Uno sguardo al mondo
Popolazione e cibo
◆ Dall’inizio degli anni sessanta, le nazioni africane hanno aumentato la produzione di cibo di circa il 22 per cento. Quindi perché c’è la carestia? Una ragione è che l’aumento della popolazione ha fatto scendere nello stesso periodo il consumo di cibo già inadeguato del 5 per cento. Un’altra ragione è la grave siccità che nei recenti anni è stata subìta in parti dell’Africa. “L’unico mezzo certo per garantire che l’attuale catastrofe non si ripeta sta nel controllo della popolazione anziché nelle forniture alimentari”, riferisce la rivista Time. Ma le conferenze delle N.U. tenute in agosto e novembre sulla popolazione e sull’alimentazione hanno affrontato il triste fatto che “fra ora e il tempo in cui cominceranno le loro deliberazioni la popolazione del mondo sarà aumentata di 30 milioni”. — 13 maggio 1974.
“Ogni paese fa per sé”?
◆ Il direttore generale dell’Organizzazione delle N.U. per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) dichiarò che “per la metà dell’anno [1974] le riserve alimentari saranno probabilmente pari solo a tre settimane di consumo alimentare del mondo”. Un altro funzionario della FAO aggiunse: “Un qualsiasi fallimento dei raccolti in qualsiasi luogo e può accadere che ogni paese fa per sé”. Ma anche se un paese ha grano, a volte avviene che “ognuno fa per sé”. La rivista Time riferisce che in alcuni paesi colpiti dalla carestia “i dirigenti hanno messo da parte una quantità del grano donato per avviarlo a canali commerciali per la vendita con enormi profitti. Molto . . . rimane ammucchiato in alte cataste sui moli dove è preda di topi, locuste e ladri”. Il segretario generale delle N.U. Waldheim dice che “i governi mi hanno detto di non poterlo spedire alle zone più colpite” per mancanza di strade e veicoli.
Reazione al documento sul culto mariano
◆ Il documento di Paolo VI che attribuisce a Maria, madre di Gesù, un nuovo ruolo nella società moderna, è stato accolto dalla destra curiale vaticana e dai tradizionalisti come una specie di rivoluzione. Il cardinale Alfredo Ottaviani, in testa all’ala più intransigente della Chiesa, ha palesato la sua amarezza. Un monsignore a lui vicino avrebbe commentato: “Paolo VI dovrebbe capire che sono i tempi che devono andare al passo con la Chiesa, e non la Chiesa con i tempi”.
Vocazioni e pubblicità
◆ A New York, città con quasi nove milioni di abitanti, ci sono in tutto 950 sacerdoti cattolici. L’arcidiocesi di New York ha recentemente condotto una campagna pubblicitaria per incoraggiare i giovani americani a entrare in seminario. Per 13 settimane sono stati pubblicati a pagamento su vari quotidiani nuovayorchesi annunci e fotografie che mostravano esempi delle attività sociali svolte dai preti a favore della comunità. L’idea è di rendere i sacerdoti simpatici alla massa presentandoli sotto una nuova luce. Si calcola che l’intera campagna sia costata 60 milioni di lire.
I cappuccini nel mondo
◆ Una recente indagine condotta dal Vaticano sugli ordini dei frati cappuccini in tutto il mondo ha rivelato le cause che nei recenti anni hanno indotto molti di essi ad abbandonare la loro comunità: attenuarsi della vita di preghiera, difficoltà di osservare la castità, crisi di fede, difficoltà derivanti dal voto di obbedienza, ecc. I cappuccini nel mondo sono ora circa quattordicimila, una diminuzione del 13 per cento rispetto al 1965.
“Discorsi” sui rifiuti
◆ Ciò che la gente getta via può essere molto indicativo. L’antropologo William Rathje dice: “Ciò che trovate nei rifiuti è il risultato di ciò che le persone hanno fatto realmente, non di ciò che pensano di aver fatto. . . . o desiderano d’aver fatto”. Egli indirizzò un gruppo di insegnanti e studenti dell’Università dell’Arizona nell’impresa che si occupava dei rifiuti di varie zone economiche di Tucson. Una scoperta della loro attenta ispezione fu che lì le famiglie bianche gettano via più rifiuti delle minoranze. “Solo riducendo i rifiuti della carne di vitello, una famiglia di classe media potrebbe forse risparmiare più di 100 dollari [L. 62.000] l’anno”, nota Rathje.
Primato di consumo di petrolio
◆ I divieti e le riduzioni della produzione di petrolio non impedirono lo scorso anno al flusso di raggiungere livelli da primato. Secondo la British Petroleum Statistical Review, il consumo salì di oltre il 7 per cento e la produzione di quasi il 9 per cento rispetto al 1972. I soli Stati Uniti usarono quasi un terzo del totale.
