Siete disoccupati? Ciò che potete fare
“DOVEVO farlo”, disse in dicembre Leonard Harris a un giornalista della televisione. “I miei bambini non hanno nulla. Il frigorifero è vuoto”.
Harris era senza lavoro regolare da sei mesi e così fece una rapina alla Northwestern Bank di Charlotte, nella Carolina del Nord. “Io non volevo”, disse la moglie. “Era una cosa che lui sentiva di dover fare per la sua famiglia”.
La disoccupazione può avere gravi conseguenze. L’anno scorso i taccheggi aumentarono vertiginosamente, costando ai negozianti degli Stati Uniti circa 3.200 miliardi di lire! E James Eichler della Burns International Security Services concluse: “Con un tasso inflazionistico di due cifre e un’elevata disoccupazione, molte più persone proveranno quasi sicuramente l’irresistibile impulso di rubare”.
Quanto è grave la disoccupazione? Quanto sono seri i problemi di quelli che non riescono a trovare lavoro?
Una tendenza allarmante
In modo inquietante, il numero dei disoccupati aumenta. In ottobre, il 6 per cento della manodopera statunitense era senza lavoro; in novembre, il 6,5 per cento; in dicembre, il 7,1 per cento; e in gennaio, l’8,2 per cento.
Al principio del 1975, sette milioni e mezzo di lavoratori negli U.S.A. erano senza impiego, un aumento di due milioni di disoccupati in tre mesi! Ci sono più disoccupati ora che in qualsiasi altro tempo dal 1940, quando la nazione stava uscendo dalla grande depressione degli anni trenta. Talora le ditte effettuano licenziamenti in massa che ricevono molta pubblicità, come nel caso dell’industria automobilistica.
Comunque, la disoccupazione tocca la maggioranza delle imprese, incluso il personale a ogni livello. Perfino dirigenti con uno stipendio di 13.000.000 di lire e più perdono l’impiego a due a due e a tre a tre in ogni parte del paese.
Un altro fattore significativo è che la nazione non ha mai avuto forte inflazione e, contemporaneamente, disoccupazione elevata. Pertanto, anche chi ha un buon impiego spesso fa fatica a sbarcare il lunario. E, additando il dilemma, un consigliere del presidente Ford sull’occupazione rilevò: “Più riusciamo a frenare l’inflazione, più è probabile che vediamo aumentare la disoccupazione”.
La crescente disoccupazione ha dato luogo a un’aspra concorrenza per gli impieghi disponibili. “È un quadro sorprendente, inquietante, in cui gli abbienti si oppongono ai non abbienti”, deplorò William F. Haddad della Camera di Commercio di New York. I laureati, fu spiegato, contendono ora il diminuito numero di impieghi per principianti a chi ha interrotto gli studi e a chi beneficia dell’assistenza pubblica.
Anche altri paesi sono colpiti dal pauroso aumento della disoccupazione. In Australia ha raggiunto la punta massima dalla depressione degli anni trenta. In Francia vi sono più disoccupati che in qualsiasi altro tempo dalla seconda guerra mondiale. In dicembre quasi 300.000 dipendenti delle fabbriche di automobili nell’Europa occidentale erano disoccupati, e, poiché in Europa un impiego su dieci dipende dall’industria automobilistica, le conseguenze sono rovinose.
In Inghilterra è stato recentemente riferito che la disoccupazione era del 2,7 per cento. Comunque, questa cifra include solo i lavoratori a tempo pieno che sono i principali sostenitori della famiglia e che hanno perso il lavoro non per colpa loro, mentre negli U.S.A. la cifra dei disoccupati rappresenta tutti quelli che cercano lavoro ma non riescono a trovarlo. Quindi, secondo quanto afferma l’esperto di occupazione Raymond S. Livingstone, in effetti la disoccupazione è peggiore in Inghilterra che negli Stati Uniti.
L’effetto sulle persone
Mentre alcuni disoccupati ricorreranno al furto, la disoccupazione ha altri effetti deleteri. Spesso i disoccupati perdono la fiducia oltre a provare un senso di impotenza e isolamento. “L’essere senza lavoro ti mette a terra”, osservò un dirigente di relazioni pubbliche di New York. “Ho passato due mesi di profonda depressione”. Temendo d’essere licenziato, il 17 gennaio un lavoratore di New York si appiccò il fuoco a un incrocio affollato. Si afferma che era depresso per la prospettiva di non poter provvedere alla madre anziana.
Si osserva in genere che i disoccupati subiscono un vero e proprio deperimento, sia fisico che mentale. Questi effetti furono ben illustrati durante la grande depressione, quando circa il 25 per cento delle forze di lavoro americane era disoccupato.
“Il cambiamento che fece mio padre spezzava il cuore”, rammenta un uomo. “L’uomo d’affari ottimista, dinamico e fiero del suo successo scomparve per essere sostituito da un uomo distrutto, schiacciato da un senso di fallimento”. Un’altra persona, cresciuta nel Dakota Settentrionale, ricorda dolorosamente: “La depressione distrusse mio padre. . . . La tensione gli rovinò la salute. Morì prematuramente”.
Oggi c’è il diffuso timore che stia cominciando un’altra disastrosa depressione. Il Dipartimento del Lavoro degli U.S.A. ha annunciato che durante la settimana di Natale altre 813.600 persone presentarono la domanda iniziale per l’assicurazione contro la disoccupazione, la cifra più elevata in una settimana da quando si cominciò a prestare questa assistenza nella seconda parte della grande depressione.
