storia del racconto biblico? Sì. Considerate la spiegazione data nel libro di Genesi.

Nella settima generazione dalla creazione di Adamo, dice la Bibbia, visse un uomo di nome Tubal-Cain. Egli fu “artefice d’ogni sorta di arnesi di rame e di ferro”. È possibile che prima del tempo di Tubal-Cain gli uomini usassero solo strumenti di pietra. Ma durante la sua vita si lavoravano il rame e il ferro. Questo non significa necessariamente che tutti gli uomini possedessero tali capacità. — Gen. 4:22.

Quindi, qualche tempo dopo il diluvio noetico del 2370/2369 a.E.V., Geova disperse il genere umano fino ai confini della terra. Molti gruppi vennero a essere isolati dalla ‘corrente principale’ del genere umano a causa di barriere culturali, linguistiche e geografiche. Logicamente, alcune di queste persone portarono lontano da Sinar in Mesopotamia la conoscenza di come lavorare i metalli. — Gen. 11:1-9.

Molti loro contemporanei, comunque, non possedevano probabilmente questa capacità. O poterono stabilirsi dove i minerali di metalli scarseggiavano. Considerate, ad esempio, i primi gruppi che dai monti dell’Europa centrale poterono trasferirsi alle pianure moreniche della Danimarca. Non vi avrebbero trovato una gran quantità di metalli, benché più tardi alcuni imparassero effettivamente a lavorare il minerale di ferro che si trovava nelle paludi della regione. Essi utilizzarono primariamente la selce che abbondava in quella zona, sviluppando una cultura di utensili di pietra. Perciò, nello stesso tempo prosperarono popoli che lavoravano sia la pietra che i metalli. Ma questo non dovrebbe sorprendere.

Popoli che lavorano la pietra e i metalli coesistono anche nel nostro tempo. World Book Encyclopedia dice: “In alcune isolate parti del mondo, quasi ogni metodo per la fabbricazione di utensili di pietra conosciuto in passato continuò a essere seguito fino agli anni del 1900 d.C.”. Sì, mentre la moderna tecnologia manda alcuni razzi con uomini sulla luna, altri continuano a usare utensili di pietra.

Ma questi moderni popoli che fanno utensili di pietra sono forse in parte ‘animali’, come sono descritti in disegni raffiguranti l’“età della pietra”? Ebbene, considerate la tribù dei Tasaday nelle isole Filippine. Lo scrittore P. Durdin li descrive in Times Magazine di New York dell’8 ottobre 1972: “Benché i Tasaday siano letteralmente ‘uomini delle caverne’ e uomini dell’‘età della pietra’ — vivono in caverne e fino a poco tempo fa usavano solo utensili di pietra — somigliano difficilmente ai pelosi, curvi uomini primitivi dall’aspetto scimmiesco, con la fronte sfuggente e brutali espressioni normalmente rievocati da queste frasi”. Sono umani.

Né i moderni uomini ‘della pietra’ mancano d’intelligenza. Le loro usanze sociali e legali rivelano spesso menti attente. Il dott. G. C. Baldwin in Stone Age Peoples Today considera gli Arunta dell’Australia. Egli dice: “L’organizzazione sociale e cerimoniale degli Arunta non è facile da capire. Le loro norme matrimoniali, ad esempio, sono le più complicate nel mondo intero”. Concludendo il suo studio di molti popoli simili, Baldwin dà rilievo a quanto segue: “Il fatto che queste persone differiscano da noi in tanti modi non significa di per sé che siano arretrate”. — Pagine 32, 172.

Inoltre, l’intelligenza si vede in quelle che si potrebbero definire abilità tecniche. Vladimír Kozák visse fra gli Héta in Brasile. Egli dice che sono “il gruppo di Indiani più primitivi di quelli che ho conosciuti in tutta l’America del Sud”. Kozák descrive l’abilità tecnica necessaria per fabbricare un’ascia di pietra. Riguardo all’efficacia dell’ascia, egli osserva: “Si potrebbe abbattere quasi ogni albero con un’ascia di pietra. Ho visto alberi del diametro di un metro e venti che gli Héta avevano abbattuti perché fungessero da ponte attraverso un profondo corso d’acqua”. Un tempo gli utensili di pietra fabbricati con cura servivano per fare tutto il loro lavoro.

Ciò nondimeno, gli Héta conobbero l’ascia di metallo portata da fuori della giungla. Erano troppo arretrati per vederne i vantaggi? Ci volle l’evoluzione di molte generazioni perché cominciassero a usare utensili metallici? Kozák risponde: Lo Héta “abbandona il suo utensile di pietra senza la minima esitazione. In effetti, il cambiamento avviene così in fretta che di solito non c’è nessuno che lo noti”. — “Rivisitata l’età della pietra”, Natural History, ottobre 1972.

Sì, esistono oggi popoli che usano utensili di pietra.

Simili gruppi di persone sono coesistiti insieme alle culture “progredite” durante gran parte della storia dell’uomo. Questo non è in contrasto con la Bibbia. Anzi, rivendica ciò che dicono le Scritture della dispersione degli uomini in tutta la terra.

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