Come far fronte alle aggravate penurie di viveri
LE PREVISIONI sono allarmanti. Il Journal di Milwaukee riferì: “Mentre nell’emisfero settentrionale maturano le messi del 1974, milioni di persone del mondo sono sull’orlo della fame. . . . L’attenzione internazionale è ora accentrata sulla situazione alimentare. Alcuni prevedono tempi calamitosi, non solo per i più poveri del mondo, ma per il resto del mondo”. — 7 aprile 1974.
Gli effetti delle penurie si sentono già, anche nelle nazioni più ricche. I prezzi dei generi alimentari sono saliti vertiginosamente. Questo vuol dire che milioni di famiglie non possono permettersi di comprare regolarmente i cibi che un tempo mangiavano.
Siete già stati costretti a cambiare la vostra alimentazione? Che cosa farete quando non potrete più permettervi i cibi che attualmente mangiate, o quando questi cibi non si troveranno proprio? Vi sono alternative da considerare, e possono anche migliorare la vostra salute.
Una benedizione per molti
I nutrizionisti ritengono che la riduzione delle regolari scorte alimentari possa essere in effetti una benedizione, almeno in certi paesi prosperi dove la maggioranza mangia troppo. Negli Stati Uniti, ad esempio, il 45 per cento della popolazione ha un peso del 20 per cento o più superiore al normale. Le penurie di viveri costringeranno alcuni di loro a mangiare di meno, nonché a mangiare meno cibi nocivi alla salute.
Il dott. Jean Mayer, professore di nutrizione all’università Harvard, lo commentò, dicendo: “Il semplice fatto è che noi Americani — per un bel po’ di tempo — abbiamo mangiato un’eccessiva quantità di cibi sbagliati. La crisi dei prezzi potrebbe costringere la gente a fare ciò in cui noi, con tutti i nostri sforzi per insegnare a nutrirsi, non siamo riusciti. Soprattutto, questo vuol dire mangiare meno carne, e meno grassi con la carne che mangiamo”.
La quantità di carne consumata dagli Americani è considerata da certi nutrizionisti un guaio per l’alimentazione. Nel 1973 gli Americani consumarono in media per persona cinquantaquattro chili solo di manzo, per non menzionare altre carni! Comunque, un’eccessiva quantità di questi cibi molto nutrienti è evidentemente pericolosa. “Quella grossa bistecca dovrebbe essere lasciata ai tipi che lavorano duramente e che non rischiano il mal di cuore, pericolo a cui va incontro la metà della popolazione americana”, avverte il dott. George Briggs, professore di scienza nutrizionale all’Università della California.
Il minor consumo di carne evidentemente farebbe bene alla salute non solo degli Americani ma di milioni di persone altrove, mettendo più cereali a loro disposizione. La ragione è che un animale deve mangiare molti chili di cereali per produrre un chilo di carne. E così in Cina, dove si consuma comparativamente poca carne, ma dove si consumano direttamente cereali in qualche forma, ci vuole meno cibo per persona.
Un modo per far fronte alle aggravate penurie di viveri è dunque quello di mangiare meno carne. Per dare un’idea di come questo potrebbe accrescere il cibo disponibile, il dott. Mayer fece questo calcolo: “Con la stessa quantità di cibo con cui si sfamano 210 milioni di Americani si sfamerebbero un miliardo e mezzo di Cinesi, in base all’alimentazione cinese media”.
Fino a un certo punto, l’aumento dei prezzi costringe già alcuni a ricorrere ad altri cibi. Per esempio, a quanto si riferisce gli Inglesi mangiano ora meno carne che vent’anni fa quando la carne era razionata. Tali mutate abitudini alimentari a quanto pare giovano a molti.
D’altra parte, un’adeguata nutrizione è necessaria per mantenersi in buona salute. Quali cibi si possono ottenere per esser certi di soddisfare i propri bisogni alimentari?
Meno costosi ma nutrienti
In effetti, molti cibi meno costosi sono più nutrienti di quelli più costosi. Ed è meglio mangiare quantità inferiori di cibi più nutrienti che mangiare una gran quantità di moderni cibi sofisticati, che spesso sono anche più costosi.
Vale la pena di studiare il valore nutritivo di vari alimenti. Queste informazioni sono contenute in vari libri di cucina. Se non ne avete, di solito li troverete in una biblioteca. Conoscendo il valore nutritivo di particolari alimenti non solo potrete preparare pasti sani e poco costosi, ma sarà più interessante cucinarli.
Si impara subito che le proteine sono essenziali alla salute. La carne e altri prodotti animali come uova e latte sono un’importante fonte di proteine. Ma anche i legumi, inclusi i piselli e i fagioli, ne contengono in abbondanza, e di solito sono meno costosi. “Un adulto potrebbe vivere benissimo solo con queste proteine”, dice il dott. Mayer. Comunque, egli consiglia di dare ai fanciulli anche un po’ di proteine animali. E alcuni nutrizionisti dicono che anche gli adulti dovrebbero includerle nella loro alimentazione.
