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  • Genitori, parlate ai vostri figli della droga

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  • Genitori, parlate ai vostri figli della droga
  • Svegliatevi! 1974
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  • PERCHÉ SI DEVE EVITARE LA DROGA
  • LA MARIJUANA È DIVERSA?
  • COME PROTEGGERE I VOSTRI FIGLI
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Svegliatevi! 1974
g74 22/9 pp. 3-8

Genitori, parlate ai vostri figli della droga

SENZ’ALTRO avete letto molto sui pericoli della droga. Avrete notato il diffondersi dell’uso della droga tra persone più giovani e la minaccia che presenta loro. Se siete genitori, le seguenti informazioni vi saranno utili. Ma saranno di poca utilità per la vostra famiglia se non ne parlate seriamente con essa. (Deut. 6:6, 7) Se non riuscite realmente a imprimere nei vostri figli la chiara verità sul pericolo della droga, rischiate di perderli, vittime d’essa. Come potete trattare il soggetto con i vostri figli?

Vediamo come si potrebbe fare. Considerate ciò che possono dire un padre e una madre ai figli adolescenti per prepararli a resistere alla tentazione di usare la droga. La scena che segue, ambientata in una famiglia, ha come base i sani metodi di istruzione impiegati da genitori timorati di Dio. In questa famiglia è il padre a dare inizio alla conversazione.

Padre: “L’altro giorno leggevo il giornale e ho notato che Mario Dritti è stato arrestato dalla polizia perché era in possesso di marijuana”.

Figlio: “Scherzerai. Mario Dritti?”

Padre: “No, non sto scherzando. È nella tua classe, vero, Lucia?”

Figlia: “Lo dicevo io che qualcosa non andava in lui! A volte si comporta in modo così strano, con gli occhi fissi nel vuoto”.

Padre: “Si fa molto uso di droga a scuola?”

Figlia: “Oh, papà, moltissimi ragazzi usano marijuana e hascisc e chissà cos’altro”.

Madre: “Davvero? Puoi comprare la marijuana a scuola?”

Figlia: “Certo!”

Madre: “Dove?”

Figlia: “Ma proprio davanti alla scuola”.

Figlio: “A volte i ragazzi si incontrano a mezzogiorno proprio nella toilette della scuola per comprare e vendere droga”.

Padre: “Allora, ditemi, vi hanno mai offerto della droga?”

Figlia: “Oh, sì, molte volte”.

Padre: “Allora, hai mai pensato di volerla provare solo una volta per vedere che effetto ti fa?”

Figlia: “No, realmente no. Non ha senso neppure provarla, specialmente quando vedi l’effetto sui ragazzi che ne fanno uso. Vanno in giro che sembrano istupiditi e hanno un aspetto così trasandato”.

Padre: “E tu, Berto?”

Figlio: “No, papà, neppure io ho mai desiderato provarla. Recentemente, mentre ero nel laboratorio uno studente mi chiese se volevo della roba in polvere”.

Madre: “Era droga?”

Figlio: “Sì, è risaputo che questo ragazzo è uno spacciatore, e quando ho rifiutato, mi ha guardato e ha detto: ‘Che hai, sei un coniglio?’ Ho pensato fra me: Meglio essere un coniglio vivo che un drogato morto”.

PERCHÉ SI DEVE EVITARE LA DROGA

Padre: “Be’, sono contento di sentirlo. Ma sapete perché quest’uso della droga è errato?”

Figlia: “Perché vogliamo piacere a Dio”.

Padre: “Giusto. Come cristiani vogliamo amare e servire Dio con ‘tutta la nostra mente’, come Gesù disse che avremmo dovuto fare. (Matt. 22:37) Ciò richiede una mente sana, e la Bibbia esorta i giovani a essere ‘di mente sana’. (Tito 2:2-6) Il cristiano darebbe prova d’avere una mente sana se usasse la droga per evadere dalla realtà?”

Figlio: “No”.

