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  • Le Seicelle sono un paradiso perduto?

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  • Le Seicelle sono un paradiso perduto?
  • Svegliatevi! 1977
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Svegliatevi! 1977
g77 22/5 pp. 23-26

Le Seicelle sono un paradiso perduto?

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nel Kenya

“ISOLE DIMENTICATE”, “Isole dell’amore” e “originale Giardino d’Eden”, questi sono i nomi dati a un gruppo di isole poco conosciute dell’Oceano Indiano. Sono situate a metà strada fra la costa orientale dell’Africa e le rive meridionali dell’India. L’arcipelago delle Seicelle è stato relativamente sconosciuto al mondo esterno da che fu scoperto dai Portoghesi ai giorni di Vasco da Gama. Solo adesso queste isole escono dal loro isolamento.

“Originale Giardino d’Eden” fu l’espressione usata nel 1881 dal generale Gordon, famoso per la battaglia di Khartum, quando visitò per la prima volta l’isola di Praslin, la seconda per grandezza di questo gruppo formato da ottantasei atolli. E non è strano! Nelle Seicelle, la sabbia è bianca, le spiagge tropicali sono orlate da ondeggianti palme da cocco e il mare trasparente cambia di colore dal grigio pallido all’azzurro indaco. Queste acque sono popolate da centinaia di specie di pesci tropicali, oltre che da numerose varietà di conchiglie. I banchi corallini a una certa distanza dalla costa, la vegetazione lussureggiante e il clima mite e temperato fanno apparire queste isole ancora più ‘edeniche’.

A differenza della maggior parte delle isole tropicali, le Seicelle non sono investite da cicloni e uragani, né sono abitate da serpenti velenosi o da animali pericolosi. Qui potete trovare pace e tranquillità in un ambiente di incredibile bellezza. Insenature solitarie, spiagge isolate, fiori e uccelli rari, bagni di sole, pesca ed esplorazione subacquea tra persone cordiali, amichevoli e ospitali: questa è la vita nelle Seicelle.

L’avvento dell’èra degli aviogetti e un governo sempre più favorevole al turismo hanno aperto queste belle isole al mondo esterno. Sebbene negli ultimi anni l’afflusso dei turisti sia molto aumentato, le Seicelle riflettono ancora il loro lungo isolamento, essendo le spiagge tropicali deserte. Su Mahé, la più accessibile di queste isole, è concentrato oltre l’80 per cento della popolazione complessiva di 60.000 abitanti. Tuttavia, pure qui ci sono insenature solitarie dove il silenzio è rotto solo dal rumore delle onde e dalla dolce brezza che soffia tra le palme.

Da una delle maestose vette che formano la dorsale di Mahé, potete avere una stupenda veduta panoramica delle molte spiagge e isole adiacenti. Dalla cima del monte Seychellois, a nord-ovest, potete vedere una delle più belle spiagge del mondo. È il Beau Vallon, una grande mezzaluna di sabbia bianca orlata da ombrose palme da cocco e da alberi Calophyllum. In lontananza, la distesa del mare azzurro è interrotta dall’imponente forma di Silhouette, un’isola coperta di dense foreste con una sorprendente vetta montuosa. Mentre il sole scende lentamente oltre l’orizzonte, regna una serena atmosfera di tranquillità e pace.

Le Seicelle sono interessanti non solo per chi cerca il ‘paradiso’, ma anche per il naturalista. Grazie al loro isolamento in mezzo all’oceano, lontane da qualsiasi massa continentale, queste isole sono popolate dagli esemplari più rari di uccelli, mammiferi, pesci e piante. In effetti, alcune forme di vita che si trovano qui non esistono in nessun’altra parte del mondo.

Vallée de Mai

Camminando fra la lussureggiante vegetazione tropicale di Vallée de Mai, a Praslin, è facile immaginare quello che aveva in mente il generale Gordon quando definì questo luogo “originale Giardino d’Eden”. Nella Vallée de Mai vi sono non meno di ottanta specie di piante, molte delle quali si trovano solo su queste isole. Praslin, chiamata un tempo “l’Isola delle palme”, non è stata turbata dal progresso del ventesimo secolo.