Da un libro di cucina si possono apprendere molti modi appetitosi di preparare i legumi. Con essi si possono fare sformati, frittelle, minestre, stufati e insalate. La soia, ad esempio, è prodotta in tante forme — formaggio di soia, soia secca, soia fresca, latte di soia, olii di soia, farina di soia, ecc. E vi sono numerose ricette per farne il miglior uso. Inoltre, il riso non brillato ha un alto contenuto di vitamina B, e si può mangiare al posto della pasta.
Molte famiglie vorranno ugualmente carne ad alto contenuto proteico. Carni come fegato, rognone, cervella, cuore, lingua, ecc., sono spesso meno costose, eppure altrettanto nutrienti. E queste carni si possono preparare in modi appetitosi. A volte potete fare un ottimo affare comprando, ad esempio, cuore di bue. La sua compattezza e il delicato sapore di bue lo rendono ideale per servirlo con contorno di verdure oppure si può affettare per farne dei sandwich. E il pesce può essere meno costoso delle altre carni, essendo un’eccellente fonte di proteine complete.
L’apprezzata lattuga cappuccina, comunemente usata per fare insalate verdi, può pure essere sostituita con verdure meno costose eppure anche più nutrienti. Ad esempio, il cavolo bianco o rosso tritato può servire allo scopo. E, con il giusto condimento, può essere altrettanto gustoso.
Il burro è spesso costosissimo. Ma ci sono altri alimenti da spalmare sul pane che sono nutrienti, come margarina, burro di noce d’acagiù, burro di noce di cocco, burro di arachidi, burro di soia, sciroppo d’arancia, sciroppo di menta, eccetera. Le ricette per prepararli si possono trovare nei libri di cucina. Forse è economico farli da sé.
Il pane è un altro prodotto base, e specialmente quello di grano intero è nutriente. Molte famiglie ne comprano considerevoli quantità in magazzini all’ingrosso risparmiando così dal 25 al 50 per cento nell’acquisto. Il pane si può quindi mettere nel surgelatore perché si mantenga fresco.
Come utilizzare meglio il cibo
La cuoca assennata si sforzerà di conservare il più possibile il nutrimento mentre prepara il cibo. Frutta o verdura non dovrebbe essere tenuta immersa in acqua per più di un minuto circa. Così si evita che vitamine e minerali vadano perduti.
Per quanto riguarda i prodotti agricoli, è bene lavarli appena possibile in acqua molto fredda. Quello che si userà per il pasto successivo si può tenere in piatti coperti, e quello che non si userà per un tempo anche più lungo si può subito asciugare e conservare in sacchetti di plastica, chiusi bene perché non entri l’aria. Le insalate si devono preparare poco prima di servirle, e bisogna tenerle coperte finché non si vada a tavola. Preparatene solo abbastanza per un pasto.
Sbucciando la frutta e pelando gli ortaggi si getta via molto nutrimento. Ma, purtroppo, a causa degli insetticidi così estesamente impiegati, forse per precauzione sanitaria dovrete sbucciare alcuni cibi prodotti commercialmente, anche se significa gettare nella spazzatura del buon nutrimento. Comunque, per togliere terra e veleni alcuni si servono di una spazzola con le setole rigide.
È saggio usare meno acqua possibile nella cottura e conservare ogni goccia dei succhi da usare in minestre e salse, mettendoli in vasi di vetro chiusi ermeticamente. Il dott. Endel Karmas, professore di scienza alimentare presso l’Università Rutgers, spiega che cosa accade spesso:
“Di solito le famiglie mangiano i piselli o le verdure congelate senza il succo in cui le verdure sono cotte. Gettano via tutti i minerali e alcune vitamine dei cibi. I minerali e le vitamine solubili in acqua dei cibi lavorati vanno a finire nell’acqua, cioè gettano via gli alimenti contenuti nel liquido”.
Una brava cuoca sta anche attenta a non cuocere troppo le verdure, per non perderne il nutrimento. Alcuni evitano di ricuocere gli avanzi, ma, per conservarne il nutrimento, li servono freddi. Questo si può fare in molti modi appetitosi. Si deve anche evitare di bruciare o carbonizzare la carne, poiché così si perdono vitamine e minerali preziosi.
Come raccogliere cibo per la tavola
A volte si possono raccogliere in campagna cibi svariati ed eccellenti. La letteratura su questo soggetto può essere molto utile per riconoscere varie piante commestibili e nutrienti. Una di queste è il soffione. Si possono usarne le foglie tenere in insalata. Per quanto riguarda il contenuto di vitamina A, esso batte tutte le altre comuni insalate verdi, ed è ricco di calcio, fosforo, ferro, sodio e potassio. Dai fiori si ricava a volte il vino. La radice si può tagliare a fettine e farne un’insalata, oppure seccare, tostare e macinare per farne un surrogato del caffè.
