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  • La discordia sconvolge Concordia

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  • La discordia sconvolge Concordia
  • Svegliatevi! 1975
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  • La discordia che ha provocato la scossa
  • La principale causa della discordia
  • Anche la “politica della chiesa” è causa di discordia
  • Futura armonia a Concordia?
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Svegliatevi! 1975
g75 8/2 pp. 8-12

La discordia sconvolge Concordia

IL SEMINARIO di Concordia a St. Louis, nel Missouri, è ancora sotto l’effetto della scossa. Per parecchi mesi la più grande scuola teologica luterana degli U.S.A. ha risentito degli effetti di una rivolta massiccia. Per alcuni può essere una sorpresa, anche in un tempo in cui praticamente tutte le principale organizzazioni religiose sono in difficoltà. Perché?

Perché Concordia (che significa “armonia”), che ha 135 anni, sembrava così sicuro. È sostenuto dai tre milioni di membri del Sinodo della Chiesa Luterana del Missouri, famoso per il suo forte atteggiamento “conservatore” in materia religiosa.

Che cosa è accaduto?

La discordia che ha provocato la scossa

Nel gennaio dell’anno scorso John H. Tietjen, capo del seminario, fu sospeso dal Consiglio di Controllo della scuola. Le ragioni addotte dal Consiglio erano: Errata condotta ufficiale nell’adempimento dei doveri d’ufficio, inclusa l’insubordinazione al presidente del Sinodo J. A. O. Preus e l’aver sostenuto false dottrine. Reagendo al suo licenziamento, la maggior parte della facoltà cominciò a boicottare le lezioni. Nel giro di alcuni giorni quarantatré membri della facoltà, o tutti tranne cinque, furono licenziati per il rifiuto di riprendere le lezioni.

Un mese dopo la sospensione di Tietjen, oltre 450 del totale approssimativo di 600 studenti votarono per seguire i membri espulsi della facoltà in un ‘seminario in esilio’, che è stato chiamato Seminex. Gli studenti agirono volontariamente. Pensavano che rimanendo a Concordia avrebbero dato a intendere che erano d’accordo con il licenziamento dei professori, azione che deploravano considerandola “non cristiana”, e “immorale”.

Il nuovo seminario si è servito come base della vicina Scuola di Teologia controllata dai gesuiti dell’Università di St. Louis nonché del Seminario Teologico Eden, amministrato dall’assai liberale Chiesa Unita di Cristo. Il suo programma è stato finanziato dall’ELIM, Luterani Evangelici in Missione, e dipende dalle contribuzioni. A metà marzo, circa un mese dopo che le lezioni erano riprese nei nuovi locali, l’ELIM riferì nella sua pubblicazione Missouri in Perspective di aver ricevuto donazioni e promesse per oltre 510.000.000 di lire.

Solo alcuni studenti rimasero a Concordia. Nel trimestre di primavera c’erano nella scuola solo una novantina di studenti e diciannove professori regolari e ospiti. Evidentemente anche molti di essi avrebbero preferito in realtà unirsi al gruppo che si era separato, ma l’insistenza dei genitori o i timori economici e le incertezze circa la loro carriera li spinsero a rimanere. Alcuni studenti abbandonarono completamente gli studi rinunciando a divenire ministri.

La discordia che è sorta ha rappresentato un notevole cambiamento. Durante gli anni sessanta, quando tra gli universitari era di moda ribellarsi contro l’istituzione, Concordia era immobile. Infatti, nell’università si dice per scherzo che in quel periodo la scuola era “un focolaio di contentezza”.

Comunque, quei giorni di contentezza sono finiti per sempre. Perché? Che cosa ha attizzato il fuoco che ha dato luogo a tale discordia?

La principale causa della discordia

Ebbene, alla radice del problema vi sono alcune divergenze dottrinali. Ciascuna parte — quella conservatrice e quella moderata — ha numerosi argomenti per sostenere le sue vedute. In breve, che cosa dicono?