Padre: “E quindi vogliamo piacere a Dio ed evitare ciò che gli dispiacerebbe. Sapevate che c’è una relazione fra l’uso della droga e la pratica dello spiritismo, che Dio condanna? Ora, la parola grecaa usata nella Bibbia per ‘pratica di spiritismo’ o ‘stregoneria’ significa letteralmente ‘uso di droghe’. L’uso di droghe nelle pratiche spiritiche accompagnava spesso gli appelli alle potenze occulte. Berto, vuoi prendere la nostra copia della Traduzione interlineare del Regno delle Scritture Greche?”

Figlio: “Eccola”.

Padre: “Vuoi aprirla in Rivelazione 22:15? Noterai che dice che quelli che non hanno il favore di Dio son quelli che ‘praticano lo spiritismo’. Ora guarda nella colonna a sinistra dove appare il testo greco insieme alla traduzione inglese parola per parola. Lì la parola greca per ‘praticano lo spiritismo’ è tradotta letteralmente ‘quelli che usano la droga’. Queste persone sono dunque messe in relazione con gli spiritisti e altri che non ottengono la vita eterna a motivo delle loro pratiche errate”.

Madre: “L’uso di droga e il venire a trovarsi sotto l’influenza dei demoni sono dunque strettamente collegati insieme”.

Padre: “Sì, e che cosa avete osservato voi ragazzi? Riscontrate che fra quelli che usano la droga vi è più che un normale interesse per le cose occulte?”

Figlio: “Sì, hanno anche libri di magia e ESP. Alcuni hanno tavolette Ouija e molti si interessano di astrologia”.

Figlia: “Ma papà, se uno evita le pratiche magiche, in che modo l’uso della droga porta al demonismo?”

Padre: “Ebbene, Lucia, non tutti quelli che prendono la droga per il piacere che provano sono effettivamente posseduti dai demoni. Il punto da ricordare è che provando la droga solo una volta, la mente ne può risentire, e sarà difficile resistere alla tentazione di usarla ancora. Poi, continuando a far uso di droga, ogni sano ragionamento cede il posto a un morboso stato mentale. Si può così preparare il terreno all’influenza demonica. Ecco come l’apostolo Paolo descrisse la condizione di quelli che non ubbidivano scrupolosamente a Dio. Leggilo, Berto, in Romani 1:28”.

Figlio: “Benissimo. ‘E siccome non hanno approvato di ritenere Dio nell’accurata conoscenza, Dio li ha abbandonati a un disapprovato stato mentale, perché facciano le cose sconvenienti”.

Padre: “Ora, puoi realmente servire Geova con tutto il cuore e con una mente sana se sei sotto l’effetto della droga?”

Figlia: “No; come si può servirlo, se si è intossicati di droga e soggetti all’influenza demonica?”

Madre: “Non è certo possibile. Accadono cose terribili nella mente di quelli che prendono, ad esempio, l’LSD. Solo un granello di LSD può far fare a una persona un ‘viaggio’ della durata da otto a sedici ore”.

Figlio: “Così tanto?”

Padre: “E dopo il primo ‘viaggio’ possono verificarsi di nuovo strane illusioni e orribili visioni, anche per giorni o mesi successivi”.

Figlio: “Ma è spaventoso!”

Padre: “Senz’altro. Ma guardate cosa diceva un giornale di Toronto su un giovane musicista del Canada. Lucia, vuoi leggerci, per favore, questa citazione?”

Figlia: “Benissimo. Dice: ‘In Canada un giovane musicista fu trovato dalla polizia in cattive condizioni. Disse loro d’aver deciso di provare l’LSD perché la marijuana non lo eccitava più. Il risultato fu un “brutto viaggio” durante il quale si ficcò profondamente le dita negli occhi perché “non voleva vedere quello che vedeva”. Si danneggiò gravemente entrambi gli occhi e i medici temevano che perdesse la vista da uno di essi’. Oh, ma è terribile, papà!”