Gli sforzi della società per far fronte al problema
Riconoscendo evidentemente l’entità del problema, in gennaio il ministro del lavoro Peter J. Brennan esortò a mostrare compassione e comprensione ai crescenti milioni di disoccupati. Egli rilevò che molti di essi non hanno mai “conosciuto la tragedia della disoccupazione”.
La tragedia, comunque, è considerevolmente minore che durante la grande depressione, quando molti lavoratori licenziati temevano di non aver di che mangiare il giorno dopo, o di che pagare l’affitto il mese dopo. Ora si può spesso riscuotere l’assicurazione contro la disoccupazione, indennità corrisposte dalla ditta e, in casi di estremo bisogno, si può usufruire dell’assistenza pubblica. L’anno scorso, ad esempio, un dipendente licenziato dalla General Motors ricevette per un periodo di otto mesi il 95 per cento del suo normale salario sotto forma di indennità corrisposte dalla ditta e assicurazione contro la disoccupazione.
Ma queste indennità non durano in eterno. È vero che negli Stati Uniti l’assicurazione contro la disoccupazione è stata estesa fino a 52 settimane e si può percepire un massimo di 61.000 lire la settimana. Inoltre, la nuova legislazione approvata in gennaio ha assegnato 1.600 miliardi di lire per circa 330.000 pubblici impieghi, facendone il massimo programma occupazionale con finanziamento federale dal tempo della grande depressione. Tuttavia, come per le indennità di disoccupazione, questi impieghi sono solo per un periodo limitato, fino al 9 gennaio 1976.
E man mano che altri milioni di persone restano disoccupate e riscuotono le indennità, si teme che i fondi finiscano. Alcuni stati hanno già dovuto chiedere prestiti al governo federale per far fronte ai pagamenti. E il governo federale stesso ha deficit di molti miliardi di dollari. Questi sono davvero tempi difficili, che richiedono di pensare e agire con prudenza ed equilibrio.
Quello che potete fare
Se la ditta o il governo danno assistenza, fate bene a chiederla se siete disoccupati e la desiderate. Alcune ditte corrispondono un’indennità di licenziamento ai dipendenti che lasciano a casa; vedete quali possibilità ci sono. Inoltre, accertatevi di farvi corrispondere qualsiasi altra indennità a cui hanno diritto i dipendenti licenziati. E, naturalmente, potete subito rivolgervi agli uffici competenti per sapere a quali indennità di disoccupazione avete diritto.
Se perdete il lavoro, considerate subito di quanto denaro dispone la famiglia e rifate il bilancio. Anzi, molte famiglie sarebbero sagge a far questo in vista di tale crisi. Quanto percepirete in indennità di disoccupazione come ad esempio l’assicurazione contro la disoccupazione? Quanto durerà questa indennità? Avete risparmi? Avete una seconda auto che potete vendere?
Ora fate la somma di tutte le spese necessarie. A quanto ammontano, alla settimana o al mese? Riducendo al minimo queste spese e forse ripartendo i risparmi o altre risorse, potete coprire le spese mensili? Per quanto tempo? Alcune famiglie riscontrano di non avere questa possibilità, neppure per breve tempo.
Non esitate dunque a investigare altri possibili aiuti, raccomanda il professore universitario dott. Joseph Petty. “Purtroppo”, dice, “troppi uomini e donne che lavorano credono che cose come tagliandi dei viveri siano carità invece che un’assicurazione. Se avete pagato i contributi per sostenere questi programmi, ora è il momento di riscuoterne le indennità”.
Durante la crisi cooperate. Forse la moglie, o anche i figli, possono in qualche modo contribuire finanziariamente al mantenimento della famiglia. “Finché non trovai lavoro”, spiegò un ingegnere chimico, “le mie figlie contribuirono al bilancio familiare con metà del denaro che guadagnavano facendo le bambinaie a ore. Non si erano mai sentite così adulte e importanti”.
Fate attenzione ai pericoli
Purtroppo, comunque, la disoccupazione divide spesso la famiglia. Per esempio, il marito disoccupato diventa irritabile chiuso, perfino amareggiato. E trovandosi in mezzo alle difficoltà la moglie comincia a criticare e, forse inconsapevolmente, si mostra irrispettosa. Le tensioni aumentano. Pertanto, secondo una fonte, tre persone su quattro di quelle che restano disoccupate per almeno nove mesi inizieranno le pratiche per il divorzio!
Si è riscontrato che gli uomini maggiormente in grado di far fronte alla disoccupazione sono quelli che sanno d’essere amati dalla loro famiglia e d’essere importanti per essa. Mogli, date dunque appoggio e incoraggiamento a vostro marito. Mostrategli che lo rispettate più che mai.
Nello stesso tempo, il capofamiglia disoccupato deve agire. “Deve cominciare subito a cercare lavoro”, dice Alfred Slote, studioso di problemi di disoccupazione. Dovrebbe riconoscere che non è facile trovare lavoro, e impegnarsi tanto nella ricerca quanto si impegnava in qualsiasi lavoro svolgesse. Suggerimenti su come cercare lavoro e sui possibili tipi d’impiego saranno i soggetti considerati nei prossimi numeri di Svegliatevi!