I conservatori insistono che “ogni parola della Scrittura” dev’essere considerata come direttamente ispirata da Dio. Credono che quando la Bibbia dice che un grosso pesce inghiottì Giona, questo è realmente ciò che accadde. Affermano di accettare letteralmente il racconto della creazione, del Giardino di Eden e della caduta nel peccato, narrato in Genesi capitoli da uno a tre.

I moderati, intanto, dicono di “accettare senza riserve la Bibbia come ispirata, scritta Parola di Dio”. Ma si servono di ciò che chiamano ‘metodo storico-critico’ per cercar di interpretare la Bibbia. Secondo questo sistema, il vangelo o la buona notizia che Gesù predicò, come lo capiscono i moderati, si dice sia la norma mediante cui si deve valutare qualsiasi parte della Scrittura. È talora chiamato “riduzionismo evangelico” dai conservatori.

In modo interessante, i moderati cercano di far apparire più piccola che sia possibile la differenza fra il loro atteggiamento è quello dei conservatori. Perché? Perché nel Sinodo del Missouri molti preferiscono per tradizione la veduta conservatrice. Se i moderati dessero vistosa prova, in qualsiasi modo, di dubitare della Bibbia, potrebbero alienarsi una considerevole parte della chiesa.

I moderati sono perciò spesso prudenti e cauti nelle loro spiegazioni delle Scritture. Questo si può illustrare. Se un conservatore chiede a un moderato: “Credi che Giona visse realmente e che un grosso pesce lo inghiottì realmente?” come risponderebbe il moderato? Ebbene, il professore moderato Richard R. Caemmerer dice: “Non ritengo di aver mai pensato a Giona come se non fosse un personaggio storico, né sono stato tentato di miticizzare il racconto come se fosse troppo miracoloso. Il principale miracolo a questo riguardo, che io scoprii già nei miei anni di pastore, fu la sua capacità di ricordare le belle parole che disse a Dio in preghiera ‘dal ventre del pesce’ (2:1segg.)”.

Il conservatore, udendo o leggendo una tale risposta, si chiede: “Che cosa crede in effetti il professore? Pensa realmente che ci fu un Giona e che un grosso pesce lo inghiottì realmente o no?” La risposta non è abbastanza chiara per il conservatore.

“E che dire del racconto della creazione contenuto in Genesi?” chiede il conservatore. “Si deve prendere alla lettera?”

Il professore moderato risponde: “Con Martin Lutero fui modesto su ciò che potrebbe essere l’interpretazione finale di Gen[esi] 1; e devo ancora trovare qualcuno che abbia pensato che Gen[esi] 3 non fu altro che un dramma del primo conflitto dell’uomo con Satana, e non menziona Satana”.

Anche questo sembra di nuovo molto vago ai conservatori e sembra un modo subdolo di allontanarsi dalla fede nella Bibbia. Nonostante le asserzioni dei moderati, c’è in realtà una grande differenza nel modo in cui i due gruppi considerano la Bibbia.

Anche la “politica della chiesa” è causa di discordia

La discordia non si limita a divergenze dottrinali. C’è anche il fatto dell’autorità della chiesa, la “politica della chiesa”. C’è conflitto fra quelli che hanno il potere nella chiesa e quelli che vorrebbero averlo.

Il presidente del Sinodo, Preus, ha evidentemente energiche vedute sul modo in cui pensa debba funzionare il Sinodo del Missouri. Il dott. Sam Roth, uno dei critici, dice che Preus “ha intrapreso una campagna per promuovere sospetto e diffidenza”. Il dott. John Damm, direttore del progetto per il progetto congiunto dell’istruzione teologica, afferma che il capo del Sinodo “ha impiegato ogni briciolo di potere che aveva per schiacciare chiunque osasse non essere d’accordo con il [suo] punto di vista”.