Padre: “E’ terribile davvero. Ma non è peggio del ragazzo che, sotto l’effetto dell’LSD, si fece un buco in testa con un trapano elettrico per ‘essere aiutato a uscire dal tempo normale e a entrare in un’altra dimensione’, o di tutti quelli che si uccisero gettandosi dalla finestra perché pensavano di ‘volare via’”.

LA MARIJUANA È DIVERSA?

Figlio: “Papà, una delle cose a cui a volte mi è difficile rispondere è quando i ragazzi dicono che non prendono mai LSD o eroina, ma che non pensano sia così grave fumare marijuana. Che dire di questo?”

Padre: “Alcuni, Berto, hanno fumato marijuana e affermano di non aver avuto cattive conseguenze. Ma queste persone miglioreranno la loro vita? Al contrario, anche se non tutti quelli che fumano marijuana sono indotti a prendere droghe più forti, come l’eroina, resta il fatto ben noto che la maggioranza di quelli che prendono eroina cominciarono prima prendendo ‘droghe più leggere’, come la marijuana. I sondaggi fatti tra gli eroinomani rivelano che l’85 per cento di essi avevano precedentemente usato marijuana”.

Figlio: “Allora il pericolo maggiore è che i ragazzi che fumano marijuana passeranno a droghe peggiori?”

Padre: “Questo è solo uno dei pericoli principali. Vedi, anche se chi fuma marijuana non passa a droghe più forti, come può essere sicuro che essa non lo danneggerà? Ora, un fatto di cui pochi fumatori di marijuana si rendono conto è che la sostanza chimicab attiva in questa droga non viene eliminata dal corpo ma si accumula in esso. Si attacca ai tessuti grassi del corpo, specialmente ai tessuti del cervello. Mentre si accumula nel corpo e nel cervello, influirà sicuramente sulla salute della persona in questione, inclusa la sua salute mentale”.

Figlio: “Non sapevo proprio che succedesse questo con la marijuana, papà, che il corpo non elimina il suo veleno!”

Padre: “Un’altra cosa, il fumatore di marijuana può avere guai molto tempo prima che la velenosa sostanza chimica si accumuli nel suo corpo. Vedi, ognuno è diverso, e nessuno può prevedere l’effetto che la marijuana avrà su di lui. Infatti, secondo le parole dei medici, ‘il fatto stesso che non si può prevedere l’effetto della marijuana su persone diverse e sulla stessa persona in occasioni diverse e in condizioni diverse’ ne accresce il pericolo per chi ne fa uso. Ma ora leggiamo da questo libro [inglese] intitolato ‘Abuso di droga’, nel capitolo sulla marijuana. Berto, vuoi leggere le frasi che ho sottolineate?”

Figlio: “Certo. Dice: ‘Il viaggio sotto l’effetto della marijuana dura in sostanza tre ore circa. Si ha perdita della percezione del tempo e della profondità. Una fessura nel marciapiede può sembrare una profonda gola o un dirupo. Avviene anche il contrario; si sa che sotto l’effetto della marijuana alcuni sono usciti da finestre del primo piano o caduti dal tetto di edifici. . . . una velocità di 190 chilometri all’ora può sembrare come 30 chilometri all’ora . . . Reati violenti, quali rapina, furto con scasso, aggressione, stupro e omicidio sono comuni tra le persone che sono sotto il suo effetto ed è di solito in questa condizione che si cerca per la prima volta di iniettarsi eroina o di ingerire LSD. . . . Poiché l’effetto della marijuana è così imprevedibile i tutori della legge considerano estremamente pericolosa la persona che è sotto il suo effetto’”.

Padre: “Vorrebbe un cristiano essere conosciuto perché ha un vizio del genere?”

Figlio: “No di sicuro!”

Padre: “Per mostrare quanto è imprevedibile l’effetto della marijuana, questo libro narra il caso di uno studente di sedici anni che comprò un po’ di marijuana nella toilette della scuola. Notate ciò che accadde. Berto, vuoi leggerlo?”