Le Seicelle hanno sei specie uniche di palme e tutt’e sei crescono nella Vallée de Mai o nelle vicinanze. La più famosa è la Lodoicea Sechellarum, il cui frutto è detto cocco doppio. Alcuni credevano che questo fosse “l’albero della conoscenza del bene e del male” menzionato nel libro biblico di Genesi. (Gen. 2:16, 17) Naturalmente, questa idea è priva di vero fondamento. Prima della scoperta delle Seicelle, queste strane noci bilobate erano state trovate sulle rive delle isole Maldive, trasportatevi dalle onde. La gente pensava che l’albero che produceva queste grosse noci crescesse in fondo al mare. Furono così chiamate coco-de-mer, che in francese vuol dire “noci di cocco marine”.

Nella Vallée de Mai esistono circa 4.000 di queste grandi palme. Torreggiando su altre piante come pandani, alberi del pane e palme latte, questi enormi alberi raggiungono infine l’altezza di circa 30 metri i maschi, e 24 metri le femmine. Si calcola ci voglia un intero secolo perché l’albero giunga a maturità. Dopo di che vive per diverse centinaia d’anni. La noce germina in tre anni e ne impiega quasi sette per maturare. E queste enormi noci di cocco doppie pesano fino a diciotto chilogrammi!

Altre attrazioni naturali

Il solo uomo che abita sull’isola di Cousin è il custode. Egli ha cura dell’isola, l’unica riserva naturale dell’Oceano Indiano riconosciuta internazionalmente. Sull’isola Cousin si riproducono molte specie di uccelli. Vi è un uccello, non particolarmente attraente ma molto attivo e dal canto melodioso, che non si trova in nessun’altra parte del mondo. In questo arcipelago si trovano molti uccelli rari, come il gheppio delle Seicelle, un genere di gufi, l’assiolo e il pigliamosche del Paradiso, che fino a poco tempo fa si pensava fossero estinti. Le isole più conosciute, Beacon, Bird, Cerf, La Digue, Moyenne e St. Anne, con le loro belle spiagge, formazioni coralline, pesci e piante rare, accrescono il fascino delle Seicelle.

A ciò si aggiunga la bellezza ineguagliata della vita sottomarina. I coralli, delicati animali somiglianti a piante o anche a rocce senza vita, formano grandi banchi attorno a queste isole. Provvedono una dimora naturale a centinaia di specie animali e vegetali.

Si possono trascorrere ore in mare col respiratore, poiché le lagune e le baie riparate sono un rifugio per l’esploratore. In effetti, sul fondo sottomarino si possono esplorare e ammirare delicati giardini di corallo e una miriade di pesci colorati! Nelle acque chiare si possono pescare grossi pesci della famiglia degli Istioforidi, pesci vela o tonni. Vi si trovano 800 specie di pesci e 120 varietà di conchiglie. In effetti, la bellezza naturale e lo splendore di queste meraviglie della creazione possono far pensare veramente alla prima dimora paradisiaca dell’uomo, il Giardino d’Eden.

Mahé, con l’aeroporto internazionale costruito su terra sottratta al mare, è il punto di collegamento delle Seicelle col mondo esterno. Al vostro arrivo a Mahé, vedete cime che si elevano a oltre 1.000 metri sul livello del mare. Le colline più basse sono coperte di piantagioni di palme da cocco, mentre fitte foreste rivestono le maggiori alture. Lasciamo l’aeroporto e seguendo la strada a zigzag che costeggia l’oceano, sul lato nordorientale dell’isola, giungiamo a Victoria, la capitale. Dopo un po’ ci si abitua a quelle strade strette e tortuose dell’isola, dentro e fuori le numerose insenature e baie, e sui monti fino al lato opposto dell’isola. Oltre alle macchine private, si vedono i grossi autocarri impiegati come pubblici mezzi di trasporto.

