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  • Perché “provare se siete nella fede”?

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  • Perché “provare se siete nella fede”?
  • Svegliatevi! 1977
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Svegliatevi! 1977
g77 22/4 pp. 27-28

Qual è la veduta della Bibbia?

Perché “provare se siete nella fede”?

A COLORO che si professavano cristiani a Corinto l’apostolo Paolo scrisse: “Continuate a provare se siete nella fede, continuate a provare ciò che voi stessi siete”. (2 Cor. 13:5) Perché tale prova è essenziale? Come si può fare?

Potremmo prima considerare perché l’apostolo Paolo diede il suddetto consiglio. Certi cristiani di Corinto ritenevano di essere nella fede. Eppure agivano in modo contrario all’esempio e all’insegnamento di Gesù Cristo. Paolo temeva che andando da loro avrebbe trovato “contesa, gelosia, casi d’ira, contenzioni, maldicenze, sussurri, casi di gonfiezza, disordini”. (2 Cor. 12:20) Essendoci questa cattiva condizione spirituale fra i componenti della congregazione, era necessario che tutti determinassero se stavano veramente vivendo come dovrebbero vivere i cristiani.

Gli uomini hanno la tendenza a considerare le proprie mancanze molto meno seriamente di quelle degli altri e a scusarsi. Quindi esisteva il pericolo che alcuni cristiani di Corinto ingannassero se stessi pensando di essere nella fede quando in realtà erano in una condizione spiritualmente malata. L’apostolo Paolo desiderava che i Corinti si riprendessero e quindi li incoraggiava a esaminarsi in quanto alla loro asserzione di essere cristiani.

Alcuni componenti della congregazione erano decisamente in pericolo di far naufragio rispetto alla fede ingannando se stessi. Le parole di Gesù Cristo alla congregazione di Laodicea sono un esempio di come la loro condotta avrebbe potuto provocare la completa perdita della loro relazione con Dio e con Cristo. Il Figlio di Dio avvertì: “Conosco le tue opere, che non sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu freddo o caldo! Così, perché sei tiepido e non sei né caldo né freddo, ti vomiterò dalla mia bocca. Perché tu dici: ‘Io son ricco e ho guadagnato ricchezze e non ho bisogno di nulla’, ma non sai d’esser miserabile e infelice e povero e cieco e nudo”. — Riv. 3:15-17.

In considerazione del grave pericolo di ingannare se stessi, tutti i cristiani fanno bene a continuare a provare se sono nella fede. Il discepolo Giacomo diede eccellenti consigli a questo riguardo: “Divenite operatori della parola, e non solo uditori, ingannando voi stessi con falsi ragionamenti. Poiché se alcuno è uditore della parola, e non operatore, questi è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio. Poiché guarda se stesso, e se ne va e immediatamente dimentica quale sorta di uomo egli sia. Ma colui che guarda nella legge perfetta che appartiene alla libertà e persiste in essa, questi, perché è divenuto non uditore dimentico, ma operatore dell’opera, sarà felice nel suo operare. Se ad alcuno sembra che egli sia un formale adoratore eppure non tiene a freno la lingua, ma continua a ingannare il proprio cuore, la forma di adorazione di costui è futile”. — Giac. 1:22-26.

Quindi se il cristiano non continua a esaminare se stesso alla luce della Parola di Dio, egli può essere come colui che semplicemente dà uno sguardo allo specchio. Tale cristiano potrebbe facilmente ingannare il suo cuore. Potrebbe ragionare: ‘Agisco bene. Vado alle adunanze, leggo la Bibbia, prego e parlo ad altri delle mie credenze’. Ma a parte questi aspetti esteriori dell’adorazione formale, potrebbe non sforzarsi di sviluppare una personalità cristiana. Potrebbe trascurare le sue macchie e pecche spirituali, continuando nella stessa routine e pensando nel frattempo di essere davvero nella fede. Specialmente a tale persona si applica l’avvertimento scritturale: “Chi pensa di stare in piedi badi di non cadere”. — 1 Cor. 10:12.

Non riconosce che, senza opere coerenti con l’intero insegnamento cristiano, la sua adorazione è futile. Non vale nulla.

Per esempio, non si può permettere che la lingua continui a esprimere cose degradanti. Si deve tenerla a freno. Le parole che escono dalla bocca rivelano che cosa si è nel proprio cuore. Gesù Cristo disse: “Dall’abbondanza del cuore la . . . bocca parla”. (Luca 6:45) Quindi chi ha l’abitudine di disprezzare gli altri e di attribuire loro motivi egoistici mostra che c’è qualche cosa che non va nella sua pretesa di essere nella fede. Le sue espressioni formali di adorazione sono quindi di nessun valore.

Pertanto il cristiano, per provare se è nella fede, deve determinare se le sue parole e le sue azioni sono in armonia con la sua asserzione. Quando cerca di farsi guidare dalla Parola di Dio in tutti gli aspetti della vita, dimostra di essere ‘operatore della parola’. Questo può recargli grande felicità, perché il Datore dei consigli che si trovano nelle Sacre Scritture è Geova Dio, la Fonte di “ogni dono buono e ogni regalo perfetto”. (Giac. 1:17) Quindi l’osservanza della ‘legge che appartiene alla libertà cristiana’ è destinata a recare la più grande felicità e il benessere più durevole. La felicità è quindi un’altra buona ragione per provare se si è nella fede.

Oltre a fare un esame di se stessi con l’aiuto delle Scritture, oggi i cristiani dovrebbero anche, come fu consigliato ai Corinti, ‘continuare a provare ciò che essi stessi sono’. (2 Cor. 13:5) Come si può fare questo? Per esempio, uno potrebbe avere una sega. Sapere come questo arnese è stato costruito e quali materiali si usarono non gli basterà a determinare se questa sega è effettivamente di ottima qualità. Potrebbe avere un difetto nascosto. Solo usando la sega per diversi lavori e per un periodo di tempo potrebbe realmente scoprire quanto sia buona. Similmente, uno dei modi migliori per provare ciò che siamo come persone è di mettere all’opera la fede cristiana in tutti gli aspetti della vita, specialmente nelle situazioni difficili.

Chiedetevi: Come reagisco a sgarbi e insulti? Mi rifiuto di ricambiarli? Quando altri sono disonesti, mi attengo ai giusti princìpi? Il cristiano prova che è sincero quando non cede alla pressione di essere come il mondo nell’atteggiamento, nelle parole e nelle azioni.

Che cosa rivela di voi tale pressione? Gli altri possono vedere che vi comportate secondo il consiglio di I Pietro 3:8, 9? Ivi leggiamo: “Siate tutti dello stesso pensiero, mostrando i medesimi sentimenti, esercitando amore fraterno, teneramente affezionati, di mente umile, non rendendo ingiuria per ingiuria né oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, conferendo una benedizione”.

Davvero i cristiani hanno buone ragioni per continuare a provare se sono nella fede, provando ciò che sono realmente. Tale prova è una salvaguardia per non ingannare se stessi e perdere la posizione approvata dinanzi a Dio. Permette di fare passi positivi per conformarci sempre più alla Parola di Dio. Questo reca grande felicità ora e assicura al cristiano le benedizioni avvenire.

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