L’ortica è un’altra pianta molto nutriente. I suoi teneri germogli contengono grandi quantità di vitamine A e C, e un po’ di vitamina B. Sono pure ricchi di potassio, calcio, fosforo e ferro, e contengono anche proteine e glucosio. I teneri germogli, che spuntano in primavera, si possono usare come gli spinaci, per fare insalate verdi miste, oppure bollire per farne una minestra. Si possono anche congelare crudi da consumare in seguito, o seccare e macinare per ricavarne una farina.
Si dice che il farinaccio selvatico sostituisca perfettamente gli spinaci. Le foglie tenere si possono preparare nello stesso modo degli spinaci, o usare in insalata. Oltre alle molte piante verdi selvatiche commestibili, in campagna si possono spesso raccogliere molte specie di funghi eduli, noci e bacche.
Situazioni d’emergenza
Se verranno le predette carestie, è importante conoscere quali cose intorno a noi si possono mangiare senza pericolo e profittevolmente.
È noto che alcuni che si sono perduti nel deserto sono morti di fame mentre tutt’intorno a loro c’era cibo nutriente in abbondanza. L’importante domanda, dunque, è questa: Che cosa si può mangiare?
È utile guardare quello che mangiano gli uccelli e gli animali. Di regola, quello che essi mangiano potete mangiarlo anche voi. Ma non in tutti casi. Se dunque avete dei dubbi che una cosa sia velenosa o meno, masticatene un po’ e tenetela in bocca. Se brucia, è nauseabonda o ha un sapore amaro, sputatela fuori. Una pianta velenosa assaggiata in questo modo non sarà probabilmente mortale per voi.
Gli Eschimesi hanno saccheggiato i nidi dei topi, portando via le provviste invernali di radici, noci e foglie e aggiungere così un po’ di vegetali alla loro alimentazione. Sanno di potersi fidare dei topi, perché raccolgono cibo commestibile. Sostituirono attentamente con pesce quello che portarono via, così che i topi sopravvivessero e raccogliessero vegetali per l’inverno successivo.
Quasi tutti i tipi di erba e trifoglio sono commestibili, benché lo stomaco debba abituarcisi gradualmente. Anche alberi e arbusti possono provvedere buoni cibi. I germogli e i rami nuovi possono essere commestibili. La corteccia interna o alburno di vari alberi può pure essere un cibo prezioso. Alcuni l’hanno seccata e tagliata a pezzi e macinata per farne pappe e il pane. Anche i licheni e il muschio sono commestibili. Si dice che gli esploratori occidentali delle regioni artiche siano sopravvissuti nutrendosi d’essi. La comune mazzasorda può essere utilizzata in vari modi come cibo.
Quasi tutti gli animali, se sono sani, possono essere usati dagli uomini come alimento. Molti esitano a mangiare certi animali come orsi, ghiottoni, cani, volpi, gatti, serpenti e scoiattoli, arvicole, marmotte e altri roditori. Comunque, alcuni di essi in certi luoghi sono considerati ghiottonerie.
Anche quasi tutti gli uccelli sono commestibili, inclusi corvi, gazze, gabbiani e cigni. In caso di emergenza si possono mangiare le loro uova. Inoltre, vi sono gli insetti. Cavallette, formiche e termiti sono da lungo tempo usate come cibo da alcuni popoli.
Molti uccelli e altri animali vivono di larve, bruchi e vermi, e se occorre gli uomini possono fare altrettanto. In effetti vi è una grande varietà di cibi nutrienti fra queste piccole ma numerose creature striscianti che ci circondano. Può sembrare ripugnante mangiarle, ma non solo sono nutrienti, a volte sono anche squisite. Le lumache, per esempio, sono considerate una vera ghiottoneria sulla tavola del buongustaio.
Possiamo realmente fare molto per far fronte alle aggravate penurie di viveri. Possiamo ridurre il consumo di carne se occupa una parte notevole della nostra alimentazione. Possiamo informarci riguardo al valore nutritivo degli alimenti, e mangiare quelli che vanno meglio per noi. Possiamo anche apprendere come conservare il valore nutritivo del cibo mentre lo prepariamo e lo cuciniamo. E possiamo conoscere le piante e gli animali intorno a noi che potremo mangiare se le attuali penurie di viveri diverranno carestie di grandi proporzioni.
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La quantità di cibo usata per sfamare un Americano basterebbe a sfamare più di sette Cinesi
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Dopo aver cotto le verdure, la cuoca assennata conserva i succhi da usare in minestre e salse
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I soffioni si possono usare in insalata, per fare il vino e un surrogato del caffè
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La mazzasorda è stata chiamata “il supermercato delle paludi e degli acquitrini”. Le spighe fiorite si possono cuocere e mangiare come verdura, dal polline si può ricavare farina per fare frittelle, dal rizoma amidaceo si ricava un surrogato delle patate e dallo stelo sbucciato un alimento alquanto simile al cetriolo