Negli oltre quattro anni in cui è stato al potere nel sinodo, asseriscono, solo due volte Preus è andato da loro a chiedere se avevano di che lagnarsi. E, in una di queste occasioni, si afferma che chiedesse di mettere per iscritto in anticipo le domande, ostacolando così il dialogo. Comunque, i conservatori dicono che sono state fatte numerose proposte a Tietjen e ai suoi seguaci ma senza risposta. I moderati, affermano, non vogliono proprio sottomettersi all’autorità debitamente costituita della chiesa.

Futura armonia a Concordia?

Nessuno dei due gruppi sa con certezza ciò che recherà il futuro. Alcuni temono che i moderati si stacchino e a suo tempo formino una chiesa separata. Preus avrebbe dichiarato che ci vorrà un decennio per trovare una soluzione.

Senz’altro l’atteggiamento dei moderati pone loro alcuni imbarazzanti dilemmi scritturali. Questi problemi sono riassunti in forma di domanda da uno studente diciottenne del Concordia College di Milwaukee: “Quando dicono che il racconto di Giona e della balena e altri racconti biblici sono miti, dove si fermeranno? Diranno che anche la Risurrezione (di Cristo) è un mito?” E, si potrebbe aggiungere, una volta che in materia di dottrina siano state aperte le cateratte, che cosa impedirà ai teologi moderati di dire poi che le norme morali della Bibbia sono pure soggette alla loro ‘critica storica’?

Dall’altro lato della medaglia, alcuni conservatori, che assumono l’atteggiamento d’essere “custodi” delle Scritture e dell’insegnamento luterano, devono rispondere a domande ugualmente imbarazzanti. Per esempio, da dove vengono i moderati che essi condannano così vigorosamente? Dal di fuori della chiesa? No. Sono stati generati e alimentati proprio dentro la chiesa. Inoltre, è solo una minoranza del seminario a far parte di questo movimento moderato, ciò che si potrebbe definire una frangia indipendente con cui quasi tutte le organizzazioni devono combattere? Di nuovo, no. Ricordate, circa l’80 per cento della facoltà e del corpo studentesco ha abbandonato Concordia: difficilmente questa è solo una frangia!

Inoltre, quelli che se ne sono andati per formare il Seminex non erano tutti giovani, usciti di fresco dal seminario. Ai conservatori piace far pensare che gli effetti degli insidiosi metodi ‘storico-critici’ sono relativamente nuovi. Il pastore del Sinodo del Missouri P. G. Kiehl di Bellfontaine, nel Missouri, dice che negli scorsi quindici o venti anni “alcuni uomini [di Concordia] andarono fuori a studiare in diversi seminari e scuole di teologia . . . e [furono] allora colpiti dai metodi impiegati da altre scuole . . . ed evidentemente tornarono e infiltrarono i loro insegnamenti . . . nel programma del seminario”. Senza dubbio questo ha contribuito alla discordia sorta a Concordia. Ma non tutte le idee ritenute errate dai conservatori furono importate, né sono nuove. Considerate il prof. Caemmerer, le cui idee moderate sono state citate prima; egli appartiene alla chiesa da quarantasei anni e insegna nella scuola da trentaquattro anni.

Tutti questi elementi uniti insieme mostrano che è l’intera chiesa, non solo una fazione, ad essere notevolmente influenzata dalle idee di quelli che i conservatori considerano moderati. La gravità del problema è indicata dal fatto che i conservatori ammettono di non essere in grado di sostituire i professori che hanno lasciato la scuola. Uno ammette perfino che “ci vorrà una generazione” per trovare altri uomini di tale cultura. Non indica questo che l’intero sinodo è in realtà saturo della stessa veduta liberale, e non di energici conservatori con idee basate sulla Bibbia?

In effetti, questo non dovrebbe sorprendere i conservatori che conoscono bene la teologia luterana. Perché diciamo così? Perché Martin Lutero stesso impiegò una forma di “critica storica” nello studio della Bibbia. Christian Century rammenta ai conservatori:

“Non solo Lutero diede origine a questo metodo ma lo applicò: osservate la sua critica della teologia dell’Epistola di Giacomo, i suoi sospetti sull’Epistola agli Ebrei, e i suoi avvertimenti circa l’uso di Rivelazione. Dove c’era [ciò che Lutero considerava] un conflitto fra qualche passo biblico e il messaggio del vangelo, Lutero dichiarava il passo privo di valore. A questo riguardo era tutt’altro che un letteralista”.