Figlio: “Dice: ‘Il sedicenne lasciò la scuola e andò in un parco dove fumò tre sigarette di marijuana. Quindi andò a casa e picchiò la madre’”.

Padre: “Quelli che fumano marijuana, quindi, possono compiere atti violenti persino contro persone care o contro se stessi. Alcuni fumatori di marijuana tentano il suicidio. Così quando a scuola i ragazzi ci scherzano, chiamandola ‘erba’, ‘tè’, e affermano di sapere tutto della marijuana, ricordate che non tutto ciò che essi considerano un ‘fatto’ può essere vero”.

Figlio: “Hai ragione, papà. I ragazzi non mi avevano mai detto queste cose della marijuana”.

COME PROTEGGERE I VOSTRI FIGLI

Padre: “Ma ora consideriamo ciò che vi proteggerà dalla droga. Voi conoscete la vera ragione per cui la maggioranza dei giovani cominciano a prendere la droga, non è vero?”

Figlio: “Perché lo fanno gli altri ragazzi?”

Padre: “Esatto. Vogliono essere benvisti dagli altri”.

Madre: “Ma con quale gruppo di persone vogliamo stare nel tempo che rimane prima della fine di questo sistema mondano?”

Figlia: “Con le persone che amano Dio e fanno la sua volontà, il popolo di Geova”.

Madre: “Giusto, perché vogliamo la vita nel nuovo ordine di Dio”.

Padre: “Quando frequentiamo persone del mondo, quali princìpi biblici trasgrediamo?”

Figlio: “Lo so, papà, dove la Bibbia dice che ‘le cattive compagnie corrompono le utili abitudini’”. (1 Cor. 15:33)

Padre: “Giusto. E questo è quindi il primo importante modo per salvaguardarvi dalla droga: Badate alle vostre compagnie! Perché corrompere le vostre buone abitudini frequentando ragazzi che prendono la droga?”

Madre: “Sì, Lucia e Berto, dovete anche fare attenzione quando siete con gli altri giovani a scuola. Talvolta i ragazzi sono indotti a prendere l’LSD perfino con l’inganno”.

Figlia: “Com’è possibile?”

Madre: “Ebbene, altri ragazzi potrebbero offrirvi qualcosa da mangiare, forse solo uno zuccherino. Se sapete che uno studente prende la droga, ed egli vi offre una caramella o qualche cos’altro da mangiare, pensate chi è quello che ve la dà. Sapete chi è quella persona, quindi declinate l’offerta ed evitate di frequentarla”.

Figlia: “Ma non possiamo stare completamente separati dagli studenti a scuola. Dobbiamo fare compiti insieme. Devo fare un lavoro nel corso di Economia Domestica. Devo lavorare insieme ad alcuni che si sa prendono la droga se voglio finire il lavoro”.

Padre: “Per quanto riguarda i compiti di scuola, puoi dover lavorare insieme a loro, ma non devi frequentarli per altre ragioni. Vedi, ho lo stesso problema nel mio impiego. Lavoro con altri, ma non sto in loro compagnia e non vado dove essi vanno né faccio quello che essi fanno. Evito di usare il loro linguaggio. Quindi proteggetevi badando alle vostre compagnie. Ma c’è dell’altro”.

Figlia: “Che cosa, papà?”

Padre: “C’è un secondo modo per proteggersi. È quello di dire agli altri come la pensate riguardo alla droga e che vivete conforme alla Bibbia. Quindi, a ogni costo fate sapere ai vostri compagni di scuola che la vostra vita è regolata secondo i princìpi biblici e che voi cercate di viverli. Pertanto non esitate mai a parlar loro del regno di Dio a ogni occasione. Vedete, molti di questi ragazzi vedranno la vostra buona condotta e vi rispetteranno per questo”.

Madre: “E alcuni potrebbero anche cominciare a interessarsi della Bibbia”.

