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  • g76 22/2 pp. 28-30
  • Dovreste difendervi?

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  • Dovreste difendervi?
  • Svegliatevi! 1976
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Svegliatevi! 1976
g76 22/2 pp. 28-30

Qual è la veduta della Bibbia?

Dovreste difendervi?

IN MOLTE parti della terra delitti e violenza aumentano. Specialmente nelle grandi città, non ci si sente sicuri neppure in casa propria. Che dire se foste minacciati di violenza? Dovreste ‘porgere l’altra guancia’?

Gesù Cristo parlò in effetti di ‘porgere l’altra guancia’. Ma dobbiamo considerare se in effetti parlava di serie minacce alla vita di una persona. Egli disse: “Non resistete a chi è malvagio; ma a chiunque ti schiaffeggia sulla guancia destra, porgi anche l’altra”. (Matt. 5:39) Ora, uno schiaffo è un insulto, dato spesso allo scopo di provocare la lotta. Se il cristiano non contraccambia quando è oggetto di parole o azioni offensive, può evitare guai. “La risposta, quando è mite”, dice la Bibbia, “allontana il furore”. — Prov. 15:1.

La situazione, tuttavia, è assai diversa quando si è minacciati di grave danno fisico. Nella Legge che diede a Israele, Geova Dio rivelò che la persona aveva diritto di difendersi. Ad esempio, riguardo al ladro che di notte penetrava in una casa, la Legge dichiarava: “Se un ladro si dovesse trovare nell’atto di sfondare e in effetti è colpito e muore, non c’è per lui colpa del sangue”. (Eso. 22:2) Di notte sarebbe stato molto difficile determinare le intenzioni di colui che si introduceva in casa. Per proteggersi dal possibile danno, il padrone di casa aveva diritto di colpirlo duramente. E se questi colpi erano mortali, era esente dalla colpa del sangue.

In effetti, è innato nell’uomo evitare che il proprio corpo sia ferito. Se un oggetto è lanciato contro di lui, istintivamente cerca di scansarlo o, se questo è impossibile, cercherà di proteggersi la testa dal danno. Nello stesso modo, se un diletto parente — la moglie o un figlio — viene aggredito, l’uomo farà istintivamente il possibile per soccorrerlo, anche se gli costasse la vita. Tale azione è in armonia anche con quanto fece Gesù Cristo stesso che sacrificò la vita per la congregazione. — Efes. 5:25.

Se dunque voi o uno dei vostri cari foste aggrediti da un uomo o da una donna armata, che cosa potreste fare? Nei limiti consentiti dal tempo e dalle capacità umane, dovete valutare la situazione, giudicando se la persona vuole solo il denaro e altre cose preziose o se è decisa a causare grave danno fisico. Sarebbe senz’altro temerario sacrificare la propria vita per proteggere beni materiali, deteriorabili. Qualsiasi minaccia alla vita può benissimo sparire cedendo il denaro o altri oggetti preziosi senza fare resistenza. E anche la legge mosaica considerava colpevole di spargimento di sangue colui che toglieva la vita a un ladro di giorno. (Eso. 22:3) Perché? Evidentemente perché, di giorno, il ladro poteva essere assicurato alla giustizia. Giacché la legge mosaica ci dice il pensiero di Dio, è comprensibile che il cristiano non potrebbe addurre il motivo della legittima difesa se in realtà si trattasse solo di difendere un bene da un criminale identificabile.

D’altronde, la persona armata può essere proprio decisa a uccidere. Che fare allora?

Se è possibile, la fuga è preferibile. La Bibbia narra alcuni casi in cui Gesù fece proprio così. Una volta certi Giudei “raccolsero delle pietre per lanciargliele; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio”. (Giov. 8:59) Riguardo a un’altra occasione, leggiamo: “Cercarono nuovamente di afferrarlo; ma egli si sottrasse loro”. — Giov. 10:39.

Se la fuga è impossibile, forse si può ragionare con l’aggressore. Ma altre volte si perderà tempo prezioso cercando di ragionare con qualcuno che è deciso a far del male. Forse la situazione è tale che la sola cosa da fare è di usare qualsiasi cosa a portata di mano per proteggere se stessi o gli altri. Di conseguenza, l’aggressore può essere colpito mortalmente. Dal punto di vista scritturale, chi agisse per legittima difesa non incorrerebbe pertanto nella colpa del sangue.

Dato l’aumento dei delitti e della violenza, alcuni cristiani si chiederanno se non debbano armarsi per essere preparati a una possibile aggressione. È noto che gli apostoli di Gesù avevano almeno due spade. (Luca 22:38) Non era nulla d’insolito, poiché a quel tempo i Giudei erano sotto la legge mosaica che ammetteva il conflitto armato. E le spade erano utili per respingere le bestie selvagge. E potevano servire a uno scopo utile, pressappoco come una scure o un grosso coltello.

Tuttavia, come mostrano gli avvenimenti del 14 Nisan 33 E.V., Gesù Cristo non voleva che i suoi seguaci giudei usassero spade in circostanze che potevano provocare una resistenza armata contro le autorità del paese. Quando Pietro, ad esempio, usò una spada contro la turba venuta ad arrestare il Signore, Gesù comandò: “Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada periranno di spada”. (Matt. 26:52) In tal caso Pietro non agì per legittima difesa, ma, piuttosto, resisté alle autorità e andò anche contro la volontà di Dio. L’intento della turba era di arrestare Gesù e farlo processare.

È bene ricordare che non possiamo proprio prepararci a tutto quello che potrebbe accadere. Il cristiano, perciò, è saggio a non essere troppo ansioso per i suoi bisogni materiali e la sua incolumità. Gesù Cristo avvertì: “Smettete d’essere ansiosi per la vostra anima, di ciò che mangerete o di ciò che berrete, o per il vostro corpo, di che vi vestirete”. (Matt. 6:25) Lì Gesù non diceva che non si debba lavorare per ottenere le cose necessarie della vita, ma spiegava solo che questo non dev’essere motivo di eccessiva preoccupazione. In modo simile, è giusto prendere precauzioni per la propria sicurezza personale, ma la faccenda è completamente diversa quando si lascia che divenga motivo di grande ansietà.

Il cristiano, perciò, deve considerare seriamente i possibili pericoli connessi all’avere un’arma micidiale, come una pistola, per legittima difesa. Non di rado l’avere un’arma da fuoco, unita al panico o a una reazione incontrollata, ha causato inutili morti. Ci fu un uomo quarantenne dell’Arkansas che per la prima volta in quattro anni caricò il suo fucile da caccia. Poiché nel quartiere c’erano state rapine, era deciso a proteggere la sua proprietà. Nelle prime ore della mattina dopo udì dei rumori e pensò fosse un vagabondo che incespicava fuori di casa. Afferrò il fucile e sparò contro la porta anteriore. Poi accese la luce. Nel vano della porta giaceva sua figlia di tredici anni, morta.

Quindi, prima di acquistare un’arma micidiale, bisogna senz’altro soppesare entrambi gli aspetti: un possibile pericolo contro l’altro possibile pericolo. Si deve decidere quale sarebbe il rischio maggiore.

Da quanto si è detto sopra è evidente che le Scritture danno il diritto di difendere se stessi o altri dal danno fisico. Tuttavia, non autorizzano i conflitti armati o il togliere una vita umana per proteggere di giorno i beni materiali.

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