Se l’uomo di cui il Sinodo del Missouri porta il nome, Martin Lutero, impiegava questo sistema, non è da attendersi che diramazioni di quell’idea fondamentale si insinuassero in qualche modo nell’intera chiesa? È ovvio. Questo è in armonia con ciò che Gesù disse nel suo Sermone del Monte: “L’albero buono non può fare frutti spregevoli, né l’albero marcio può produrre frutti eccellenti”. (Matt. 7:18) Comprensibilmente, il pensiero moderato ha influito su un settore della Chiesa Luterana molto maggiore di quanto siano pronti ad ammettere i conservatori.

Questo fatto spaventa alcuni conservatori. E che dire se i moderati assumessero il controllo della chiesa?

I moderati avranno il sopravvento?

Se l’avessero, che cosa farebbero i conservatori? I molti luterani del Sinodo del Missouri, naturalmente, preferiscono pensare che una tal cosa non potrebbe proprio accadere. Forse no. Ma i luterani desti sanno che in effetti è possibile.

Sanno che comparativamente solo un pugno dei rappresentanti della circoscrizione vota ai congressi del sinodo in materia di leggi locali e autorità ecclesiastica. L’esito della loro votazione influisce su migliaia di comuni luterani. Tuttavia il loro voto può essere determinato da altri fattori oltre che dalla Bibbia o dalla dottrina. Quali fattori, per esempio?

Ebbene, si deve ricordare che i pastori, per la loro posizione nella chiesa, esercitano molta influenza sulla scelta dei rappresentanti votanti della circoscrizione. Che cosa determina il modo in cui questi considerano importanti faccende della chiesa? Il pastore Tom Baker dice: “Nell’area di St. Louis, con 125 pastori, ne abbiamo da 70 a 80 o 90 che propendono per il Seminex, forse non proprio dal punto di vista teologico, ma solo perché metà di questi professori di seminario sono [loro] parenti”.

Non è dunque del tutto fuori dubbio che i moderati possano infine assumere il controllo del sinodo. Baker dice: “Ci vogliono solo alcune circoscrizioni per ottenere il controllo o più voti”. Se accadesse, cosa farebbero i conservatori? Non avrebbero allora due alternative dinanzi a loro?

Baker menziona un’alternativa: “Perché la vostra coscienza sia d’accordo con una particolare chiesa come questa dovreste, naturalmente, essere d’accordo con la risoluzione del sinodo”. Ma, non hanno detto i conservatori che i moderati ‘dubitano della Bibbia’? Come potrebbe alcuno di essi in “coscienza” seguire i moderati? E l’altra alternativa?

Potrebbero fare proprio ciò di cui accusano attualmente i moderati! Sì, potrebbero ribellarsi all’‘autorità ecclesiastica’, possibilmente staccarsi e formare una nuova chiesa, costituita da una minoranza di seguaci.

I sinceri luterani che leggono la Bibbia non sono ciechi a tutta la confusione dottrinale che c’è nel sinodo. Inoltre, notano la politica della chiesa e i forti conflitti di personalità. Ma, francamente, i luterani del Sinodo del Missouri devono anche capire quello che accade, guardare al di là dell’apparenza. Dovrebbero vedere che la situazione di Concordia è la prova che tutta la loro chiesa è tormentata da gravi problemi.

I sinceri luterani del Sinodo del Missouri sanno che Dio ha provveduto in qualche posto un’organizzazione che crede realmente alla verità della Bibbia. Le Scritture glielo assicurano positivamente. (Efes. 4:11-16) Ma diventando la situazione del loro sinodo più acuta ogni giorno, molti si chiedono: “Dovrei cercare altrove quell’organizzazione approvata da Dio?”

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