Victoria è riparata da un monte a tre cime chiamato Les Trois Frères. Attualmente la capitale sta subendo molti cambiamenti. Victoria e Mahé si preparano ad accogliere il crescente numero di turisti che visitano le isole. Sono in costruzione nuovi alberghi. È stata recentemente bonificata una vasta zona vicino al mare per costruirvi un nuovo porto e consentire l’espansione della città.

I Seicellesi

Gli abitanti delle Seicelle sono come le isole, di bell’aspetto, insolitamente cordiali, amichevoli e ospitali. Ma all’inizio possono essere un po’ timidi con gli estranei, dato che per molti la vita e le usanze occidentali sono nuove. Dopo breve tempo, però, vi sentite come vecchi conoscenti.

La vita è tranquilla. Il tempo e altri fattori che altrove predominano qui non sono così importanti. La gente si gode la vita. Poiché queste isole rimasero disabitate fino al diciottesimo secolo, non vi sono popolazioni indigene delle Seicelle. Gli odierni Seicellesi sono una razza avente molte origini. Sono un miscuglio di Africani, Europei, Cinesi, Indiani e Malesi. Tra i Seicellesi, perciò, vi è una gamma completa di colori e lineamenti. La maggior parte della popolazione discende da schiavi del diciannovesimo secolo liberati da alcune navi di passaggio. Molti hanno un nome francese a motivo dell’antica influenza francese nelle isole. Tutti parlano la lingua locale, il creolo. A causa della più recente influenza britannica, l’inglese è la lingua ufficiale ed è compreso da un buon numero di Seicellesi.

La gente è sparsa sull’isola di Mahé in piccoli gruppi di case. Victoria è il solo effettivo centro abitato. La casa tipica è una costruzione di legno col tetto di paglia, appena sollevata su palafitte. Le pareti possono essere di legno, cartone pressato, cartone semplice o anche lamiera ondulata. Le case sono situate normalmente su ripidi colli, circondate da alberi del pane, palme da cocco, piante di cinnamomo, banani e piante di vaniglia.

Il bestiame vive vicino alla casa e talvolta nella casa stessa. I componenti principali dell’alimentazione sono riso, pesce (anche squalo), cuore della palma, cuore del cocco, germogli di bambù, melanzane, torte fatte coi frutti dell’albero del pane e parecchie varietà di ortaggi. I Seicellesi sono ottimi cuochi e amano i cibi molto piccanti. Una popolare bevanda locale, chiamata Toddy, si fa col succo fermentato delle infiorescenze a spiga del cocco.

Ciò nondimeno, i problemi ci sono, qui come in altre parti del mondo. Per esempio, i Seicellesi vi avvertiranno di non lasciare le vostre cose sulla spiaggia, perché ve le possono rubare. Inoltre, a causa delle svariate origini della popolazione, c’è un modesto problema razziale. Alcuni si considerano superiori ad altri. Fra i giovani si va estendendo il problema della droga. Nonostante il fatto che la maggior parte della popolazione affermi d’essere associata ad alcuni dei principali gruppi religiosi della cristianità, predomina la vita promiscua. Naturalmente questo crea altri problemi. E fino a un certo punto esistono ancora usanze superstiziose. Quindi le Seicelle, come il resto del mondo, devono attendere che sia ristabilito il paradiso promesso dalla Parola di Dio. — Luca 23:43.

Paradiso restaurato

Al presente, queste belle isole conservano ancora molta della loro naturale bellezza. Certo, con il grande afflusso di turisti e l’introduzione di nuovi modi di vivere, i valori cambiano quando sono adottate usanze diverse. Ma il governo si è impegnato a impedire che la bellezza naturale di queste isole tropicali venga corrotta.

La ricerca di luoghi come le Seicelle e il piacere di viverci indicano l’innato desiderio dell’uomo di vivere in un ambiente bello e pacifico. Questo è naturale, poiché una volta l’uomo viveva in paradiso. È ovvio che il tipo di paradiso in cui visse il primo uomo sulla terra oggi non esiste da nessuna parte. Tuttavia, queste belle isole sono la prova che Dio può restaurare il paradiso non solo nelle Seicelle, ma in tutta la terra.

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