Padre: “Facendo sapere agli altri giovani come la pensate non solo vi proteggerete, ma potete anche far del bene ad altri giovani. Conoscete qualcuno che una volta prendeva la droga?”

Figlio: “Sì”.

Padre: “E sappiamo come hanno fatto a smettere, non è vero? Cominciarono a studiare la Bibbia e vennero alla Sala del Regno e trovarono qualche cosa per cui valeva veramente la pena di lavorare e di vivere. Potete esser certi che i ragazzi della vostra scuola che sono immischiati nella droga non hanno proprio nulla per cui vivere. Come potete dunque aiutarli?”

Figlio: “Possiamo parlar loro delle adunanze nella Sala del Regno e invitarli a venire”.

Padre: “Esatto. Poi quello che udranno alla Sala del Regno potrebbe produrre un cambiamento nella loro vita. Noi abbiamo qualche cosa per cui vivere. Quando si ha questa meravigliosa speranza, non c’è bisogno di un appiglio come la droga. Ma ora, tornando al soggetto dei modi di proteggersi, probabilmente sapete qual è il terzo”.

Figlio: “Rammentacelo, papà”.

Padre: “È questo: Comprendete ciò che significherebbe per la vostra famiglia se vi immischiaste nella droga. Che effetto pensate avrebbe sulla nostra famiglia se cominciaste a prendere la droga?”

Figlia: “Papà, probabilmente dovresti andare a parlare alla polizia, e tutti in città lo saprebbero. Be’, non potrei neppure camminare per strada a testa alta”.

Madre: “Stavo proprio pensando alla famiglia di Mario Dritti. Mi chiedo come si sentono ora sua madre e suo padre”.

Figlio: “Sono sicuro che si sentono terribilmente male. Non vorrei certo essere arrestato e recare una simile vergogna sull’intera famiglia”.

Padre: “Vedete, dunque, che questa è una protezione, ricordare le conseguenze che subirebbe la nostra famiglia se prendeste la droga. Ma c’è un’altra protezione, ed è la più stimolante, la maggiore salvaguardia che ci sia. Ed è una cosa che abbiamo già considerata. La ragione principale per cui evitate la droga è che desiderate piacere a Geova Dio”.

Figlio: “Papà, è senz’altro bene conoscere questi quattro modi per proteggerci”.

Padre: “Li ricordi tutt’e quattro?”

Figlio: “Credo di sì. Primo, dobbiamo badare alle nostre compagnie. Secondo, dire ad altri che viviamo conforme alla Bibbia. Terzo, dobbiamo ricordare ciò che significherebbe per la famiglia se prendessimo la droga. Quarto, e più importante, vogliamo piacere a Dio, e per far questo dobbiamo evitare tutto questo errato uso di droga”.

Padre: “Bene!”

Madre: “Allora siamo tutti d’accordo che non ci si ricava nulla di buono a drogarsi”.

Figlio: “Sì, e sono senz’altro lieto che abbiamo fatto questa conversazione”.

Figlia: “Ho imparato alcune cose che non sapevo”.

Padre: “Bene, ragazzi, apprezzo la vostra buona attitudine. Se sorge un problema su qualsiasi cosa sentitevi liberi di venire a parlarne sia a vostra madre che a me e diteci tutti i fatti. Potremmo menzionare molte altre cose sulla droga e su altri problemi cui andate incontro, e su ciò che ne dice la Bibbia. Forse possiamo riunirci insieme una volta la settimana, diciamo dopo cena, e parlare di alcune di queste cose. Ci mantiene tutti desti ed è una protezione in questi tempi difficili”.

Questo esempio vi dà un’idea di come i genitori possono introdurre e considerare la cosa. Forse nella vostra zona o in casa vostra le circostanze sono diverse. Discutetele insieme. Pensate in anticipo ad alcuni punti che presenterete, e siate veri genitori e protettori dei vostri figli.

[Note in calce]

a Phar·ma·kiʹa.

b Tetraidrocannabinolo.

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