“Ingiustificabile” il sangue intero
◆ Un recente bollettino medico inviato agli ospedali che ricevono sangue dalla Croce Rossa Tedesca consiglia: “Per parecchi anni si sono fatte osservazioni. . . . riguardo all’uso del cosiddetto ‘sangue intero’ per scopi terapeutici, i quali, a causa dei molti effetti collaterali evitabili, sembrano renderne l’ulteriore uso ingiustificabile. . . . È triste dire che non c’è modo di evitare la possibile infezione da sifilide quando si usa sangue fresco”. Avendo notato che la responsabilità delle reazioni indesiderabili “possono attribuirsi al servizio della donazione di sangue”, dice la Croce Rossa Tedesca, “noi, come altri servizi per la donazione di sangue hanno già fatto . . . non consegneremo più sangue intero”.
Chiese o case?
◆ I sacerdoti di Roma continuano a inveire contro i legami tradizionali della Gerarchia con i ricchi e i potenti a spese dei poveri. Un opuscolo diffuso dai “laici e preti della Parrocchia di S. Leone Magno al Prenestino” lamenta: “Da 25 anni ci preoccupiamo di costruire chiese che nessuno vuole . . . si sono spesi tanti miliardi [di lire] quanti se ne sarebbero spesi per dare una casa a tutti i baraccati. . . . Possiamo pregare Dio in questi templi costruiti con il ‘denaro delle meretrici’? (Mich. 1, 7)”.
Olocausto fatto in casa?
◆ La Commissione degli U.S.A. per l’Energia Atomica emanò di recente uno studio raggelante sull’“esteso e crescente” pericolo che terroristi rubino materiale radioattivo per fabbricare “semplici” bombe atomiche fatte in casa. La testimonianza dell’esperto Theodore B. Taylor, progettista della più piccola bomba a fissione del mondo, è la base di questo avvertimento.
Le cattedrali vuote di Napoli
◆ Il giornale italiano Vita d’Oggi chiede: “Dove sono i fedeli di queste splendide chiese, che costosissimamente furono edificate e ornate d’arte non certo per il vuoto d’anime credenti che tutti oggi constatano?” È stato calcolato che ‘se solo il dieci per cento dei napoletani andasse a messa, non basterebbero tutte le chiese (ancora aperte) dell’archidiocesi a contenerlo. Perché sono “vuote”? “È certissima l’ignoranza della dottrina cristiana . . . si deve concludere che l’ignoranza religiosa ha il suo movente nella bassa vitalità dell’educazione cattolica napoletana”.
Paese “settimana per settimana”
◆ “Combattiamo letteralmente per sopravvivere”, dice il primo ministro dei 13 milioni di abitanti di Sri Lanka. L’ascendente costo dell’importazione di generi alimentari ha lasciato le entrate per le esportazioni di tè e di gomma indietro di due miliardi di dollari, rendendo sempre più difficile ottenere prestiti. Ora la nazione, la cui popolazione negli ultimi venticinque anni si è raddoppiata, ha estremo bisogno di riso e frumento. Un economista dice: “Il paese ora opera sulla base di settimana per settimana. . . . Non pensiamo oltre la settimana. Non possiamo”.
Aumenta la credenza nel Diavolo
◆ Questo fatto stupì gli scienziati alla recente adunanza dell’Associazione Americana per il Progresso della Scienza. Il numero degli Americani credenti è salito in nove anni dal 37 al 48 per cento, fu detto loro, con probabilmente un altro 20 per cento di credenti nell’esistenza del Diavolo. Gli scienziati avevano pensato che il processo evolutivo e razionale avrebbe eliminato in maniera graduale tali credenze. Il ricercatore collegò la credenza ai ‘tempi di grande tensione, dove sembra che le cose si disgreghino’. Una recente inchiesta Harris ha riferito che una cifra ancora più alta, il 53 per cento, crede nel Diavolo e oltre un terzo nell’ossessione demonica.
In vendita le chiese britanniche
◆ In Gran Bretagna le chiese vengono chiuse al ritmo di 150 l’anno. Durante gli ultimi anni se ne sono serrate più di 5.000. E che cosa accade a quelle chiuse? Il Gruppo del Teatro Elisabettiano prese una famosa chiesa londinese perché aveva un disegno circolare della corretta misura per un autentico palco shakespeariano. Altri edifici ecclesiastici sono stati convertiti in fabbriche di caramelle, distributori di benzina, depositi, botteghe di antiquariato, musei, studi di artisti, supermercati, archivi e abitazioni per la gita di fine settimana. Una grande comunità indiana in un luogo ha fatto di una chiesa un tempio indù!